Le sculture degli Apostoli in San Giovanni in Laterano
La Basilica di San Giovanni in Laterano è la più antica basilica d’Occidente nonché la prima delle quattro basiliche papali maggiori. La sua costruzione più remota risale al tempo di Milziade papa, nel 314 mentre la consacrazione fu fatta da papa Silvestro I nel 324.
Da allora l’antica basilica ha subito talmente tanti interventi e riedificazioni da assumere l’aspetto che ha oggi. Pensate che papa Innocenzo X volle ricostruirla completamente e affidò il progetto al Borromini. essere come la vediamo oggi.
La cosa che stupisce entrando per la prima volta nella basilica di San Giovanni in Laterano sono le grandi sculture dei dodici apostoli, sistemate nelle nicchie della navata centrale che proprio il Borromini aveva progettato a metà del Seicento.
Quelle nicchie però rimasero vuote per anni fino a quando, nel 1702, papa Clemente XI e il cardinale Benedetto Pamphilj allora arciprete della basilica, vollero decorarle con dodici grandi apostoli scolpiti.
Siccome di palanche non è che ce ne fossero tante, il pontefice chiese espressamente alle famiglie romane più facoltose del tempo, di pagare di tasca le opere. Il papa stesso si occupò di pagare la scultura di San Pietro mentre il cardinale Pamphilj sponsorizzò la realizzazione di San Giovanni Evangelista.
C’è un’altra curiosità legata alle sculture degli apostoli.
Carlo Maratta, il pittore preferito del pontefice, fu incaricato di disegnare gli apostoli da affidare poi nelle mani di abili scultori. In questo modo tutte le opere avrebbero avuto un aspetto simile, come se fossero state realizzate da un solo artista.
Pierre-Etienne Monnot, Moratti, Lorenzo Ottoni, Legros, Mazzuoli, Camillo Rusconi e Angelo de Rossi si misero al lavoro per scolpire tutti e dodici gli apostoli seguendo linee guida comuni.
Pierre le Gros però non ne volle sapere di seguire una sorta di copione già scritto e volle fare di testa sua scolpendo il San Bartolomeo e il San Tommaso. Ecco perché queste due opere sono così differenti da tutte le altre.
A seguire vi presento tutte le opere dei dodici apostoli:
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The sculptures of the Apostles in San Giovanni in Laterano
The Basilica of San Giovanni in Laterano is the oldest basilica in the West and the first of the four major papal basilicas. Its most remote construction dates back to the time of Pope Miltiades, in 314 while the consecration was made by Pope Sylvester I in 324.
Since then, the ancient basilica has undergone so many interventions and rebuilds that it assumes the appearance it has today. Just think that Pope Innocent X wanted to completely rebuild it and entrusted the project to Borromini. be as we see it today.
The surprising thing when entering the basilica of San Giovanni in Laterano for the first time are the large sculptures of the twelve apostles, arranged in the niches of the central nave that Borromini himself had designed in the mid-seventeenth century.
Those niches, however, remained empty for years until, in 1702, Pope Clement XI and Cardinal Benedetto Pamphilj, then archpriest of the basilica, wanted to decorate them with twelve great sculpted apostles.
Since there were not many palanche, the pontiff specifically asked the wealthiest Roman families of the time to pay for the works out of their pockets. The pope himself paid for the sculpture of St. Peter while Cardinal Pamphilj sponsored the construction of San Giovanni Evangelista.
There is another curiosity related to the sculptures of the apostles. Carlo Maratta, the pope’s favorite painter, was commissioned to draw the apostles to be then entrusted into the hands of skilled sculptors. In this way all the works would have a similar appearance, as if they were made by a single artist.
Pierre-Etienne Monnot, Moratti, Lorenzo Ottoni, Legros, Mazzuoli, Camillo Rusconi and Angelo de Rossi set to work sculpting all twelve apostles following common guidelines.
Pierre le Gros, however, did not want to follow a sort of script already written and wanted to make his own head by sculpting the San Bartolomeo and San Tommaso. This is why these two works are so different from all the others.
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L’ha ripubblicato su Esquilino's Weblog.
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