“E ora perchè son vecchio come sai, vorrei fare costà qualche bene per l’anima mia, cioè limosine, vorrei far pagare in Firenze una certa quantità di scudi, che tu gli andassi pagando overo dando per limosina dove è maggior bisognio. E detto scudi saranno circa trecento“

Così scrissi al mi nipote Lionardo il 18 luglio del 1561. Sentivo che stava per arrivare la fine e volevo aiutare qualcun altro a stare meglio perlomeno economicamente. Per molti furono quelli anni di miseria nera e anche un piccolo aiuto poteva fare molta differenza.

Non era la prima volta che aiutavo qualcuno. Lo feci tante volte nel corso della vita e spesso incaricavo mio nipote di cercare persone perbene a Firenze che potevano beneficiare al meglio delle mie elargizioni.

Solo un mese più tardi ebbi un malore improvviso che fece temere ai miei cari la possibilità che di lì a poco mi sarei spento per sempre. Così però non fu. Senza nemmeno saperlo nè sperarci, mi aspettavano alcuni anni di vita, pochi, ma li avevo ancora e tutti da vivere fra progetti e cose da cercare di portare a termine.

Il 29 agosto dello stesso anno il Calcagni che costantemente mi affiancava scrisse a Lionardo in quel di Firenze “La mattina che gli avvenne lo acidente gli era stato levato e scalzo a disegnare gorse tre hore. Pare che quel tanto freddo li facesse venire, dopo a’ dolori pel corpo, uno svenimeno tanto grande che, caduto, fece col viso e con la persona strani atti”

Insomma, ebbi febbre alta con le convulsioni. A darmi una mano in quel frangente accorse il mio servitore Antonio e ben presto si sparse la voce che stessi per morire. Furono subito chiamati a Macel de’ Corvi gli amici più cari, quelli che ormai erano divenuti da lungi la mia famiglia. Arrivò per primo Tommaso de’ Cavalieri seguito a ruota dal Bandini e pure il Calcagni.

Quando arrivarono avevo già ripreso conoscenza e stavo un po’ meglio. Li allontanai tentando maldestramente di non essere scortese: avevo bisogno solo di riposare un po’.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

The alms… and there are still those who claim I was stingy

“And now that I am old, as you know, I would like to do some good for my soul, that is, I would like to give some alms, I would like to have you pay a certain amount of scudi in Florence by offering alms where it is most needed. These scudi which he will give you there will be three hundred”

So I wrote to my nephew Lionardo on 18 July 1561. I felt that the end was coming and I wanted to help someone else feel better at least financially. For many, those were years of abject poverty and even a little help could make a big difference.

It wasn’t the first time I helped someone. I did this many times throughout my life and I often instructed my nephew to look for respectable people in Florence who could best benefit from my donations.

Only a month later I had a sudden illness that made my loved ones fear the possibility that I would soon pass away forever. But that wasn’t the case. Without even knowing or hoping for it, a few years of life awaited me, a few, but I still had all of them to live between projects and things to try to complete.

On August 29 of the same year, Calcagni, who was constantly at my side, wrote to Lionardo in Florence: “On the morning that the accident happened to him, he had been left barefoot to draw for three hours. it seems that the extreme cold caused him, after the pain in his body, to become so faint that, when he fell, he performed strange things with his face and body.”

In short, I had convulsions. My servant Antonio rushed to give me a hand at that moment and soon the rumor spread that I was about to die. My closest friends were immediately called to Macel de’ Corvi, those who had now become my family from afar. Tommaso de’ Cavalieri arrived first, followed closely by Bandini and also Calcagni.

When they arrived I had already regained consciousness and was a little better. I pushed them away, clumsily trying not to be rude: I just needed to rest a bit.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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Pubblicato da Michelangelo Buonarroti

Chi non conosce Michelangelo Buonarroti? Scultore, pittore, architetto e raffinato poeta. Ma chi è il suo alter ego che gli da voce sul blog michelangelobuonarrotietornato.com e sui social connessi? Antonietta Bandelloni, art blogger e scrittrice toscana appassionata d'arte. Da più di dieci anni si dedica allo studio approfondito delle opere e della tormentata esistenza di Michelangelo Buonarroti. Per contattare Antonietta Bandelloni per collaborazioni, inviti, sponsorizzazioni o altro inviate una mail direttamente a antoniettabandelloni@gmail.com ENG: Who doesn't know Michelangelo Buonarroti? Sculptor, painter, architect and refined poet. But who is his alter ego that gives him a voice on the blog michelangelobuonarrotietornato.com and on the connected social networks? Antonietta Bandelloni, a Tuscan art blogger and writer passionate about art. For over ten years she has devoted himself to the in-depth study of Michelangelo Buonarroti's works and tormented existence. To contact Antonietta Bandelloni for collaborations, invitations, sponsorships or other send an email directly to antoniettabandelloni@gmail.com Mostra tutti gli articoli di Michelangelo Buonarroti