Il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio
Il Salone dei Cinquecento è il cuore pulsante di Palazzo Vecchio: lo era al tempo della Repubblica Fiorentina, al tempo di Cosimo e lo è ancora oggi. Largo 23 metri e lungo 54, ha un’altezza complessiva di 18 metri e viene usato spesso per cerimonie pubbliche ufficiali.

La costruzione
Il Salone de’ Cinquecento fu realizzato dal Cronaca, alias Simone del Pollaiolo, e da Francesco di Domenico in appena sette mesi: dal luglio del 1495 al febbraio del 1496. Sapete su commissione di chi? Di Domenico Savonarola. Proprio così, avete letto bene.
Dopo la cacciata da Firenze di Piero il Fatuo, Savonarola era diventato di fatto il signore della città e volle creare il Consiglio dei Cinquecento formato da altrettanti cittadini in modo tale da evitare che il potere di nuovo potesse essere accentrato nelle mani di uno solo come era successo proprio con la famiglia Medici.

Gli affreschi mancati
Questo salone avrebbe dovuto essere affrescato da me e da Leonardo da Vinci: io avrei raffigurato la Battaglia di Cascina e Leonardo quella di Anghiari. La commissione ci era stata affidata dal gonfaloniere della repubblica Pier Soderini nel 1503 ma le cose poi andarono molto diversamente.
Io mi sarei occupato della parete sinistra e Leonardo della destra. Il gonfaloniere sapeva bene che avendoci dato due pareti, una opposta all’altra, entrambi avremmo dato il meglio per superare il rivale. L’affresco iniziato di Leonardo da Vinci fu un disastro da subito… era incapace di lavorare alla svelta e ideò un nuovo modo per fissare col calore i colori alla parete oramai asciutta.
Quella nuova tecnica risultò disastrosa e dovette abbandonare l’opera. Io realizzai solo i cartoni e vi racconto il perché e il percome QUA.

Gli affreschi del Vasari
Con la nomina a duca di Cosimo I, il Salone dei Cinquecento, ideato come celebrazione della potenza della Repubblica, subì importanti modifiche. Il duca volle pensarlo come un auto celebrazione della sua persona e dei successi riscossi nel corso della vita.
Gli affreschi che potete ammirare oggi furono realizzati dal Vasari con aiuti e riguardano tutti scene di battaglie vinte sulla Repubblica di Pisa e quella di Siena.

Sulla parete est potete vedere la presa di Siena, la conquista di Porto Ercole e la Vittoria di Cosimo I a Marciano in Val di Chiana mentre su quella ovest c’è la sconfitta dei pisani alla torre di San Vincenzo, Massimiliano d’Austria che tenta la conquista di Livorno e Pisa attaccata dalle truppe fiorentine.

Il soffitto a cassettoni
Giorgio Vasari però non si limitò a decorare le pareti ma decise di rendere ancora più imponente e maestosa quella sala. Alzò il soffitto di sette metri decorandolo poi con uno spettacolare soffitto a cassettoni con intagli dorati. I 42 riquadri raffigurano tutte scene della vita di Cosimo I e non sono nient’altro che un’esaltazione bell’e buona del personaggio. Giorgio Vasari coordinò il team di pittori all’opera ma fu Vincenzo Borghini a mettere a punto il soggetto iconografico.

I dipinti su ardesia
Se salite sulla balconata che si affaccia sul Salone dei Cinquecento avrete modo di vedere più da vicino i due quadroni attigui che vennero dipinti su ardesia. Si trovano immediatamente sotto al soffitto e se osservate bene vedrete al di sotto del colore i segni dei rettangoli di pietra che li formano.
Le sculture
I lati del Salone dei Cinquecento è decorato con una serie di sculture fra le quali il mio Genio della Vittoria. Quest’opera avrebbe dovuto finire nella tomba di papa Giulio II ma dopo tutte le modifiche apportate al progetto iniziale non sarebbe più servita.
Il mi nipote Lionardo l’aveva donata dopo ma mia morte al duca Cosimo I e collocata in questa sala già nel 1565. Nel corso degli anni subì diversi spostamenti e adesso si trova di nuovo lì dal 1980.

Dal lato opposto della Vittoria c’è il modello in gesso di Firenze che trionfa su Pisa del Giambologna e Francavilla.
Le altre sei sculture dislocate lungo le pareti raffigurano le Fatiche di Ercole e vennero scolpite fra il 1565 e il 1584 da Vincenzo de’ Rossi e aiuti. Furono collocate nel salone in occasione del battesimo di Cosimo, figliolo primogenito di Ferdinando I de’ Medici.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con i suoi racconti
The Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio
The Salone dei Cinquecento is the beating heart of Palazzo Vecchio: it was at the time of the Florentine Republic, at the time of Cosimo and still is today. 23 meters wide and 54 meters long, it has a total height of 18 meters and is often used for official public ceremonies.
The construction
The Salone de ‘Cinquecento was built by Cronaca, alias Simone del Pollaiolo, and by Francesco di Domenico in just seven months: from July 1495 to February 1496. Do you know who was commissioned? By Domenico Savonarola. That’s right, you read that right.
After the expulsion of Piero il Fatuo from Florence, Savonarola had effectively become the lord of the city and wanted to create the Council of the Sixteenth century formed by as many citizens in such a way as to avoid that power could again be centralized in the hands of only one as it was. happened with the Medici family.
The missing frescoes
This hall should have been frescoed by me and Leonardo da Vinci: I would have depicted the Battle of Cascina and Leonardo that of Anghiari. The commission had been entrusted to us by the gonfalonier of the republic Pier Soderini in 1503 but then things went very differently.
I would have dealt with the left wall and Leonardo with the right. The gonfalonier knew well that by giving us two walls, one opposite the other, we would both have given our best to overcome our rival. Leonardo da Vinci’s begun fresco was a disaster right away … he was unable to work quickly and he devised a new way to fix the colors on the now dry wall with heat.
That new technique was disastrous and he had to abandon the work. I only made the cartoons and I’ll tell you why and wherefore HERE.
Vasari’s frescoes
With the appointment as Duke of Cosimo I, the Salone dei Cinquecento, conceived as a celebration of the power of the Republic, underwent important changes. The duke wanted to think of it as a self-celebration of his person and of his successes in the course of his life.
The frescoes that you can admire today were made by Vasari with help and all concern scenes of battles won over the Republic of Pisa and that of Siena.
On the east wall you can see the capture of Siena, the conquest of Porto Ercole and the victory of Cosimo I in Marciano in Val di Chiana while on the west wall there is the defeat of the Pisans at the tower of San Vincenzo, Maximilian of Austria attempting the conquest of Livorno and Pisa attacked by the Florentine troops.
The coffered ceiling
Giorgio Vasari, however, did not limit himself to decorating the walls but decided to make that room even more imposing and majestic. He raised the ceiling seven meters and then decorated it with a spectacular coffered ceiling with gilded carvings. The 42 panels all depict scenes from the life of Cosimo I and are nothing more than a beautiful and good exaltation of the character. Giorgio Vasari coordinated the team of painters at work but it was Vincenzo Borghini who fine-tuned the iconographic subject.
The paintings on slate
If you go up to the balcony overlooking the Salone dei Cinquecento you will be able to see more closely the two adjacent squares that were painted on slate. They are located immediately under the ceiling and if you look closely you will see the signs of the stone rectangles that form them under the color.
The sculptures
The sides of the Salone dei Cinquecento is decorated with a series of sculptures including my Genius of Victory. This work should have ended up in the tomb of Pope Julius II but after all the changes made to the initial project it would no longer be of any use.
My nephew Lionardo had given it after my death to Duke Cosimo I and placed it in this room as early as 1565. Over the years it has undergone several moves and has now been back there since 1980.
On the opposite side of the Victory there is the plaster model of Florence which triumphs over Pisa by Giambologna and Francavilla.
The other six sculptures located along the walls depict the Labors of Hercules and were sculpted between 1565 and 1584 by Vincenzo de ‘Rossi and assistants. They were placed in the hall on the occasion of the baptism of Cosimo, the eldest son of Ferdinando I de ‘Medici.
Always yours Michelangelo Buonarroti with his stories

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