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Il Bargello e le sue meraviglie, con video

Per conoscere bene Firenze e i suoi meravigliosi tesori non basterebbe un anno intero. A ogni angolo c’è qualcosa che vale la pena vedere e conoscere, approfondire e non dimenticare. Fra i tanti musei in città, ce n’è uno che mi sta particolarmente a cuore: è quello del Bargello.

E’ una tappa obbligata per tutti quelli che amano la scultura e il rinascimento. Basta entrare nel cortile o in una delle sue sale per ritrovarsi faccia a faccia con capolavori miei, di Donatello, del Verrocchio, del Cellini, dell’Ammannati, di Luca della Robbia o del Cellini. Difficile non lasciarsi trasportare e coinvolgere da tanto splendore.

Già di per se il Palazzo del Bargello è un capolavoro. Fu edificato nel 1255 e per anni fu la sede del Capitanato di Giustizia. E’ uno dei palazzi più antichi di tutta Firenze ed è stato anche luogo di esecuzioni capitali per impiccagione e carcere.

Il Bargello, dopo un importante intervento di restauro, fu adibito a museo nella seconda metà dell’Ottocento. Nel cortile sono presenti importanti sculture provenienti da Palazzo Vecchio e dai giardini di Boboli e Castello. C’è il meraviglioso Oceano del Giambologna, il Cannone di San Paolo del Cenni, i preziosi rilievi di Benedetto da Maiano e la ricostruzione della Fontana di Sala Grande dell’Ammannati con le sei sculture allegoriche. Impossibile non notare la presenza della sua Giunone originale posta al lato della fontana.

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La ricostruzione della Fontana di Sala Grande dell’Ammannati

Solo il cortile del Museo del Bargello val da solo tutta la visita. Mica è finita qua però. Nel Salone del Trecento

Nel salone del Quattrocento c’è da perdere la testa…dal busto di donna di Desiderio da Settignano al suo San Giovanni Battista, dalle ceramiche invetriate di Luca dalla Robbia ai due David di Donatello: quello in marmo e quello in Bronzo. Poi ci sono le formelle che il Brunellesschi e il Ghiberti realizzarono per aggiudicarsi la realizzazione della Porta del Paradiso, come la definii io anni dopo.

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Il David del Verrocchio

E che dire del loggiato col suo Giasone di Francavilla e la cospicua serie di animali in bronzo realizzati dal Giambologna e l’Ebbrezza di Noé del Bandinelli.

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Giasone di Francavilla

La sala che preferisco è la mia…un caso? E che ci volete fare, le cose che realizzai io mi garban parecchio ancora oggi. La sala chiamata di Michelangelo e del Cinquecento venne decorata nella metà dell’Ottocento da Gateano Bianchi e allestita allora con la collezione medicea di armi, oggi posizionata su un altro piano del museo. L’alluvione del 1966 però causò problemi enormi e di quelle decorazioni rimane ben poco.

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il mio Bacco

Qui potete ammirare il mio Bacco che terminai di scolpire nel 1497, il Tondo Pitti, il David-Apollo e il busto del Bruto. Ci sono poi opere del Tribolo, del Bandinelli, dell’Ammannati ma anche il raffinatissimo basamento originale del Perseo, sostituito da una copia in piazza della Signoria. Guardate che belli il Busto di Cosimo I sempre del Cellini, il celeberrimo Mercurio del Giambologna e il Bacco del Sansovino. Per vedere da vicino il mio Crocifisso Gallino dovrete cambiare sala e piano.

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Mercurio del Giambologna

Insomma, il Museo Nazionale del Bargello è uno di quelli che dovrebbe essere visto da tutti almeno una volta nella vita. Descrivere tutto ciò che contiene è un’ardua impresa non così semplice da portare a termine perchè oltre alle opere che vi ho menzionato ce ne sono molte altre ancora. Se volete procurarvi una buona guida del Museo Nazionale del Bargello, vi consiglio QUESTA.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti che prima di salutarvi vi lascia questo breve video che vi presenta alcune meraviglie del MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO.

 

 

 

 

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