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Restaurato il fonte Battesimale del Duomo di Siena: capolavoro del Rinascimento

Lo straordinario fonte battesimale del Duomo di Siena torna all’antico splendore, dopo tre anni di lavori fra indagini diagnostiche e restauro.

Il grandioso impianto scultoreo realizzato da Donatello, Jacopo della Quercia, Ghiberti e Giovanni di Turino da oggi è di nuovo visibile al pubblico.

Fonte battesimale dopo restauro foto Bruno Bruchi
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Il restauro è stato eseguito con una serie di interventi di alto livello di innovazione, condotti dal personale dell’Opera e dell’Opificio delle Pietre Dure, guidato in un primo momento dal compianto Marco Ciatti e a seguire dalla nuova direttrice dell’opificio Emanuela Daffra.

L’intervento di restauro è stato finanziato dall’Opera della Metropolitana di Siena ed è frutto di una sinergia r tra la Fabbriceria, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze a cui è stata affidata la direzione del restauro.

Fase conclusiva del ritocco. Foto Laura Speranza
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L’intervento conservativo è stato coordinato dagli storici dell’arte Laura Speranza e Riccardo Gennaioli, rispettivamente direttori dei settori Restauro Bronzi e Materiali Lapidei dell’OPD.

Il Fonte battesimale è uno dei capolavori custoditi nel complesso monumentale del Duomo di Siena. L’opera in marmo, bronzo e rame smaltato fu realizzata tra il 1417 e il 1431 dai più importanti scultori del primo Rinascimento.

Rifinitura della pulitura della Speranza di Donatello con aculeo di istrice
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E’ costituito da una vasca esagonale in cui si inseriscono i sei inserti in bronzo dorato raffiguranti la vita del Battista, scanditi dalle statue della virtù di cui due, Fede e Speranza, realizzate da Donatello.

Fra gli episodi più rappresentativi assume un particolare rilievo il Battesimo di Gesù di Lorenzo Ghiberti del 1427. Il ciclo si conclude con il Banchetto di Erode di Donatello, la scena più toccante per la drammaticità del soggetto e le qualità formali.

La fase di pulitura con solventi della parte marmorea
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Confrontarsi con unopera tanto complessa e significativa per la storia dell’arte è sempre arduo. In questo caso le difficoltà erano, sono, accresciute da altri fattori: da una parte il valore d’uso del Fonte, nato come strumento’ per la somministrazione di un sacramento, che questa funzione mantiene tutt’ora. Dall’altra condizioni ambientali non ideali per la conservazione, in particolare dei bronzi. Lo staff di OPD ha raccolto la sfida di mantenere per ora al monumento tanto la completezza quanto la destinazione originaria, ma proprio da ciò nasce il programma di ispezioni semestrali e l’invito al monitoraggio e al controllo scrupoloso dei parametri ambientali. Solo l’attenzione costante permetterà di cogliere tempestivamente segni di degrado e di individuare subito le provvidenze più adatte”.

dice Emanuela Daffra, Soprintendente dell’OPD

Jacopo della Quercia, Profeta, durante la pulitura. Foto OPD (Camilla Mancini)
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Opera celeberrima, il Fonte coniuga bronzi dorati e marmi che un tempo arricchiti da dettagli policromi blu e oro. La struttura architettonica è interamente realizzata in marmo bianco di due differenti qualità: per il registro inferiore una varietà venata proveniente dalla Montagnola senese, per il tabernacolo e la figura del Battista una seconda assai più omogenea cavata nel comprensorio apuano.

Le parti in bronzo mostrano una doratura ad amalgama di oro e mercurio, nota come doratura a fuoco. L’oro risultava offuscato e le superfici erano interessate da abrasioni.

Estrazione dal Fonte della formella con il Convito di Erode di Donatello
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Lo studio della formella di Donatello Banchetto di Erode ha permesso di individuare la presenza, in passato, di tiranti applicati fra gli archi sovrastanti la scena che dovevano amplificare l’effetto prospettico e realistico dell’architettura in tre diversi spazi in successione.

Gli elementi lapidei sono stati restaurati in loco. Lo stato di conservazione e la necessità di rendere ispezionabili le parti non a vista delle formelle per un monitoraggio cadenzato nel tempo ha imposto la progettazione di una struttura di sostegno degli elementi lapidei che consenta di accedere al retro dei bronzi senza dover necessariamente smontare i blocchi di marmo.

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Per il futuro saranno necessari un monitoraggio ambientale e l’adozione di sistemi di controllo dell’umidità volti a garantire la miglior conservazione di questo capolavoro.

Per un cristiano si nasce a nuova vita con il battesimoil Fonte battesimale del duomo di Siena ha visto ‘nascere a nuova vita’ tante generazioni di senesi famosi e meno famosi, tanta gente comune, legati tutti in maniera indissolubile a questa città unica. Alla forte connotazione spirituale e religiosa oggi si aggiunge la suggestione per la restituzione al mondo di un capolavoro assoluto del Rinascimento italiano”.

– sottolinea il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino –

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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The baptismal font of the Siena Cathedral has been restored: a Renaissance masterpiece

The extraordinary baptismal font of the Siena Cathedral returns to its ancient splendor after three years of work including diagnostic investigations and restoration.

The grandiose sculptural installation created by Donatello, Jacopo della Quercia, Ghiberti and Giovanni di Turino is now visible to the public again.

The restoration was carried out with a series of highly innovative interventions, conducted by the staff of the Opera and the Opificio delle Pietre Dure, initially led by the late Marco Ciatti and followed by the new director of the factory Emanuela Daffra.

The restoration project was financed by the Siena Metropolitan Opera and is the result of a synergy between the Fabbriceria, the Superintendency of Archaeology, Fine Arts and Landscape for the provinces of Siena, Grosseto and Arezzo and the Opificio delle Pietre Dure of Florence who was entrusted with the direction of the restoration.

The conservative intervention was coordinated by art historians Laura Speranza and Riccardo Gennaioli, respectively directors of the Bronze Restoration and Stone Materials sectors of the OPD.

The baptismal font is one of the masterpieces kept in the monumental complex of the Siena Cathedral. The work in marble, bronze and enamelled copper was created between 1417 and 1431 by the most important sculptors of the early Renaissance.

It consists of a hexagonal basin in which the six gilded bronze inserts depicting the life of the Baptist are inserted, punctuated by the statues of virtue, two of which, Faith and Hope, created by Donatello.

Among the most representative episodes, Lorenzo Ghiberti’s Baptism of Jesus of 1427 takes on particular importance. The cycle ends with Donatello’s Banquet of Herod, the most touching scene due to the drama of the subject and the formal qualities.

A famous work, the Fonte combines gilded bronzes and marbles which were once enriched with blue and gold polychrome details. The architectural structure is entirely made of white marble of two different qualities: for the lower register a veined variety coming from the Sienese Montagnola, for the tabernacle and the figure of the Baptist a second, much more homogeneous variety quarried in the Apuan area.

The bronze parts show an amalgam gilding of gold and mercury, known as fire gilding. The gold was tarnished and the surfaces were affected by abrasions.

The study of Donatello’s tile Banchetto di Erode has made it possible to identify the presence, in the past, of tie rods applied between the arches above the scene which were intended to amplify the perspective and realistic effect of the architecture in three different spaces in succession.

The stone elements were restored on site. The state of conservation and the need to make the non-visible parts of the tiles accessible for inspection over time has dictated the design of a support structure for the stone elements which allows access to the back of the bronzes without necessarily having to dismantle the blocks. marble.For the future, environmental monitoring and the adoption of humidity control systems will be necessary to ensure the best conservation of this masterpiece.

For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

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