Nel laboratorio di Håkon Anton Fagerås
Come forse sapete, mi garba curiosare nei laboratori per poi raccontarvi nuove cose e presentarvi gli artisti di oggi. Stamani, sotto un cielo nero e piovigginoso, me ne sono andato fino a Pietrasanta a cercare lo scultore Håkon Anton Fagerås: un bravo artista norvgese che passa metà del suo tempo in italia e l’altra metà nel suo Paese: la Norvegia.
Si è laureato nel 2001 in scultura presso la Norwegian National Academy of Craft and Art Industry e pensate un po’ quanto sia piccolo il mondo… nel 1999 è venuto per la prima volta in Italia e ha soggiornato per un po’ nel medesimo paesino d’origine del mio alter ego, arrampicato su per le Alpi Apuane, in Alta Versilia. In pratica per un po’ di mesi si saranno pure incrociati chissà quante volte visto che d’anime quel paesino lì ne conta davvero poche.
Sono le opere di Håkon Anton Fagerås a parlare per lui, a raccontare un mondo fatto di studio, creatività ma anche di tanta dedizione e passione. Senza quella scintilla che infiamma il cuore e fa muovere le mani, poco si potrebbe creare. Invece questo artista, nato nel 1975, ci mette l’anima nei suoi lavori e si vede da ciò che riesce a tirar fuori dal marmo, solo in apparenza freddo e duro… ad esser precisi duro il marmo lo è sul serio ma sotto le abili mani di Håkon Anton Fagerås assume forme morbide come quelle dei cuscini di piume, diventa tenero come tenero lo è un bambino appena venuto alla luce.
Molto interessanti anche le due opere con le falene. Peccato che le mie foto non gli rendano molta giustizia ma vi assicuro che viste dal vero sono un capolavoro, ricche di particolari ben definiti.
E’ sempre un grande piacere per me visitare i laboratori perchè raccontano sempre molto di chi li porta avanti con tanto impegno. C’è bisogno come aria di bellezza e di persone appassionate che amano ciò che fanno.
Vi invito a visitare il profilo Instagram di questo artista che trovate a seguire. Guardate che meraviglie crea e lasciatevi stupire dalla bellezza, senza sè e senza ma. Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti che prima di salutarvi, vi lascia anche l’indirizzo del sito di Fageras: http://fageras.com/