Il giorno dopo l’Assunzione in cielo della Vergine, il 16 agosto del 1501, firmai il contratto per la realizzazione del David con la corporazione dell’Arte della Lana, al tempo finanziatrice dell’Opera di Santa Maria del Fiore.

Avevo 26 anni ma il mio nome già era noto in tutte le corti d’Europa per aver scolpito la Pietà per il cardinale francese Jean de Bilhères de Lagraulas.

Il contratto fu scritto in latino, come avveniva per i documenti ufficiali in quel dato periodo storico. Io però mica lo sapevo il latino e mai nemmeno volli impararlo.

Con il passare del tempo pretesi che tutti i contratti venissero scritti in lingua volgare per consentire a chi sapeva leggere, compresi i miei collaboratori, di poter capire cosa ci fosse scritto sopra.

Già era poca la gente che sapeva leggere e scrivere ai miei tempi, figuriamoci quelli che conoscevano la lingua dei dotti.

L’enorme blocco di marmo che adoperai con molta probabilità proveniva dal bacino di Fantiscritti di Carrara e da tempo era arrivato a Firenze.

In un primo momento era stato intaccato nel 1464 da Agostino di Duccio, poi fu la volta del tentativo di Antonio Rossellino nel 1475 che lo abbandonò dopo aver creato un’apertura fra quelle che avrebbero dovuto essere poi le gambe.

Fatto sta che il fronteggiarmi con un blocco così grande che già aveva fatto arrendere due scultori, mi garbava parecchio. Le sfide erano il mio pane quotidiano e mi piaceva pure vincerle.

In origine il David avrebbe dovuto essere collocato al di sopra di uno dei contrafforti esterni della zona absidale del duomo ma poi, una commissione messa in piedi appositamente per l’occasione, formata dagli artisti più in vista dell’epoca, decise di posizionarla sull’arengario di Palazzo Vecchio.

Quel posto fino ad allora era stato occupato dalla Giuditta di Donatello, fusa dall’artista poco prima di compiere i settant’anni, fra 1453 e il 1457.

Il David “ha tolto il grido a tutte le statue moderne e antiche o greche o latine che si fussero” scrisse il Vasari nelle vite.

Per per motivi conservativi oggi è possibile ammirarlo all’interno della Tribuna che de Fabris progettò appositamente per accogliere il colosso di marmo, nella Galleria dell’Accademia di Firenze.

Per evitare di lasciare un posto vacante in Piazza della Signoria, il vuoto fu riempito con la copia scolpita dall’Arrighetti nel 1910.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con i suoi racconti e i ricordi di importanti anniversari.

Se volete saperne di più su questo mio capolavoro, vi consiglio il libro del mio alter ego che vi racconta tutta la sua esistenza: dall’estrazione del blocco a Fantiscritti fino al giorno d’oggi.

Lo trovate QUA.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

August 16, 1501: the Arte della Lana commissioned me the David

The day after the Assumption of the Virgin into heaven, 16 August 1501, I signed the contract for the creation of the David with the guild of the Wool Guild, which at the time financed the Opera di Santa Maria del Fiore.

I was 26 years old but my name was already known in all the courts of Europe for having sculpted the Pietà for the French cardinal Jean de Bilhères de Lagraulas.

The contract was written in Latin, as was the case for official documents in that given historical period. But I didn’t know Latin and I never even wanted to learn it.

Over time, I demanded that all contracts be written in the vernacular to allow those who could read, including my collaborators, to be able to understand what was written on them.

There were already few people who could read and write in my time, let alone those who knew the language of the learned.

The huge block of marble that I used probably came from the Fantiscritti basin in Carrara and had long since arrived in Florence.

At first it had been dented in 1464 by Agostino di Duccio, then it was the turn of Antonio Rossellino’s attempt in 1475 who abandoned it after having created an opening between what should have been the legs.

The fact is that facing me with a block so large that it had already made two sculptors surrender pleased me a lot. Challenges were my daily bread and I also liked to win them.

Originally the David should have been placed above one of the external buttresses of the apse area of the cathedral but then, a commission set up specifically for the occasion, made up of the most prominent artists of the time, decided to place it on the arengario of Palazzo Vecchio.

Until then that place had been occupied by Donatello’s Judith, cast by the artist shortly before his seventieth birthday, between 1453 and 1457.

David “has taken away the cry from all modern and ancient or Greek or Latin statues” wrote Vasari in his Lives.

For conservation reasons, today it is possible to admire it inside the Tribuna that de Fabris designed specifically to house the marble colossus, in the Galleria dell’Accademia in Florence.

To avoid leaving a vacancy in Piazza della Signoria, the void was filled with the copy sculpted by Arrighetti in 1910.

Your always Michelangelo Buonarroti with his stories and memories of important anniversaries.

If you want to know more about this masterpiece of mine, I recommend the book of my alter ego which tells you about its entire existence: from the extraction of the block to Fantiscritti up to the present day.

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For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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Pubblicato da Michelangelo Buonarroti

Chi non conosce Michelangelo Buonarroti? Scultore, pittore, architetto e raffinato poeta. Ma chi è il suo alter ego che gli da voce sul blog michelangelobuonarrotietornato.com e sui social connessi? Antonietta Bandelloni, art blogger e scrittrice toscana appassionata d'arte. Da più di dieci anni si dedica allo studio approfondito delle opere e della tormentata esistenza di Michelangelo Buonarroti. Per contattare Antonietta Bandelloni per collaborazioni, inviti, sponsorizzazioni o altro inviate una mail direttamente a antoniettabandelloni@gmail.com ENG: Who doesn't know Michelangelo Buonarroti? Sculptor, painter, architect and refined poet. But who is his alter ego that gives him a voice on the blog michelangelobuonarrotietornato.com and on the connected social networks? Antonietta Bandelloni, a Tuscan art blogger and writer passionate about art. For over ten years she has devoted himself to the in-depth study of Michelangelo Buonarroti's works and tormented existence. To contact Antonietta Bandelloni for collaborations, invitations, sponsorships or other send an email directly to antoniettabandelloni@gmail.com Mostra tutti gli articoli di Michelangelo Buonarroti