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San Pietro: l’effetto sorpresa perduto per sempre

Nel corso dei secoli la basilica di San Pietro è stata modificata, ampliata, arricchita, resa ancor più maestosa da un gran numero di artisti e architetti. Assieme a lei però s’è trasformata anche la città e non sempre i cambiamenti possono essere considerati positivi.

Fino al 1950 la basilica destava un effetto sorpresa incredibile. Davanti alla piazza sorgeva un intero rione e le case arrivavano a lambire il suo ingresso. I pellegrini che per secoli erano giunti fino a Roma da ogni parte del mondo, attraversavano strade e stradine fra botteghe e case fino a ritrovarsi dinnanzi a un enorme spazio aperto, accolti nell’abbraccio del colonnato del Bernini. All’improviso dinnanzi agli occhi, laggiù in fondo alla piazza, compariva la cupola mia e la facciata del Maderno.

Oggi l’effetto sorpresa non c’è più ed è un gran peccato. Era proprio quello che gli architetti, me compreso, avrebbero voluto continuare a sortire sugli avventori fino a quando la basilica non sarebbe stata corrotta dal tempo.

Che successe dunque? Ebbene, Mussolini dopo aver firmato i Patti Lateranensi, decise di creare un grande viale che unisse San Pietro alla città di Roma. Fece radere al suolo tutte le costruzioni medievali della Spina di Borgo avviando i lavori nel 1936. Macerie ovunque e abitanti costretti a trasferirsi nelle zone periferiche allora in fase di costruzione.

Al posto delle case venne aperta Via della Conciliazione, resa ancora più mussoliniana dalle due file di quattordici brutti obelischi ciascuna con tanto di lampione posizionato sopra. Di quel borgo oggi rimangono solo foto, documenti scritti e la testimonianza diretta di chi già era nato quando avvenne lo scempio.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con i suoi quotidiani racconti.

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