Alle ore 11.40 del 14 settembre del 1991, il David fu preso a martellate da un folle e a rimetterci maggiormente fu il piede sinistro.

I frammenti del dito illice caddero a terra e i presenti rimasero con il fiato sospeso.

Il pazzo fu repentinamente bloccato da dai visitatori e da quattro custodi della vigilanza. Pietro Cannata, autore di quel disastro, all’epoca aveva 47 anni ed era riuscito ad entrare nella Galleria dell’Accademia con un martello nascosto nella tasca del giubbotto per poi scagliarsi contro il piede del David staccandone parte del dito.

I frammenti furono prontamente recuperati e poi nei giorni seguenti ricollocati al loro posto dai restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure.

Cannata fu condotto nell’immediato in questura farfugliando frasi poco comprensibili. Sosteneva di aver sferrato l’attacco per invidia aggiungendo che“L’ho colpito perché me l’ha chiesto la Bella Nanni del Veronese”.

Residente a Prato ma nato a Palermo, fu denunciato a piede libero e ricoverato successivamente nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Santa Maria Nuova.

Era già conosciuto negli ambienti investigativi pratesi, Cannata aveva già precedenti per detenzione di armi, stupefacenti, per atti di libidine, reati contro la persona e omicidio colposo per un incidente stradale.

Il David fu la prima opera sfregiata da Cannata ma, qualche anno dopo, 13 ottobre del 1993, l’oggetto delle sue mire fu l’affresco con le Esequie di Santo Stefano di Filippino Lippi. Lo sfregiò con un pennarello indelebile all’interno della cattedrale di Prato.

Il 15 dicembre del medesimo anno si scagliò contro L’adorazione dei Pastori di Santa Maria delle Carceri mentre nel 1999 imbrattò con un pennarello la tela di Pollock I Sentieri Ondulati alla Galleria Nazionale di Arte Moderna a Roma.

All’indomani dell’attentato fu deciso di posizionare attorno alla base del David cristalli blindati anti-proiettili ma non solo.

La stessa misura venne adottata per i Prigioni, per il San Matteo e finanche per la Pietà Palestrina.

Il cristallo a protezione del David era collocato a 80 centimetri dalla base ed era alto circa due metri. Di fatto era una vera e propria barriera fisica che evitava il pericolo che qualcuno potesse avvicinarsi oltremodo all’opera.

Prima di quell’installazione a protezione dell’opera, il David aveva proprio una balaustra in ottone che risultò non essere sufficiente alla luce di quel 14 settembre.

Recentemente pereò, a fine del maggio 2022, sono stati rimossi tutti i cristalli blindati a vantaggio di nuovi distanziatori in metallo. Una scelta puramente estetica ma che a mio avviso va a discapito della sicurezza delle opere.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

September 14, 1991: David beaten with a hammer

At 11.40am on 14 September 1991, David was hammered by a madman and it was his left foot that suffered the most.

The fragments of the illic finger fell to the ground and those present were left holding their breath. He was suddenly blocked by visitors and four security guards. Pietro Cannata was 47 years old at the time and had managed to enter the Accademia Gallery with a hammer hidden in his jacket pocket and then threw himself against David’s foot, breaking off part of the toe.

The fragments were promptly recovered and then in the following days replaced in their place by the restorers of the Opificio delle Pietre Dure.

Cannata was immediately taken to the police station, mumbling incomprehensible sentences. He claimed to have launched the attack out of envy, adding that “I hit him because Bella Nanni from Veronese asked me to”. Resident in Prato but born in Palermo, he was reported on the loose and subsequently hospitalized in the psychiatric department of the Santa Maria Nuova hospital.

He was already known in the Prato investigative circles, Cannata was found to have previous convictions for weapons, drugs, acts of lust, crimes against the person and manslaughter for a road accident.

David was the first work defaced by Cannata but, a few years later, on 13 October 1993, the object of his ambitions was the fresco with the Funeral of Saint Stephen by Filippino Lippi. He defaced it with a permanent marker inside the Prato cathedral. On 15 December of the same year he lashed out against The Adoration of the Shepherds of Santa Maria delle Carceri while in 1999 he daubed Pollock’s canvas The Wavy Paths at the National Gallery of Modern Art in Rome with a marker.

In the aftermath of the attack it was decided to place armored bulletproof glass around the base of the David, but not only that.

The same measure was adopted for the Prigioni, for the San Matteo and even for the Pietà Palestrina.

The crystal at the base of the David was placed 80 centimeters from the base and was approximately two meters high. In fact it was a real physical barrier that avoided the danger that someone could get too close to the work.

Before that installation to protect the work, the David actually had a brass balustrade which turned out not to be sufficient in light of that September 14th.

Recently, however, at the end of May 2022, all the armored windows were removed in favor of new metal spacers. A purely aesthetic choice but which in my opinion is to the detriment of the safety of the works.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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Pubblicato da Michelangelo Buonarroti

Chi non conosce Michelangelo Buonarroti? Scultore, pittore, architetto e raffinato poeta. Ma chi è il suo alter ego che gli da voce sul blog michelangelobuonarrotietornato.com e sui social connessi? Antonietta Bandelloni, art blogger e scrittrice toscana appassionata d'arte. Da più di dieci anni si dedica allo studio approfondito delle opere e della tormentata esistenza di Michelangelo Buonarroti. Per contattare Antonietta Bandelloni per collaborazioni, inviti, sponsorizzazioni o altro inviate una mail direttamente a antoniettabandelloni@gmail.com ENG: Who doesn't know Michelangelo Buonarroti? Sculptor, painter, architect and refined poet. But who is his alter ego that gives him a voice on the blog michelangelobuonarrotietornato.com and on the connected social networks? Antonietta Bandelloni, a Tuscan art blogger and writer passionate about art. For over ten years she has devoted himself to the in-depth study of Michelangelo Buonarroti's works and tormented existence. To contact Antonietta Bandelloni for collaborations, invitations, sponsorships or other send an email directly to antoniettabandelloni@gmail.com Mostra tutti gli articoli di Michelangelo Buonarroti