La mano che disegna la mano
Oggi voglio proporvi un mio disegno che forse ancora non conoscete ma molto particolare: la mano che disegna la mano.
Si tratta di un disegno molto particolare che tracciai con una penna d’oca con inchiostro marrone su carta e oggi appartiene alle collezioni del Louvre. La cosa curiosa è che disegnai la mia mano sinistra appoggiata sul foglio mentre con la sinistra la realizzavo.
Non contento disegnai pure la destra nell’atto di tratteggiare l’ombra dell’altro arto.

Sapete, questo disegno era molto conosciuto e apprezzato nel Settecento, quando apparteneva alla Collezione Crozart. Nel corso dei secoli successivi il foglio fu stato attribuito a diversi altri artisti. Il primo a dubitare che fosse opera mia fu Chennevières nel suo Abecedario, attribuendolo per altro ad Annibale Caracci.
Gli studi assai approfonditi di Charles del Tolnay invece fecero tornare gli studiosi sui propri passi riconsiderando il fatto fosse sul serio un mio lavoro. Le forme spigolose e un po’ appiattite delle dita sono una sorta di marchio di fabbrica del mio periodo che va dal 1512 al 1533 all’incirca. Osservate ad esempio le mani dei Prigioni del Louvre oppure quelle di Giuliano de’ Medici nella Sagrestia Nuova a Firenze e ve ne renderete conto.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti

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