23 aprile, giornata internazionale del libro: consigli di lettura a tema artistico
Oggi 23 aprile si celebra la giornata internazionale del libro e per l’occasione vi propongo alcune ultime uscite assai interessanti che hanno a che fare con il mondo dell’arte.
Inizio proponendovi un volume che uscirà fra una manciata di giorni e che a me interessa molto: “Raffaello da vicino: la Fornarina”.
Raffaello da vicino: la Fornarina
Nel quinto centenario della morte di Raffaello, le Gallerie Nazionali di Arte Antica hanno eseguito una nuova campagna di indagini su una delle più celebri e intriganti opere del maestro urbinate: la Fornarina.
Fin dal Seicento, il ritratto mascherato nelle vesti di Venere è celebrato come l’immagine della donna amata dal pittore, una donna che il mito ottocentesco dell’artista ha identificato in una certa Margherita Luti, figlia di un fornaio senese.
Nonostante la fama dell’opera sono ancora molti i dubbi su questo capolavoro e le domande senza risposta: dalla data di realizzazione alla destinazione originaria fino all’identificazione stessa della donna raffigurata e alla nascita del termine Fornarina che ancora oggi la identifica.
Il libro “Raffaello da vicino: la Fornarina” raccoglie gli interventi della giornata di studi svoltasi a Palazzo Barberini il 21 settembre 2020 per presentare i risultati della nuova campagna di indagini fornendo una visione aggiornata delle conoscenze sul dipinto, sia da un punto di vista delle sue vicende storiche e del suo significato, che da un punto di vista tecnico.
Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere
Depositi, storie ancora da scrivere è stato un vero e proprio viaggio nella storia, caratterizzato dall’originalità, dall’emozione delle scoperte e delle sorprese che caratterizzano ogni viaggio.
E’ il catalogo di una mostra che ha avuto luogo al Museo di Capodimonte, a Napoli che ha portato alla luce un gran numero di opere abitualmente conservate nei depositi.
Un’occasione per scoprire un gran numero di tesori che sarebbe bello poter vedere esposti nella collezione permanente.
Arte italiana. Mille anni di storia
La vicenda dell’arte italiana è come un romanzo, soprattutto se a raccontarla è Antonio Paolucci.
Un testo aggiornatissimo, scorrevole e affascinante, con una preziosa carrellata di immagini. La meravigliosa avventura della nascita e dello sviluppo dell’arte italiana, dall’anno 1000 a oggi, raccontata da un maestro della comunicazione.
Giotto e io, Leonardo e Bernini, il Gotico e il futurismo, gli affreschi delle cattedrali medievali e le avanguardie del Novecento, fino alla contemporaneità, svolti e dipanati come seguendo un unico filo conduttore, concatenati magistralmente gli uni agli altri e accompagnati da una selezione accuratissima di suggestioni visive.
Malinconia barocca
Il Barocco è apparso a lungo come un’età di transizione dal Rinascimento all’Illuminismo, segnata, come ogni periodo di passaggio, da una crisi estetica e morale. Un’epoca di decadenza, di teatralità futile e vana, di ornamento privo di sostanza.
Ritornando agli studi che, nel corso del tempo, ne hanno messo in rilievo la specificità, Aurelio Musi mostra invece, in queste pagine, come il Barocco sia stato un’epoca di conflittualità che si situa direttamente alle radici del Moderno.
Età in cui è il disordine a cercare la via dell’ordine, in un instabile equilibrio tra inganno e verità, il Barocco vi appare come un’epoca di malinconia nella quale il sentimento della vita è inseparabile da un profondo istinto di morte, dalla percezione di un naufragio nelle cose del mondo e nella vita psichica dei suoi abitanti.
Frida Kahlo Diego Rivera e una rosa
Frida Kahlo e Diego Rivera non solo due artisti e nemmeno sono solo due amanti. Sono diventati un’icona e incarnano una storia incredibile.
Sono diventati dei miti e in questo piccolo volume Nannipieri prova a spiegare il perché di questa loro mitizzazione.
I luoghi di Perugino tra Perugia e il Trasimeno
In occasione dei cinquecento anni dalla sua morte, un percorso in forma di guida attraverso i luoghi umbri che hanno accolto Perugino e le sue opere.
Un’esperienza immersiva nella pittura peruginesca e quindi nella straordinaria stagione artistica del rinascimento umbro. Prendendo avvio da Perugia, città in cui Perugino (Città della Pieve, 1448 – Fontignano, 1523) visse a lungo, ebbe bottega e da cui derivò suo il nome, il volume presenta un itinerario attraverso i capolavori del maestro, dagli affreschi nel Collegio del Cambio, alle pale d’altare per la Cattedrale di San Lorenzo e il Monastero di Sant’Agnese.
Altre città della regione conservano la testimonianza del suo passaggio: a Città della Pieve, sua città natale, si può ammirare l’Adorazione dei Magi nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, il Battesimo di Cristo nella Cattedrale e gli affreschi nella chiesa di Santa Maria dei Servi. A Cerqueto il celebre San Sebastiano nella chiesa di Santa Maria Assunta, a Corciano l’Assunzione di Maria nella chiesa di Santa Maria Assunta. Passando poi per Deruta e Fontignano, il viaggio si conclude a Panicale, un piccolo borgo medievale nella cui chiesa di San Sebastiano è custodito l’affresco dedicato al martirio del santo.
Raffaello nato architetto
Non tutti sanno che Raffaello è stato anche un grande architetto con il suo più autentico seguace, Andrea Palladio, uno dei più influenti architetti del Rinascimento.
Attraverso la celebre lettera a papa Leone X scritta con l’amico Baldassarre Castiglione e grazie ai suoi edifici e progetti, Raffaello trasformò il disegno d’architettura, lo studio dell’antico e le forme e decorazioni dell’architettura moderna.
Il volume è il catalogo dell’omonima mostra che approfondisce la complessa relazione fra lo studio dell’architettura romana antica e la progettazione di edifici moderni in Raffaello e Palladio e il recupero di tecniche costruttive e modelli decorativi del passato in un momento in cui l’arte e l’architettura veneta sono investite dall’impatto rivoluzionario di Raffaello e Michelangelo, che scardina le scuole regionali proponendo un linguaggio nuovo, di portata nazionale, e che trionferà in tutta Europa nei secoli successivi.
Lorenzo Lotto. Lettere. Corrispondenze per il coro intarsiato
Il volume riproduce integralmente le trentanove lettere inviate tra il 1524 e il 1532 da Lorenzo Lotto ai reggenti della Misericordia Maggiore di Bergamo.
La corrispondenza, corredata da trascrizioni e note a fronte, verte sulla realizzazione dei cartoni per il progetto del coro di Santa Maria Maggiore a Bergamo: circa settanta disegni poi tradotti a intarsio con una quindicina di essenze lignee da Giovan Francesco Capoferri e dalla sua bottega.
Le lettere, oltre a fare luce sulle questioni pratiche dell’incarico, si integrano perfettamente con il processo creativo di Lotto e sono una fonte preziosa per ricostruire la storia e la vita del maestro rinascimentale, per comprendere il suo animo inquieto e geniale attraverso una riscrittura che conserva ancora oggi tutto il suo mordente, nelle sottigliezze della lingua volgare del suo tempo, nelle inflessioni dialettali, nei registri e nei toni.
Professione pittore
La professione di pittore nella Bologna tra Cinque e Seicento – l’età d’oro della creatività degli artisti felsinei, dai Carracci a Guido Reni, da Francesco Albani a Guercino – è normata da una corporazione che ne determina il ruolo e la produttività.
Attraverso documenti editi e inediti, fonti a stampa, pale d’altare e quadri da galleria e da stanza, il libro delinea i meccanismi interni della società dei pittori, analizzando e valutando il censo degli artisti, la loro carriera, i loro guadagni, gli investimenti, le proprietà, gli strumenti della professione e, ovviamente, l’economia invisibile delle pittrici, quali Lavinia Fontana e Elisabetta Sirani.
Bologna è, infatti, una città che si distingue dagli altri centri di produzione e commercializzazione di opere d’arte per una sorta di autarchia culturale che garantisce agli artisti di riconoscersi in un sistema economico che cresce, si afferma e offre a tutti una nicchia di mercato più o meno redditizia.
Firenze, la Cupola di Brunelleschi
L’esposizione mai vista in termini di dettaglio e completezza di tutto il ciclo pittorico della cupola progettata e costruita da Filippo Brunelleschi e affrescata da Giorgio Vasari e Federico Zuccari nella seconda metà del Cinquecento.
La ricognizione esterna consente altresì di apprezzare le rivoluzionarie invenzioni architettoniche e ogni elemento decorativo e strutturale.
Certo di avervi lasciato ottimi consigli per le vostre letture artistiche, il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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