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Lia e Rachele

La maggior parte dei visitatori che entra nella Chiesa di San Pietro in Vincoli va ad ammirare il Mosè e spesso non fa nemmeno caso alle altre sculture che sono presenti nella sepoltura di Giulio II.

Il Mosè è talmente coinvolgente che toglie importanza a tutto ciò che lo circonda. Eppure al suo fianco ho scolpito Lia e Rachele: le due eroine bibliche. Rachele rappresenta la vita contemplativa che utilizza la preghiera come mezzo per la salvezza mentre Lia è il simbolo della vita attiva che trova la salvezza attraverso le opere.

Nel momento in cui le realizzati, fra il 1542 e il 1545 ero assai malato tanto che nel 1544fui ospitato e curato a casa Strozzi. Ero talmente malconcio da non poter più provvedere nemmeno a me stesso.

In quel frangente le due sculture erano già a buon punto e non desideravo altra cosa che vederle ultimate. Ero impegnato su più fronti e non disdegnavo l’idea di affidarle alle abili mani di Raffaele Montelupo. A dire il vero già avevo stipulato un bel contratto con lui ma papa Paolo III, il medesimo committente del Giudizio Universale, mi concesse l’opportunità di completarle.

A Montelupo affidai allora altre tre opere da inserire sempre nel complesso monumentale: la Madonna col bambino, un profeta e la sibilla.

Quando però la sventura getta la sua ombra nera su qualcosa non ci si può far nulla. Anche lui si ammalò in maniera seria e le opere che avevo sbozzato furono portate a termine da altri scalpellini.

Se vi capiterà di guardare la Tomba di Giulio II con i vostri occhi, stando in piedi dirimpetto a lei non soffermatevi unicamente sulla potente figura del Mosè ma date uno sguardo anche alle altre sculture che gli stanno attorno.

Il vostro Michelangelo Buonarroti che di buon mattino s’è già scolato tre caffè, forse anche quattro.

Il primo registro della Tomba di Giulio II

Michelangelo-Leah
Lia
Michelangelo-Rachel-2
Rachele

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