La Scultura del Giorno: Marte e Venere di Canova
La scultura del giorno che vi propongo oggi è il gruppo di Marte e Venere scolpito da Antonio Canova appartenente alla collezione reale di Buckingam Palace.
Anche Canova, come me, dovette fare i conti con marmi difettati, con venature e macchie. La storia di quest’opera ha qualche affinità con quella del mio Cristo Portacroce. Sedetevi comodi che vi racconto questa storia dal principio.
Il 4 dicembre del 1815 Canova fu ricevuto dal principe reggente d’Inghilterra Giorgio IV. Arrivato al suo cospetto ricevette molti onori e doni. Nell’immediato il principe gli commissionò diversi lavori lasciando l’artista libero di scegliere i soggetti da scolpire.
Così Canova si immaginò di dar forma al gruppo di Marte e Venere come allegoria della pace restaurata in Europa all’indomani del congresso di Vienna.
Non appena rientrò nel suo studio di Roma, si mise al lavoro prima disegnando l’idea che aveva in testa e poi modellando la creta.
Il gesso oggi alla Gypsoteca di Possagno, fu preparato il 3 gennaio del 1817 dal formatore Vincenzo Malpieri. Una volta ultimato Canova lo espose nello studio e fin da subito fu molto apprezzato tanto che lo stesso artista scrisse al Cicognara: “Il modello del mio gruppo di Venere e Marte piacque a tutti generalmente anche se vale la pena notare come più d’un viaggiatore inglese, pur nel sincero apprezzamento, rilevasse in quella unione di severità ed eleganza”.
Subito dopo Canova iniziò a mettere mano al marmo ma dovette fare i conti con blocchi venati e altri troppo macchiati.
Addirittura gli accadde ciò che accadde a me con la prima versione del Cristo Portacroce: dovette abbandonare l’opera già portata a buon punto per una brutta venatura fino al momento nascosta nel marmo.
Finalmente Marte e Venere furono portati a termine nel novembre del 1821.
Tre anni dopo l’opera arrivò a destinazione presso Carlton House e lì rimase fino al 1826, quando assieme a molti altri arredi e opere fu trasferita a Bukingam Palace, dove tutt’oggi si trova.
Venere è la dea associata all’armonia, alla pace e alla buona sorte. Canova le avvolge le gambe con un delicato panneggio mentre lei cinge in un abbraccio Marte, dio della guerra. Lui mostra una posa salda e stabile.
Ai piedi della coppia si vedono lo scudo, una spada e la cornucopia: simboli che raccontano la deposizione delle armi e l’inizio della prosperità e dell’abbondanza.
I libri
Ecco a voi alcuni interessanti libri dedicati a Canova e alle sue superbe opere.
Canova. Artista universale
In questo volume l’autore ci conduce nel mondo di Antonio Canova attraverso l’analisi della sua vita cosmopolita, che si svolse tra Roma, Venezia, la nativa Possagno e le principali corti d’Europa.
Non manca un’analisi particolareggiata alle sue opere con i loro significati.
Il libro Canova. Artista universale lo trovate QUA
Candore immortale
Candore immortale. Antonio Canova, una storia d’amore, d’arte e di libertà nell’Europa infiammata da Napoleone è il nuovo libro di Nannipieri nel quale si intreccia la storia realmente accaduta e le vicende personali romanzate del grande Canova.
E’ il 1796 e Napoleone appena arrivato a Milano inizia a metter mano a chiese, palazzi e abbazie trafugando quante più opere potesse. Dopo il Congresso di Vienna del 1815 fu chiamato in causa il grande scultore Antonio Canova. Papa Pio VII lo incaricò di occuparsi del recupero delle opere saccheggiate.
Il libro Candore immortale lo trovate QUA
Canova e gli inglesi
Il rapporto di Antonio Canova con la società e la cultura britanniche è da sempre considerato di fondamentale importanza, ma solo negli ultimi anni è stato oggetto di studi più approfonditi: una riflessione generale che ambisse a tenere insieme le fila delle molteplici sfaccettature del tema ricostruendo e interconnettendo tra loro tutti gli aspetti alla base di questa relazione di mutuo arricchimento mancava tuttavia ancora nella pur ricchissima bibliografia canoviana.
Muovendo da una capillare analisi della documentazione d’archivio e delle molte fonti a stampa dell’epoca, il saggio ricostruisce in quattro densi capitoli i principali aspetti distintivi di tale relazione: committenza e mutua influenza culturale; relazioni politiche e diplomatiche; natura e forme dello straordinario favore goduto dallo scultore in terra inglese e ragioni della sua precoce sfortuna critica; infine il legame con le arti figurative e letterarie.
Il libro Canova e gli inglesi lo trovate QUA.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Sculpture of the Day: Canova’s Mars and Venus
The sculpture of the day that I propose to you today is the group of Mars and Venus sculpted by Antonio Canova belonging to the royal collection of Buckingham Palace.
Even Canova, like me, had to deal with defective marbles, with veins and stains. The story of this work has some affinities with that of my Christ Carrying the Cross. Sit back while I tell you this story from the beginning.
On 4 December 1815 Canova was received by the Prince Regent of England George IV. Arriving before him, he received many honors and gifts and immediately the prince commissioned him various works, leaving the artist free to choose the subjects to sculpt.
Thus Canova imagined giving shape to the group of Mars and Venus as an allegory of the peace restored in Europe in the aftermath of the Congress of Vienna.
As soon as he returned to his studio in Rome, he set to work first drawing the idea he had in mind and then modeling the clay.
The chalk today in the Possagno Gypsoteca was prepared on 3 January 1817 by the trainer Vincenzo Malpieri. Once completed, Canova exhibited it in his studio and it was immediately much appreciated, so much so that the artist himself wrote to Cicognara: “The model of my group of Venus and Mars was generally liked by everyone even if it is worth noting that more than one traveler English, despite his sincere appreciation, revealed in that union of severity and elegance”.
Immediately afterwards Canova began to work on marble but had to deal with veined blocks and others that were too stained. Even what happened to me with the first version of Christ Carrying the Cross happened to him: he had to abandon the work that had already been completed well due to an ugly vein hidden up until now in the marble.
Mars and Venus were finally completed in November 1821. Three years later the work reached its destination at Carlton House and remained there until 1826, when, together with many other furnishings and works, it was transferred to Buckingam Palace, where it is still today is found.
Venus is the goddess associated with harmony, peace and good fortune. Canova wraps her legs with a delicate drapery while she embraces Mars, god of war. He shows a firm and stable pose.
At the feet of the couple you can see the shield, a sword and the cornucopia: symbols that tell the story of the laying down of arms and the beginning of prosperity and abundance.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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L’ha ripubblicato su Pittura1arte2disegno3 Community Artistica Culturalee ha commentato:
COMMUNITY ARTISTICA CULTURALE”IL NOSTRO IMMENSO PATRIMONIO ARTISTICO CULTURALE” sempre connessa in ARTE.IT online MAPPARE L’ARTE IN ITALIA canale speciale dedicato ad *ANTONIO CANOVA* 1757 +1822 “MAESTRO DEL RINASCIMENTO ITALIANO MONDIALE” :IL SUO “APOLLINO” 1797 in MARMO BIANCO h.cm 145 RISCOPERTO DOPO 125 ANNI E RESTAURATO, SARA’ PROTAGONISTA nella Mostra “CANOVA E IL POTERE” dal 18 MARZO sino 3 SETTEMBRE alla GIPSOTECA MUSEO CANOVA nel suo Paese Natale POSSAGNO,TREVISO,VENETO. Seguite in MEWE QUI COMMUNITY Allegati con NEWS e VIDEO connessa pagina celebrativa EVENTI MOSTRE IMPOSSIBILI CAPOLAVORI HD – FOTO+VIDEO – RIPRODUZIONI DIGITALI. Buona navigazione ,pittrice artistica Susan Galbarini CASA-STUDIO Pittura ed Arte “PIZZICO D’ATELIER” in Sito *PITTURARTISTICA 40° ANNIVERSARIO*
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