1 gennaio 1547: fui nominato sovrintendente alla costruzione di San Pietro
Era il 1 gennaio del 1547 quando papa Paolo III Farnese volle nominarmi sovrintendente alla costruzione della Basilica di San Pietro.
Il cantiere era stato avviato parecchi anni prima da papa Giulio II che aveva affidato il progetto al Bramante. La basilica costantiniana fatta erigere per l’appunto dall’imperatore Costantino all’epoca aveva 1200 anni di storia e purtroppo presentava importanti cedimenti strutturali. Le pareti portanti infatti da lungi avevano cominciato a inclinarsi sempre di più verso l’interno.
Papa Giulio II preferì quindi pensare a una nuova San Pietro piuttosto che impegnarsi a restaurare e consolidare la precedente: voleva che la nuova basilica rimanesse a futura memoria legata al suo nome.
Al Bramante negli anni succedettero i più noti e promettenti artisti del tempo quali Raffaello, Fra Giocondo e Giuliano da San Gallo. Alcuni di loro erano decisamente a favore del progetto a croce latina mentre altri avrebbero una forma a croce greca.
Papa Paolo III s’era rivolto all’esperienza di Antonio da Sangallo il giovane nel 1535 affinché riprendesse in mano le redini del progetto. La costruzione della basilica proseguì proprio secondo il suo modello fino alla sua morte, accaduta solo tre anni più tardi.
Il progetto del Sangallo faceva acqua da tutte le parti: brutto, poco funzionale e parecchio pericoloso.
La cosa che meno tolleravo è il fatto che avesse un gran numero di nicchie e ambulacri: “Tanti angoli bui e nascosti…che offrivano l’opportunità di consumare infamie di ogni genere, come servire da rifugio ai fuorilegge…violentare le monache e commettere altri crimini, tanto che alla chiusura della chiesa sarebbero stati necessari venticinque uomini per frugare in ogni andito”
Preferii di gran lunga pensare a un progetto a pianta centrale per aumentare l’impatto visivo della cupola, anche quella un mio progetto. Se volete vedere il modello in legno che feci realizzare della cupola, cliccate QUA.
Il libro
Se siete alla ricerca di un ottimo libro che vi racconti non solo la storia della Basilica di San Pietro ma che vi descriva anche tutti i capolavori che contiene e le loro vicissitudini nel corso dei secoli, vi propongo San Pietro: storia di un monumento.
Papa Giulio II e il Bramante crearono il cuore della nuova basilica mentre io ne modellai le architetture determinando l’altezza fino al progetto della cupola. Maderno invece completò la facciata e Bernini le “braccia aperte” del colonnato che accoglie i pellegrini nella grande piazza.
Con l’aiuto di disegni ricostruttivi, stampe, incisioni e grandi opere pittoriche, i più qualificati studiosi del tardo antico, del Medioevo e dell’età moderna propongono un grande affresco della vita della Basilica Petrina mostrando anche ciò che oggi non è più visibile: l’antico edificio costantiniano con il grande atrio antistante e i mausolei adiacenti.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social
January 1, 1547: I was appointed superintendent of the construction of St. Peter’s
It was January 1, 1547 when Pope Paul III Farnese wanted to appoint me superintendent of the construction of St. Peter’s Basilica.
The construction site had been started several years earlier by Pope Julius II who had entrusted the project to Bramante. The Constantinian basilica erected precisely by the emperor Constantine at the time had 1200 years of history and unfortunately presented important structural failures. In fact, from afar the load-bearing walls had begun to lean more and more inwards.
Pope Julius II therefore preferred to think of a new St. Peter’s rather than undertake to restore and consolidate the previous one: he wanted the new basilica to remain linked to his name for future reference.
Bramante was succeeded over the years by the most famous and promising artists of the time such as Raphael, Fra Giocondo and Giuliano da San Gallo. Some of them were definitely in favor of the Latin cross design while others would have a Greek cross shape.
Pope Paul III had turned to the experience of Antonio da Sangallo the younger in 1535 to take over the reins of the project. The construction of the basilica continued according to his model until his death, which occurred only three years later.
Sangallo’s project leaked from all sides: ugly, not very functional and quite dangerous.
The thing I least tolerated is the fact that it had a large number of niches and ambulatories: “Many dark and hidden corners… which offered the opportunity to commit infamies of all kinds, such as serving as a refuge for outlaws… raping nuns and committing other crimes, so much so that at the closing of the church twenty-five men would have been needed to rummage in every passage”
I much preferred to think of a central plan project to increase the visual impact of the dome, which was also my project. If you want to see the wooden model I had made of the dome, click HERE.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media

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