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Pier Francesco Foschi: apre la prima mostra monografica dedicata al pittore fiorentino alla Galleria dell’Accademia

Martedì 28 novembre 2023 aprirà i battenti al pubblico alla Galleria dell’Accademia la prima mostra monografica in Europa dedicata a Pier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentinoallievo di Andrea del Sarto che ebbe modo di collaborare anche con il Pontormo.

Foto di Guido Cozzi
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Chi era Pier Francesco Foschi?

Pier Francesco Foschi nacque a Firenze da una famiglia di pittori. Il padre, dal quale apprese presumibilmente i primi rudimenti, lavorò nella bottega del Botticelli.

Così come racconta il Vasari, si formò presso Andrea del Sarto e le sue prime opere sono stilisticamente influenzate dal classicismo del maestro riflettendone la grazia del disegno, l’uso raffinato di luci e ombre e l’audacia del colore.

Madonna col Bambino in trono con un angelo musicante tra i santi Benedetto e Bernardo. Pier Francesco Foschi. Foto di Cristian Ceccanti
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La sua carriera autonoma ebbe inizio già negli anni Venti del Cinquecento. Foschi ricevette numerose commissioni da famiglie di spicco di Firenze, come i Medici, i Pucci e i Torrigiani.

Tra 1536 e 1537 fece parte, col Bronzino e Jacone, degli aiuti scelti dal Pontormo per la decorazione della loggia della villa di Careggi, voluta dal Duca Alessandro de’ Medici, e per quella della villa di Castello, commissionata da Cosimo I.

Fu coinvolto, nel 1539, nella realizzazione degli apparati effimeri allestiti per le nozze del giovane duca con Eleonora di Toledo. Il suo successo raggiunse l’apice nel corso degli anni Quaranta del Cinquecento, quando si aggiudicò la commissione di ben tre pale d’altare per l’importante chiesa di Santo Spirito, le sue sole opere menzionate da Vasari, nella Vita di Andrea del Sarto.

Insieme a Vasari, Bronzino, Michele di Ridolfo, Francesco da Sangallo e Giovann’Angelo Montorsoli, fu tra i maestri incaricati di riformare l’antica Compagnia di San Luca nell’Accademia del Disegno, tra il 1562 e il 1563. Negli ultimi anni della sua vita prese parte alle principali imprese collettive promosse dalla neonata Accademia: gli apparati effimeri per i funerali solenni di Michelangelo e quelli per le nozze di Francesco I con Giovanna d’Austria. Il pittore morì nel 1567 e fu sepolto a Santo Spirito alla presenza degli Accademici.

Resurrezione di Pier Francesco Foschi. Foto Cristian Ceccanti
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Dopo la sua morte, Pier Francesco Foschi fu pressoché dimenticato. Nemmeno il Vasari gli dedicò una biografia ma si limitò a scriverne alcune note direttamente collegate a imprese collettive.

Solo nel Novecento, con la riscoperta del Manierismo e dei suoi protagonisti, il suo nome riaffiora più frequentemente negli studi, dapprima con qualche contributo filologico e, poi alla metà del secolo, con un breve studio seminale di Roberto Longhi (1952).

Giuditta e Oloferne di Foschi. Foto di Cristian Ceccanti
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Il percorso espositivo

La mostra Pier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentino riunisce circa quaranta opere autografe del Foschi, tra dipinti e disegni, tra cui la pala d’altare, la Sacra Famiglia con San Giovannino (1526-1530),appartenente alle collezioni della Galleria dell’Accademia di Firenze, un dipinto cruciale per capire la sua produzione giovanile e come ha fatto propri gli insegnamenti di Andrea del Sarto.

È suddivisa in cinque sezioni che approfondiranno i principali aspetti della sua prolifica attività, a partire proprio dalla formazione presso Andrea del Sarto fino alle commissioni di grandi pale d’altare e ai numerosi ritratti, genere in cui ottenne notevole successo.

Ritratto di una dama di Foschi
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Si offre per la prima volta il confronto tra il Sacrificio di Isacco di Andrea del Sarto del Cleveland Museum of Art, e la copia su tela dello stesso soggetto eseguita da Foschi, oggi conservata nella Villa di Poggio Imperiale a Firenze, e restaurata in occasione di questa mostra.

Nella sezione dedicata alle pale d’altare sono presenti la Pala della Madonna del Piano, realizzata nel 1539 per il convento di San Benedetto a Settimo (Cascina, Pisa), riunita con le sue predelle e la Resurrezione della basilica di Santo Spirito.

Il percorso espositivo si conclude con un cospicuo numero di ritratti, genere in cui Foschi ottenne notevole successo. Il pittore affronta tipologie diverse, dalle effigi a mezzo busto, di tono intimo e penetrativo, a quelle di formato ampio e solenne, ricche di elementi simbolici o allusivi allo status sociale dei personaggi raffigurati e dei loro interessi. 

Ritratto del cardinale Antonio Pucci
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L’esposizione è a cura di Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, Elvira Altiero, Funzionario Storico dell’arte, responsabile del dipartimento storico-artistico della Galleria dell’Accademia di Firenze, di Nelda Damiano, che ha curato la mostra Wealth and Beautydedicata all’artista al Georgia Museum of Art, University of Georgia (Athens, USA), e di Simone Giordani, docente di storia dell’arte, studioso della pittura fiorentina rinascimentale e tardo rinascimentale e specialista del pittore Pier Francesco Foschi.

Le opere esposte provengono da musei pubblici e privati, enti ecclesiastici, gallerie d’arte e collezionisti privati tra i più famosi in Italia e nel mondo: Galleria Borghese, Palazzo Spinola, Accademia Carrara di Bergamo, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid, Morgan Library & Museum, New York, Rijksmuseum, Amsterdam, Cleveland Museum of Art.

I restauri

Per l’occasione, grazie all’impegno della Galleria dell’Accademia di Firenze, in accordo con il Ministero della Cultura, sono stati finanziati importanti restauri di alcuni dipinti del pittore fiorentino non necessariamente per averli in prestito ma per valorizzarli e renderli nuovamente visibili.

Tra questi, il più impegnativo, la pala con la Trasfigurazione, commissionata per la basilica di Santo Spirito a Firenze nel 1545-1550, attualmente nella cappella Capponi d’Altopascio, situata nel transetto destro della chiesa. Ve ne ho parlato nel dettaglio QUA.

Sono state restaurate inoltre, grazie a Fabrizio Moretti, due tavole con San Rocco San Sebastiano ubicate nella Propositura dei SS. Antonio e Jacopo a Fivizzano (Massa-Carrara), insieme alle due predelle con Il martirio di San Sebastiano San Rocco soccorso da cane, della Fondazione Longhi.

Altro importante intervento è stato quello sulla tavola raffigurante Il Sacrificio di Isacco, derivato dal modello di Andrea del Sarto, conservato nella collezione di Villa di Poggio Imperiale a Firenze.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Pier Francesco Foschi: the first monographic exhibition dedicated to the Florentine painter opens at the Accademia Gallery

On Tuesday 28 November 2023, the first monographic exhibition in Europe dedicated to Pier Francesco Foschi (1502-1567), a Florentine painter, pupil of Andrea del Sarto who also had the opportunity to collaborate with Pontormo, will open its doors to the public at the Accademia Gallery.

Who was Pier Francesco Foschi?

Pier Francesco Foschi was born in Florence to a family of painters. His father, from whom he presumably learned the rudiments, worked in Botticelli’s workshop.

As Vasari recounts, he trained under Andrea del Sarto and his first works are stylistically influenced by the master’s classicism, reflecting the grace of drawing, the refined use of light and shadow and the boldness of colour.

His independent career began as early as the 1520s. Foschi received numerous commissions from prominent families of Florence, such as the Medici, the Pucci and the Torrigiani.

Between 1536 and 1537 he was part, with Bronzino and Jacone, of the help chosen by Pontormo for the decoration of the loggia of the villa of Careggi, commissioned by Duke Alessandro de’ Medici, and for that of the villa of Castello, commissioned by Cosimo I.

He was involved, in 1539, in the creation of the ephemeral arrangements set up for the wedding of the young duke with Eleonora of Toledo. His success reached its peak during the 1540s, when he won the commission for three altarpieces for the important church of Santo Spirito, his only works mentioned by Vasari in the Life of Andrea of Tailor.

Together with Vasari, Bronzino, Michele di Ridolfo, Francesco da Sangallo and Giovann’Angelo Montorsoli, he was among the masters responsible for reforming the ancient Company of San Luca in the Accademia del Disegno, between 1562 and 1563. In the last years of During his life he took part in the main collective undertakings promoted by the newly formed Academy: the ephemeral arrangements for the solemn funeral of Michelangelo and those for the wedding of Francis I to Joanna of Austria. The painter died in 1567 and was buried in Santo Spirito in the presence of the Academicians.

After his death, Pier Francesco Foschi was almost forgotten. Not even Vasari dedicated a biography to him but he limited himself to writing some notes directly connected to collective undertakings.

Only in the twentieth century, with the rediscovery of Mannerism and its protagonists, his name resurfaces more frequently in studies, first with some philological contributions and, then in the middle of the century, with a brief seminal study by Roberto Longhi (1952).

The exhibition itinerary

The exhibition Pier Francesco Foschi (1502-1567) Florentine painter brings together around forty autograph works by Foschi, including paintings and drawings, including the altarpiece, the Holy Family with the infant Saint John (1526-1530), belonging to the Gallery’s collections of the Academy of Florence, a crucial painting for understanding his youthful production and how he made the teachings of Andrea del Sarto his own.

It is divided into five sections which will delve into the main aspects of his prolific activity, starting from his training with Andrea del Sarto up to the commissions of large altarpieces and numerous portraits, a genre in which he achieved considerable success.

For the first time, a comparison is offered between the Sacrifice of Isaac by Andrea del Sarto in the Cleveland Museum of Art, and the copy on canvas of the same subject made by Foschi, now preserved in the Villa di Poggio Imperiale in Florence, and restored on the occasion of this exhibition.

In the section dedicated to altarpieces there is the Altarpiece of the Madonna del Piano, created in 1539 for the convent of San Benedetto a Settimo (Cascina, Pisa), reunited with its predellas and the Resurrection of the Basilica of Santo Spirito.

The exhibition ends with a large number of portraits, a genre in which Foschi achieved considerable success. The painter tackles different typologies, from half-length effigies, with an intimate and penetrative tone, to those with a large and solemn format, rich in symbolic elements or allusive to the social status of the characters depicted and their interests.

The exhibition is curated by Cecilie Hollberg, director of the Galleria dell’Accademia in Florence, Elvira Altiero, art historian official, responsible for the historical-artistic department of the Galleria dell’Accademia in Florence, by Nelda Damiano, who curated the Wealth and Beauty exhibition dedicated to the artist at the Georgia Museum of Art, University of Georgia (Athens, USA), and by Simone Giordani, professor of art history, scholar of Renaissance and late Renaissance Florentine painting and specialist on the painter Pier Francesco Foschi.

The works on display come from public and private museums, ecclesiastical bodies, art galleries and private collectors among the most famous in Italy and in the world: Galleria Borghese, Palazzo Spinola, Accademia Carrara di Bergamo, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid, Morgan Library & Museum, New York, Rijksmuseum, Amsterdam, Cleveland Museum of Art.

The restorations

For the occasion, thanks to the commitment of the Galleria dell’Accademia of Florence, in agreement with the Ministry of Culture, important restorations of some paintings by the Florentine painter were financed, not necessarily to have them on loan but to enhance them and make them visible again.

Among these, the most challenging, the altarpiece with the Transfiguration, commissioned for the Basilica of Santo Spirito in Florence in 1545-1550, currently in the Capponi d’Altopascio chapel, located in the right transept of the church. I told you about it in detail HERE.

Furthermore, thanks to Fabrizio Moretti, two panels with San Rocco and San Sebastiano located in the Propositura dei SS. Antonio and Jacopo in Fivizzano (Massa-Carrara), together with the two predellas with The martyrdom of Saint Sebastian and Saint Rocco rescued by a dog, from the Longhi Foundation.

Another important intervention was that on the panel depicting the Sacrifice of Isaac, derived from the model by Andrea del Sarto, preserved in the collection of Villa di Poggio Imperiale in Florence.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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