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Senza più niente da stringere fra le mani

Giulio II vinto dal destino: eccolo lì privo di forze, giunto alla fine del corso della vita sua. Un guerriero nel senso più letterale del termine ma anche un grande mecenate che avviò la costruzione del nuovo San Pietro sopra la vecchia basilica costantiniana, che mi commissionò la sua grandiosa sepoltura poi ridotta nel corso degli anni non per volontà mia, mi fece affrescare la volta, commissionò gli affreschi delle note stanze a Raffaello e molto altro ancora. Grande amante dell’arte ma anche stratega e combattente: se avesse potuto avrebbe regnato su tutto il mondo allora conosciuto ma non con il potere spirituale che la sua carica gli conferiva ma con quello temporale.
Prima o poi la fine dei giorni arriva per tutti e pure per lui suonò la campana. Lo immortalai per sempre con questa posa, con gli occhi chiusi e con le mani vinte, arrese e senza più niente da stringere.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti.
sguardo-di-michelangelo-8

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