Era l’8 aprile del 1994 quando, trent’anni fa, fu portato a termine il colossale restauro dei miei affreschi all’interno della Cappella Sistina.

Dopo 14 anni di lavoro, con una solenne messa officiata proprio nella Sistina da papa Giovanni Paolo II, quel capitolo cominciato il 10 giugno del 1980 si concluse, offrendo all’umanità una rinnovata visione delle mie pitture.

Se fino ad allora la volta e il Giudizio Universale erano stati percepiti con colori scuri, quasi privi di cromia che rispecchiavano in qualche modo il mio animo tormentato e malinconico, da quel giorno si dovette fare i conti con tonalità molto accese, cangianti, con una tavolozza affine a quella che avevo adoperato per il Tondo Doni.

Al di sotto della pellicola scura che si era venuta a creare nel corso dei secoli a causa del nero fumo dei bracieri e delle candele, delle colle animali a base di olio, gomma arabica e fiele stese durante restauri non effettuati con criteri moderni che si erano ossidate, accumuli di polvere così e efflorescenze saline dovute alle infiltrazioni d’acqua, i colori che avevo adoperato in affresco si erano mantenuti pressoché inalterati.

C’è da dire che già Biagio Biagetti, direttore del Laboratorio di Restauro delle Pitture dei Musei vaticani, nel 1936, aveva affermato che “Se e quando potrò trattarne, non mi sarà difficile dimostrare che l’intonazione policroma della Sistina, noi la vediamo come attraverso un vetro affumicato”.

Il restauro dei miei affreschi fu diretto da Carlo Pietrangeli, all’epoca direttore generale dei Musei Vaticani e dallo storico dell’arte Fabrizio Mancinelli. Fu poi eseguito materialmente da un team di cinque restauratori capeggiato da Gianluigi Colalucci in collaborazione con il direttore del gabinetto delle ricerche scientifiche Nazareno Gabrielli.

L’intervento di restauro oramai era irrimandabile. Soprattutto le stesure di colle date a più riprese nel corso dei secoli, costituivano una minaccia importante per la conservazione della pellicola pittorica. Causavano infatti continui micro strappi del colore creando al contempo un terreno ideale per la coltura della microflora fungina.

I quattordici anni di restauro furono costantemente filmati in esclusiva dalla Nippon Television di Tokio che aveva finanziato l’intervento. I settemila metri di pellicola girati, sono un prezioso documento oggi custodito nei frigoriferi degli archivi fotografici dei Musei Vaticani.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

Raffaello il giovane prodigio: ecco il docu film4 novembre 2023Michelangelo Buonarroti

L'arte e moda: sei libri da leggere13 Maggio 2023Michelangelo Buonarroti

Raccontando di me a Pisa10 aprile 2022Michelangelo Buonarroti

Sistine Chapel: 8 April 1994, thirty years ago, the end of the restoration of the frescoes

It was April 8, 1994 when, thirty years ago, the colossal restoration of my frescoes inside the Sistine Chapel was completed.

After 14 years of work, with a solemn mass officiated in the Sistine Chapel by Pope John Paul II, that chapter that began on 10 June 1980 ended, offering humanity a renewed vision of my paintings.

If until then the vault and the Last Judgment had been perceived with dark colours, almost devoid of colour, which in some way reflected my tormented and melancholy soul, from that day on we had to deal with very bright, iridescent tones, with a palette similar to the one I used for the Tondo Doni.

Below the dark film that had been created over the centuries due to the black smoke of the braziers and candles, the animal glues based on oil, gum arabic and gall spread during restorations not carried out with modern criteria that had oxidized, accumulations of dust and saline efflorescence due to water infiltration, the colors I had used in the fresco had remained almost unchanged.

It must be said that Biagio Biagetti, director of the Painting Restoration Laboratory of the Vatican Museums, had already stated in 1936 that “If and when I can deal with it, it will not be difficult for me to demonstrate that we see the polychrome intonation of the Sistine Chapel as if through smoked glass.”

The restoration of my frescoes was directed by Carlo Pietrangeli, general director of the Vatican Museums at the time, and by the art historian Fabrizio Mancinelli. It was then physically carried out by a team of five restorers led by Gianluigi Colalucci in collaboration with the director of the scientific research cabinet Nazareno Gabrielli.

The restoration work was now unavoidable. Above all, the laying of glues given on several occasions over the centuries constituted an important threat to the conservation of the pictorial film. In fact, they caused continuous micro tears in the color while simultaneously creating an ideal medium for the cultivation of fungal microflora.

The fourteen years of restoration were constantly filmed exclusively by Nippon Television in Tokyo which had financed the intervention. The seven thousand meters of film shot are a precious document today kept in the refrigerators of the photographic archives of the Vatican Museums.

For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

Sostienici – Support Us

Se questo blog ti piace e ti appassiona, puoi aiutarci a farlo crescere sempre più sostenendoci in modo concreto condividendo i post, seguendo le pagine social e con un contributo che ci aiuta ad andare avanti con il nostro lavoro di divulgazione. . ENGLISH: If you like and are passionate about this blog, you can help us make it grow more and more by supporting us in a concrete way by sharing posts, following social pages and with a contribution that helps us to move forward with our dissemination work.

8,00 €

Pubblicato da Michelangelo Buonarroti

Chi non conosce Michelangelo Buonarroti? Scultore, pittore, architetto e raffinato poeta. Ma chi è il suo alter ego che gli da voce sul blog michelangelobuonarrotietornato.com e sui social connessi? Antonietta Bandelloni, art blogger e scrittrice toscana appassionata d'arte. Da più di dieci anni si dedica allo studio approfondito delle opere e della tormentata esistenza di Michelangelo Buonarroti. Per contattare Antonietta Bandelloni per collaborazioni, inviti, sponsorizzazioni o altro inviate una mail direttamente a antoniettabandelloni@gmail.com ENG: Who doesn't know Michelangelo Buonarroti? Sculptor, painter, architect and refined poet. But who is his alter ego that gives him a voice on the blog michelangelobuonarrotietornato.com and on the connected social networks? Antonietta Bandelloni, a Tuscan art blogger and writer passionate about art. For over ten years she has devoted himself to the in-depth study of Michelangelo Buonarroti's works and tormented existence. To contact Antonietta Bandelloni for collaborations, invitations, sponsorships or other send an email directly to antoniettabandelloni@gmail.com Mostra tutti gli articoli di Michelangelo Buonarroti