La Santa Casa di Loreto
A Loreto, in provincia di Ancona, c’è un vero e proprio capolavoro rinascimentale: è la Santa Casa di Maria, rivestita da un sontuoso guscio di marmo voluto da papa Giulio II della Rovere.
Il pontefice commissionò il sontuoso progetto a Donato Bramante nel 1509 e ci vollero settant’anni affinché gli scultori Sansovino, Ranieri Nerucci e Antonio da Sangallo il Giovane lo portassero a termine.
Secondo la tradizione, la Santa Casa è l’umile dimora realizzata in mattoni di arenaria in cui nacque, visse e ricevette l’Annuncio della nascita di Cristo la Vergine Maria. La tradizione racconta che l’arrivo della casa fino a Loreto sia stato opera degli angeli.
La ricostruzione storica dimostra che nel momento in cui i crociati vennero espulsi dalla Terrasanta dai musulmani nel 1291, alcuni cristiani riuscirono a salvare la casa di Maria dalla distruzione smontandola e trasportandola prima nell’antica Illiria dove oggi sorge il santuario di Tersatto (Croazia) e poi fu condotta fino a Loreto dove arrivò la notte fra il e il 10 dicembre del 1294.
L’umile dimora è rivestita da una sorta di reliquiario costituito 610 metri quadrati di prezioso marmo bianco finemente scolpito. Come accennato prima, il progetto complessivo del Bramante risale al 1509 ma solo una decina d’anni dopo gli scultori iniziarono a metterci mano.
Papa Leone X de’ Medici affidò i lavori alle sapienti mani del Sangallo che dal 1513 al 1527 lavorò alle sculture del complesso. A seguire lavorò all’opera Raniero Nerucci e infine Antonio da Sangallo il Giovane la terminò.
Il nuovo apparato scultoreo coprì l’affresco con l’Adorazione dei Magi che era stato realizzato nel 1434 da Olivuccio di Ciccarello.
Il basamento fu decorato con ornamenti geometrici. Le colonne corinzie scanalate sorreggono una balaustra, aggiunta dal Sangallo attorno al 1534.
I bassorilievi raffigurano le glorie della vita terrena della Madonna e il momento dell’Annunciazione scolpito dal Sansovino si trova sopra la Finestra dell’Angelo e svolge la funzione di pala d’altare.
I due ordini di nicchie sono decorate con le sculture dei dieci Profeti realizzate da Girolamo Lombardo e delle dieci Sibille nella parte superiore, la maggior parte realizzate da Giovanni Battista dalla Porta.
Diceva Canova che nel rivestimento della Santa Casa di Loreto vi è quasi tutto. Come dargli torto?
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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