La Scultura del giorno: la Carità educatrice del Bartolini
La scultura del giorno che vi propongo oggi è la Carità educatrice, realizzata nel 1824 da Lorenzo Bartolini e oggi visibile presso la Sala dell’Iliade della Galleria Palatina.
Lorenzo Bartolini nacque il 7 gennaio del 1777 nella cittadina di Savignano, in provincia di Prato e fu uno degli scultori ottocenteschi più importanti.
Le sculture di Bartolini hanno a che fare con temi monumentali e personaggi politici del suo tempo ma anche temi personalissimi e intimi. La Ninfa con lo Scorpione, la Ninfa Arnina, la Fiducia in Dio così come la Carità Educatrice: sono opere di un realismo impressionante.
La Carità educatrice fu commissionata al Bartolini per decorare la Cappella della Villa del Poggio Imperiale a Firenze per il granduca Ferdinando III. Nel 1820 l’artista aveva ideato la composizione complessiva e lo rese noto in una supplica al granduca ma il gesso lo ultimò solo due anni più tardi, nel 1822.
Gli anni passarono e nel 1835 il gruppo scultoreo ultimato da tempo si trovava ancora nello studio del Bartolini.
Il granduca Leopoldo II, successore dal 1824 di Ferdinando II lo andò a vedere di persona proprio nel laboratorio dell’artista e ne rimase colpito.
La Carità educatrice fu portata a Palazzo Pitti nel 1836 e sistemata al pianterreno e tra il 20 e il 22 luglio del 1861 l’opera fu collocata dove la potete apprezzare oggi, al centro della Sala dell’Iliade.
L’opera è senza dubbio una scultura politica, parafrasando le parole adoperate dallo stesso Bartolini. Fu appellata “educatrice” per la prima volta da Gabriele Pepe in una lettera scritta a Gino Capponi e un’incisione dell’opera fu pubblicata nel frontespizio della rivista “L’educatore” di Lambruschini.
Il ragazzo più grande, forzato dalla madre a studiare, fu il modo per rinnovare l’iconografia più classica della carità. L’opera era un’allusione nemmeno troppo velata alla paterna politica lorenese che pareva essere attenta ai bisogni dei sudditi, sia materiali che spirituali.
Il Bartolini non si dimenticò di sottolineare anche il valore della carità evangelica, mostrato attraverso l’iscrizione posta sul cartiglio tenuto in mano dal fanciullo.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Sculpture of the day: Bartolini’s Charity as educator
The sculpture of the day that I propose to you today is the Educator Charity, created in 1824 by Lorenzo Bartolini and today visible in the Iliad Hall of the Palatine Gallery.
The sculpture of the day that I propose to you today is the Educator Charity, created in 1824 by Lorenzo Bartolini and today visible in the Iliad Hall of the Palatine Gallery.
Lorenzo Bartolini was born on 7 January 1777 in the town of Savignano, in the province of Prato and was one of the most important nineteenth-century sculptors.
Bartolini’s sculptures deal with monumental themes and political figures of his time but also very personal and intimate themes. The Nymph with the Scorpion, the Nymph Arnina, Trust in God as well as Educating Charity: these are works of impressive realism.
The Charity Educator was commissioned from Bartolini to decorate the Chapel of the Villa del Poggio Imperiale in Florence for the Grand Duke Ferdinando III. In 1820 the artist had conceived the overall composition and made it known in a supplication to the grand duke but the plaster was completed only two years later, in 1822.
Years passed and in 1835 the long-completed sculptural group was still in Bartolini’s studio.
Grand Duke Leopold II, successor of Ferdinand II from 1824, went to see it in person right in the artist’s workshop and was impressed.
The Charity Educator was brought to Palazzo Pitti in 1836 and placed on the ground floor and between 20 and 22 July 1861 the work was placed where you can appreciate it today, in the center of the Sala dell’Iliade.
The work is undoubtedly a political sculpture, paraphrasing the words used by Bartolini himself. The work was called “educatrice” for the first time by Gabriele Pepe in a letter written to Gino Capponi and an engraving of the work was published on the frontispiece of Lambruschini’s magazine “L’educatore”.
The older boy, forced by his mother to study, was the way to renew the most classic iconography of charity. The work was a not too veiled allusion to the paternal Lorraine policy which seemed to be attentive to the needs of its subjects, both material and spiritual.
Bartolini did not forget to also underline the value of evangelical charity, shown through the inscription placed on the scroll held in the hand of the child.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

Sostienici – Support Us
Se questo blog ti piace e ti appassiona, puoi aiutarci a farlo crescere sempre più sostenendoci in modo concreto condividendo i post, seguendo le pagine social e con un contributo che ci aiuta ad andare avanti con il nostro lavoro di divulgazione. . ENGLISH: If you like and are passionate about this blog, you can help us make it grow more and more by supporting us in a concrete way by sharing posts, following social pages and with a contribution that helps us to move forward with our dissemination work.
6,00 €
-
Galleria dell’Accademia: prolungato l’orario di apertura il martedì e il giovedì
🇮🇹La Galleria dell’Accademia di Firenze prolunga l’orario abituale di apertura tutti i martedì e i giovedì sera… 🇬🇧The Galleria dell’Accademia in Florence extends its usual opening hours every Tuesday and Thursday night…
-
La lite furibonda con i deputati della Fabbrica di San Pietro
🇮🇹Avevo raggiunto la veneranda età di 87 anni e continuavo a lavorare come un giovanotto o quasi. Possibile che ancora c’era qualcuno che non avesse capito che sui cantieri avevo bisogno di comandare io per portarli avanti?… 🇬🇧I had reached the venerable age of 87 and continued to work as a young man or almost.…