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2020, l’anno di Raffaello: eventi e mostre

Mentre sono ancora in corso le celebrazioni del 2019 dedicate a Leonardo da Vinci, già è iniziata la prima mostra che preannuncia un 2020 tutto o quasi all’insegna di Raffaello d’Urbino.

Raffaello non ebbe la sorte mia né quella di Leonardo di morire assai in là con gli anni. Il 6 aprile del 1520, a soli 37 anni, passò a miglior vita la ma luce sui lavori che lasciò al mondo ancora non si è spenta. La sua prematura scomparsa lasciò parecchia amarezza: chissà quanti capolavori ancora avrebbe potuto fare ma tanto è risaputo, la storia non si fa con i se e con i ma e quello che è stato è stato.

Il Vasari riporta nelle vite che morì per eccessi amorosi: una causa assai bizzarra. Come è noto non era uno che si risparmiava molto in fatto di bagordi e bella vita.

La tomba di Raffaello al Pantheon

Sull’urna che contiene le sue spoglie al Pantheon fu incisa una scritta in latino di Pietro Bembo che più o meno fa così: “Qui sta quel Raffaello che mentre era vivo la gran madre Natura temette di essere vinta. Ma ora che è morto, essa stessa teme di morire”. Vi confesso che mi fa sempre un certo effetto leggere queste parole perché rendono bene l’idea di quanto già fosse considerato dai contemporanei.

Per celebrare i 500 anni dalla morte di Raffaello da Urbino è già in corso a Urbino. Palazzo Ducale omaggia il pittore con “Raffaello e gli amici di Urbino”. Inaugurata il 3 ottobre 2019, la mostra curata da Barbara Agosti e Silvia Ginzburg, proseguirà fino al 19 gennaio 2020. Raffaello, nato a Urbino, iniziò ad apprendere i primi rudimenti della pittura proprio in città, presso bottega di suo padre Giovanni Santi che non si risparmiò nell’avviare il figlio alla sua stessa carriera di pittore. Suo padre a dirla tutta non era un’artista di così elevato spessore ma Raffaello approfondì le sue conoscenze studiando da vicino le opere degli artisti che stavano lavorando alla corte dei Montefeltro.

Questa mostra racconta appunto le relazioni che Raffaello ebbe con i pittori che lavoravano in quel frangente a Urbino come per esempio Pietro Vannucci noto come il Perugino e Luca Signorelli.

La mostra che già da adesso si preannuncia sarà quella più importante per le celebrazioni dei 500 anni dalla scomparsa di Raffaello, sarà quella delle Scuderie del Quirinale a Roma. Aprirà i battenti il 5 marzo 2020 e rimarrà aperta fino al 14 giugno 2020 anche se è possibile che queste date possano subire variazioni in quanto ancora non sono state confermate in via ufficiale. Per l’occasione arriveranno a Roma importanti prestiti come il suo autoritratto del 1504, la coppia dei dipinti di Angolo e Maddalena Doni che oggi si trovano nella sala degli Uffizi dedicata a me e a Raffaello. Sempre dagli Uffizi arriverà alle Scuderie la superba Madonna del Cardellino.

La Pinacoteca Ambrosiana di Milano già da marzo espone il grande cartone della Scuola di Atene. Pensate che è l’unico cartone preparatorio così grande del Rinascimento arrivato fino ai vostri giorni. Fu Giulio II ad affidare a Raffaello la decorazione delle Stanze: il terribile papa con cui ebbi a che fare non poco anch’io. Terribile come pochi, durissimo, guerrafondaio, cocciuto come un mulo, prepotente ma amante del bello e con uno spiccato gusto artistico. Questo cartone entrò a far parte delle collezioni di Federico Borromeo dal 1626, dopo che lo acquistò dalla vedova di Fabio Borromeo Visconti.

Per quanto riguarda le mostre all’estero verranno organizzate dal Victoria & Albert Museum e alla National Gallery di Londra.

Quindi segnatevi le date: l’anno di Raffaello è il 2020 ma già è iniziato con interessanti mostre tutte da gustare.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti di eventi e mostre.

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