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La Cappella Pazzi

Nel grandioso complesso di Santa Croce a Firenze è possibile vedere una delle architettura più rigorose e simboliche del Rinascimento: la Cappella Pazzi. La cappella fu commissionata al Brunelleschi nel 1429 da Andrea de’ Pazzi. I lavori si protrassero a lungo e quando l’architetto morì nel 1446 ancora non era stata ultimata.

Quando il Brunelleschi passò a miglior vita, il complesso progetto fu portato avanti dai suoi più stretti collaboratori fino al 26 aprile del 1478, data della Congiura dei Pazzi.

Dopo l’attentato sanguinario a Giuliano de’ Medici deceduto nell’agguato e a Lorenzo il Magnifico che si salvò, la famiglia subì fortissime pressioni e ritorsioni tanto che la costruzione della cappella si interruppe bruscamente.

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La Cappella Pazzi, pensata come luogo di adunanza dei frati francescani di Santa Croce e cappella di famiglia, è caratterizzata da un atrio con sei colonne corinzie. Entrando si nota subito la piccola abside sul fondo coperta da una cupola interamente affrescata con la raffigurazione del cielo stellato della notte fiorentina del 4 luglio 1442.

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La cosa singolare è che nella Sagrestia Vecchia della Basilica di San Lorenzo, la chiesa di famiglia dei Medici, c’è lo stesso identico affresco che raffigura il cielo di Firenze dello stesso giorno.

Cosa accadde a Firenze quel 4 luglio 1442 di tanto importante da essere ricordato così?

Come mai quella data accomuna la famiglia Medici e quella de’ Pazzi? Non si sa con certezza, al momento ci sono diverse solo ipotesi in merito. Isabella Lapi Ballerini, soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, ipotizza che in quel giorno potrebbe essere arrivato in città Renato d’Angiò, cacciato da Napoli.

Le volte celesti raffigurate potrebbero anche ricordare il Concilio di Firenze convocato da papa Martino V che aveva avuto luogo in Santa Maria Novella nel 1439 con tre principali punti da affrontare: discutere dell’unione con la Chiesa Ortodossa, estirpare l’eresia hussita e riformare la Chiesa.

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La cupoletta centrale della cappella è decorata con tondi affiancati gli uni agli altri. Al centro è ben visibile lo stemma della famiglia Pazzi con i due delfini che si danno le spalle realizzato in terracotta invetriata da Luca della Robbia.

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Furono in tanti gli artisti che si avvicendarono nelle decorazioni della Cappella Pazzi. Il cartone della vetrata di Sant’Andrea fu realizzato dal pittore fiorentino Alesso Baldovinetti mentre Desiderio da Settignano e Geri, suo fratello, si occuparono di dar vita ai cherubini dei medaglioni presenti nel fregio esterno.

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Sopra il portale si può ammirare il bassorilievo con Sant’Andrea in trono di Luca della Robbia.

Suoi sono anche i tondi in terracotta invetriata con gli apostoli che si trovano all’interno della cappella. Anche Giuliano da Maiano contribuì allo splendore di questo luogo, realizzando la cornice e i battenti del portone mentre sono di Brunelleschi i quattro Evangelisti nei pennacchi.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

The Pazzi Chapel

In the grandiose complex of Santa Croce in Florence it is possible to see one of the most rigorous and symbolic architecture of the Renaissance: the Pazzi Chapel. The chapel was commissioned to Brunelleschi in 1429 by Andrea de ‘Pazzi. The works went on for a long time and when the architect died in 1446 it had not yet been completed.

When Brunelleschi passed away, the complex project was carried out by his closest collaborators until April 26, 1478, the date of the Pazzi Conspiracy.

After the bloody attack on Giuliano de ‘Medici who died in the ambush and on Lorenzo the Magnificent who was saved, the family suffered enormous pressure and retaliation, so much so that the construction of the chapel was abruptly interrupted.

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The Pazzi Chapel, conceived as a meeting place for the Franciscan friars of Santa Croce and a family chapel, is characterized by an atrium with six Corinthian columns. Upon entering, you immediately notice the small apse on the back covered by a dome entirely frescoed with the depiction of the starry sky of the Florentine night of July 4, 1442.

The singular thing is that in the Old Sacristy of the Basilica of San Lorenzo, the church of the Medici family, there is the exact same fresco depicting the sky of Florence on the same day.

What happened in Florence on that 4th July 1442 so important that it was remembered like this?

Why does that date unite the Medici and the de ‘Pazzi families? It is not known for sure, at the moment there are only several hypotheses about it. Isabella Lapi Ballerini, superintendent of the Opificio delle Pietre Dure, speculates that on that day Renato d’Angiò could have arrived in the city, expelled from Naples.

The celestial vaults depicted could also recall the Council of Florence convened by Pope Martin V which took place in Santa Maria Novella in 1439 with three main points to be addressed: discussing the union with the Orthodox Church, eradicating the Hussite heresy and reforming the Church.

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The central dome of the chapel is decorated with roundels placed side by side. In the center is clearly visible the coat of arms of the Pazzi family with the two dolphins with their backs to each other made of glazed terracotta by Luca della Robbia.

There were many artists who took turns in the decorations of the Pazzi Chapel. The cartoon for the Sant’Andrea stained glass window was made by the Florentine painter Alesso Baldovinetti while Desiderio da Settignano and his brother Geri took care of giving life to the cherubs of the medallions present in the external frieze.

Above the portal you can admire the bas-relief with Saint Andrew enthroned by Luca della Robbia. His are also the glazed terracotta roundels with the apostles found inside the chapel. Giuliano da Maiano also contributed to the splendor of this place by creating the frame and the doors of the door while the four Evangelists in the pendentives are by Brunelleschi.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by giving you an appointment at the next posts and on social networks.

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