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La Tribuna degli Uffizi: il cuore pulsante della galleria e l’arte contemporanea inopportuna

Orbene, questa mattina mi sono svegliato di buon umore ma ben presto mi son dovuto sedere con un grappino in mano perché l’acqua pareva non avere alcun effetto.

Mi c’è voluto un attimo per riprendermi e ancora, a dirla tutta, sono un po’ frastornato.

Ieri è stata inaugurata una mostra a Firenze dislocata in tre differenti luoghi: Tribuna degli Uffizi e Sala Bianca e nella Sala di Bona di Palazzo Pitti.

Adesso, nel nucleo più antico e prezioso della Galleria degli Uffizi, c’è questa cosa tutta colorata che non ha niente a che fare con il contesto e nemmeno rispetta il volere di chi ha fatto edificare la Tribuna.

Fu Francesco I de’ Medici a commissionare la realizzazione di questo ambiente a Bernardo Buontalenti fra il 1581 e il 1583. Il Granduca di Toscana aveva l’intenzione di creare una camera delle meraviglie per custodire preziosi dipinti, sculture ma anche oggetti rari naturali.

Dunque, come siamo arrivati a tanto? Cosa ci siamo persi per strada o quando ci siamo smarriti?

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Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt è curatore della mostra assieme al critico d’arte Demetrio Paparoni.

“Between Sky and Heart” è il titolo dell’esposizione che propone opere dell’artista portoghese Joana Vasconcelos.

Sia chiaro, non ho niente contro l’artista in questione ma molto da ridire sulla collocazione che è stata scelta per le sue creazioni.

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Così fino al 14 gennaio 2024 dovrò farmi sanguinare gli occhi vedendo la Tribuna degli Uffizi oltraggiata in questo modo, vedendo pendere dal soffitto un insieme di tessuti, cordoni, paillettes, perline e piume. In un contesto diverso anche l’opera in questione acquisterebbe tutt’altra importanza ma messa lì, nel nucleo storico degli Uffizi, davvero ha senso?

Voi cosa ne pensate?

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti, sempre più perplesso, vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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The Uffizi Tribuna: the beating heart of the gallery and inappropriate contemporary art

Well, this morning I woke up in a good mood but soon I had to sit down with a grappling hook in my hand because the water didn’t seem to have any effect.

It took me a moment to recover and, to be honest, I’m still a bit dizzy.

An exhibition was inaugurated yesterday in Florence located in three different locations: the Uffizi Gallery and Sala Bianca and in the Sala di Bona of Palazzo Pitti.

Now, in the oldest and most precious nucleus of the Uffizi Gallery, there is this very colorful thing that has nothing to do with the context and does not even respect the wishes of those who had the Tribune built.

It was Francesco I de’ Medici who commissioned the creation of this environment to Bernardo Buontalenti between 1581 and 1583. The Grand Duke of Tuscany had the intention of creating a chamber of wonders to house precious paintings, sculptures but also rare natural objects.

So how did we get this far? What did we miss along the way or when did we get lost?

The director of the Uffizi Eike Schmidt is curator of the exhibition together with the art critic Demetrio Paparoni. “Between Sky and Heart” is the title of the exhibition which features works by the Portuguese artist Joana Vasconcelos.

Let me be clear, I have nothing against the artist in question but I have a lot to say about the location she chose for her creations.

So until January 14, 2024 you will have to make my eyes bleed seeing the Uffizi Tribune outraged in this way, seeing a collection of fabrics, cords, sequins, beads and feathers hanging from the ceiling. In a different context, the work in question would also acquire a completely different importance but placed there, in the historical nucleus of the Uffizi, does it really make sense?

What do you think about it?

For the moment, your Michelangelo Buonarroti, increasingly perplexed, greets you and will meet you in the next posts and on social media.

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1 commento »

  1. Ieri ho scoperto il mostro direttamente in galleria. Stavo guidando un tour esclusivo quando ho visto l’orrore di cartaccia dentro la Tribuna. Tristezza assoluta. Non so cosa passi per il cervello dell’ufficio marketing degli Uffizi. Ma devo dire che da Herr Direktor Schmidt non me l’aspettavo. È davvero.un colpo basso. La strategia di portare più contemporaneo va bene, ma non così. Ci sono metri cubi a volontà a piano terra dove esporre di tutto. Perché proprio la Tribuna!?

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  2. Facendo un paragone purtroppo ben congruente, è come portare al Festival di San Remo i recenti urlatori blasfemi che piacciono alla cosiddetta “Generazione Z”, o come le “””opere d’arte””” (tra mille virgolette!) recentemente posizionate sul lungo mare di Viareggio. Ogni luogo ha la propria funzione e dignità, ma oggi sembra tutto un disgustoso calderone dove buttare di tutto alla rinfusa.

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  3. Penso che occorra fare uno sforzo e aprire lo sguardo verso il simbolo di tutto questo. È lo specchio di un tempo in cui tutto e il contrario di tutto si fanno collidere in un’arena globale dove l’importante
    non è esporre o educare la Bellezza ma è far mormorare, scrivere note di disapprovazione, approvazione, scandalizzare. Ergo monetizzare, depredando energia sottoforma di attenzione, per cui di potere. Ne “L’uomo e i suoi simboli”, prima di morire, intorno al ’60, Jung esprime il suo presentimento che l’epoca delle aberrazioni umane del ‘900 non si fosse affatto conclusa e avverte: quando gli archetipi del grottesco prenderanno ancora il sopravvento dell’inconscio collettivo e la gente applaudirà all’orribile e all’orrore, sappiate che è solo il simbolo dell’imminente, ennesima catastrofe antropologica.

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      • Bè, se l’importante è far mormorare e monetizzare, questo articolo ha aiutato alla grande la presunta aberrazione 🙂

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      • Mike, rispondo qui perché non mi appare l’opzione “Rispondi” sotto il tuo ultimo commento…

        Meno male che esiste il diritto di critica! Sacrosanto, non discutibile (e non discusso, infatti) il tuo esercitarlo a piacimento.

        Favatosta voleva solo far notare, applicando lo stesso diritto, eh, l’incongruenza tra il ritenere la presunta aberrazione utile solo a mormorarne e monetizzare ed il mormorarne e monetizzarci.

        Approfitto: hai poi rettificato quelle tre cosucce che fuorviavano la comprensione del testo in inglese?
        L’altro mio commento me lo pubblichi?

        Dai che sei forte 🙂
        Ciao
        MFdG

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      • Ciao Mike! Decisamente sì, ma qual è il tuo?

        Non spieghi perché, secondo te, l’opera è fuori luogo, lì dov’è stata messa – ti limiti a dire:

        “Adesso, nel nucleo più antico e prezioso della Galleria degli Uffizi, c’è questa cosa tutta colorata che non ha niente a che fare con il contesto e nemmeno rispetta il volere di chi ha fatto edificare la Tribuna.”

        Passi che non ha niente a che fare con il contesto – del resto, come quel contesto lì, c’è solo quel contesto lì.
        Ma perché non rispetta il volere di chi ha fatto edificare la Tribuna?

        Grazie per un molto gradito chiarimento 🙂
        MFdG.

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