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Il Tondo Doni: tempera o olio? Vi svelo una particolarità

Il Tondo Doni è una delle opere più note al mondo e recentemente è finita sotto i riflettori per il cambio di collocazione che ha subito, non da tutti gradito, me compreso.

Questo dipinto presenta però delle particolarità non così conosciute e rimane tutt’oggi il dubbio sulla tipologia di legante che adoperai. Mi spiego meglio per non dare adito a fraintendimenti.

Durante l’intervento conservativo del 1985 sono state condotte importanti diagnostiche sull’opera prima del restauro vero e proprio. Mentre sono stati identificati con esattezza i pigmenti che adoperai, la questione del legante è rimasta aperta.

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Si suppone che fosse una semplice tempera a uovo contenente però una percentuale non troppo elevata di oleoresina e gelatina animale. Una tecnica che consentiva la stesura di pennellate fluide, date con pennelli molto morbidi che non hanno lasciato alcuna traccia rilevabile sulla tavola.

I pigmenti usati invece erano assai comuni per l’epoca: azzurrite, lapislazzuli, cinabro, ocre, verdi di rame puri e in miscela, vermiglione, lacche carminio, bianco di piombo, giallo lino, minio e colori organici bruni per le velature.

Ah già… poi c’è l’imprimitura della tavola. Ebbene, come si usava allora in ambito fiorentino, stesi uno spesso strato preparatorio di colla e gesso e a seguire l’imprimitura con bianco di piombo e legante oleoso.

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Durante le indagini rifletto grafiche eseguite sempre nel 1985, non è stata riscontrata la presenza di alcun disegno al di sotto dei colori. Si suppone quindi che avessi studiato prima la composizione su carta e poi l’avessi riprodotta sulla tavola senza l’utilizzo del cartone.

Altra cosa curiosa che voglio raccontarvi: il tondo è composto da cinque tavole di pioppo poste verticalmente. Le tre centrali provengono da uno stesso albero data la loro composizione mentre le due più esterne hanno diversa origine. Per saldare meglio fra di loro le tavole, adoperai strisce di tela sulle giunzioni e sul retro misi anche due traverse in essenza di pino.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con i suoi quotidiani scritti

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Il Tondo Doni: tempera or oil? I reveal to you a peculiarity

The Tondo Doni is one of the most famous works in the world and has recently come under the spotlight due to the change of location it has undergone, not appreciated by everyone, myself included.

However, this painting has some peculiarities that are not so well known and still remains doubt about the type of binder you will use. Let me explain better in order not to give rise to misunderstandings.

During the conservative intervention in 1985, important diagnostics were carried out on the work before the actual restoration. While the exact pigments you will use have been identified, the question of the binder remained open.

It is assumed that it was a simple egg tempera containing a not too high percentage of oleoresin and animal gelatin. A technique that allowed the drawing up of fluid brushstrokes, given with very soft brushes that did not leave any detectable trace on the table.

The pigments used, on the other hand, were very common for the time: azurite, lapis lazuli, cinnabar, ocher, pure and mixed copper greens, vermilion, carmine lacquers, lead white, linen yellow, red lead and organic brown colors for the glazes.

Oh yeah … then there is the primer on the table. Well, as was the custom in the Florentine area at the time, I spread a thick preparatory layer of glue and plaster and then primed with lead white and oily binder.

During the graphic reflection investigations carried out in 1985, no drawing was found under the colors. It is therefore assumed that I first studied the composition on paper and then reproduced it on the table without using cardboard.

Another curious thing that I want to tell you: the tondo is made up of five poplar boards placed vertically. The three power plants come from the same tree due to their composition while the two outermost ones have different origins. To better weld the boards together, I used strips of canvas on the joints and on the back I also put two crosspieces in essence of pine.

Always yours Michelangelo Buonarroti with his daily writings

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8 Comments »

  1. Ho la passione di fare Bassi Rilievi , ho fatto un piatto 30cm di dia. del Tondo Donivorrei mandarvi delle foto o magari una copia a chi devo rivolgermi. I vostri articoli sono bellissimi, peccato che non vi ho scoperto prima. Grazie mario falconi

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