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Il mio 541° compleanno

541 anni fa, in una giornata come oggi senza infamia e senza gloria, venni alla luce io. Era il 6 marzo del 1475 quando Francesca di Neri si ritrovò a cullare un neonato strillante mentre Ludovico di Leonardo Buonarroti Simoni, il mi babbo, annotava l’evento su un foglietto che è arrivato fino a voi.

I miei erano fiorentini ma in quel momento si trovavano nella piccola cittadina di Caprese, nei pressi di Arezzo perché il mi babbo era stato insignito del titolo di podestà di Chiusi e Caprese e doveva supervisionare da vicino quei luoghi.

Non avevo avuto tutti gli onori che si riservavano al primogenito. Prima di me era venuto al mondo uno dei miei fratelli.

La mia famiglia era assai facoltosa e apparteneva al patriziato fiorentino. Prima di me nessuno aveva intrapreso la carriera artistica, considerata all’epoca un lavoro di fatica poco edificante e poco prestigioso.

A dirla tutta quando nacqui io la famiglia era già in decadenza. Pensate che solo due secoli prima il mio antenato Simone di Buonarrota apparteneva al prestigioso Consiglio dei Cento Savi e in vita aveva avuto l’onore di ricoprire cariche assai prestigiose. Aveva uno scudo d’arme e addirittura una cappella privata nella Chiesa di Santa Croce.

Poco dopo la mia nascita, alla fine di marzo, tutta la famiglia fece ritorno a Settignano. L’incarico semestrale di podestà del babbo era terminato. La mi mamma mi affidò a una balia, moda in voga nella Firenze bene del tempo. Settignano era un paese nel quale quasi tutti erano scalpellini. Anche la mia balia era figlia e moglie di scalpellini.

La mi mamma passò a miglior vita quando avevo solo sei anni.. fu una vera tragedia che ancora mi porto dentro come un vuoto incolmabile dopo tutti questi secoli.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti che n occasione del suo compleanno stamani si rimette a letto e dorme fino al momento in cui qualcuno mi porterà una torta con tante candeline da spegnere.

ACER

 

 

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