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3 novembre 1500: nasce il Cellini, il primo omo del mondo

Il 3 novembre del 1500 venne al mondo in quel di Firenze Benvenuto Cellini, l’artista che il Vasari definì animoso, fiero, vivace, prontissimo e terribilissimo.

Il su babbo Giovanni era abile nel realizzare strumenti musicali e si occupava di ingegneria stando a quanto Benvenuto stesso racconta. Era ben inserito e stimato nel contesto artistico fiorentino tanto che fu una delle personalità chiamate a disputare sulla collocazione del mio David.

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Della vita di Benvenuto sappiamo molte cose grazie anche all’autobiografia che volle scrivere incensandosi a dismisura e definendosi come “il primo omo del mondo”.

Il Cellini fu un grande orafo, eccellente scultore ma anche abile ritrattista e poeta. Il padre voleva che Benvenuto divenisse un musicista ma non lo ostacolò quando nel 1513 cominciò il suo percorso artistico all’interno di una bottega orafa presso Michelangelo Bandinelli da Pinzidemonte, babbo di quello che diverrà il suo acerrimo nemico: lo scultore Baccio Bandinelli.

A dire il vero il Bandinelli andava d’accordo con pochi: era difficile mantenere anche rapporti civili con lui.

Assai irrequieto anche da ragazzo, il Cellini passò da una bottega orafa all’altra. Ebbe modo di studiare il mio cartone della Battaglia di Cascina che non esitò a definire come “la scuola del mondo”.

Saliere di forma esagonale. Disegno di Benvenuto Cellini (1500-1571) Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi
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Sono diverse l’opere sue che a distanza di secoli continuano ad affascinarmi e a raccontarmi cose sempre diverse. Fra queste, quella che più mi sconvolge i sensi è il Perseo con la testa della Medusa grondante, tenuta per i capelli trasformati in serpi

L’opera fu commissionata da Cosimo I de’ Medici e portarla a termine fu davvero un’avventura sia per il Cellini che per tutti quelli che lavorarono alla fusione. Lui s’ammalò con sudori freddi e febbre assai elevata, probabilmente a causa dell’inalazione delle esalazioni dei metalli pesanti come accadde anche ad altri artisti.

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Durante la fusione la temperatura della fornace s’era abbassata forse per un temporale o per il posto stagno usato e per risolvere la situazione ed evitare che tutta l’opera andasse in malora, il Cellini buttò dentro la fusione tutte le stoviglie di casa.

Insomma, il Perseo gli causò un gran numero di grattacapi ma sono secoli che continuiamo ad ammirarlo lì davanti alla Loggia dei Lanzi.

Mirabile è anche la celeberrima Saliera che a partire dal 1540 realizzò per Francesco I in Francia. Gli ci vollero tre anni di tempo all’artista per portare a termine capolavoro in soli 26 centimetri di altezza in oro, smalto, ebano e avorio.

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Altra opera sublime è il Crocifisso scolpito nel marmo oggi all’Escorial. Quell’opera, nelle intenzioni iniziali del Cellini, avrebbe dovuto decorare la sua sepoltura nella chiesa di Santa Maria Novella, che già ospitava uno dei Crocifissi più significativi del Rinascimento: quello in legno del Brunelleschi.

Nel 1576 però, dopo la morte dell’artista, Francesco I de’ Medici inviò l’opera come dono diplomatico a Filippo II, re di Spagna che lo volle far sistemare nella chiesa all’Escorial, dove tutt’oggi è visibile.

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Avete mai avuto occasione di leggere la sua particolarissima autobiografia Se ancora non l’avete fatto ve lo consiglio vivamente: molto si intuisce del suo temperamento assai turbolento, per certi versi paragonabile a quello del Caravaggio nato e vissuto qualche annetto dopo.

Un’autobiografia che è un elogio di sé stesso, su questo non ci piove ma rivela anche tanti aspetti personali di un artista tanto stravagante quanto geniale nell’arte sua. La trovate QUA.

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A seguire invece vi propongo un libro di recentissima uscita che racconta la sua vita turbolenta. Lo trovate QUA.

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Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

November 3, 1500: Cellini, the world’s first homo, was born

On November 3, 1500, Benvenuto Cellini was born in Florence, the artist whom Vasari defined as spirited, proud, lively, very ready and very terrible.

His father Giovanni was skilled in making musical instruments and was involved in engineering according to what Benvenuto himself says. He was well placed and esteemed in the Florentine artistic context, so much so that he was one of the personalities called to dispute the placement of my David.

We know many things about Benvenuto’s life thanks also to the autobiography that he wrote, praising himself excessively and defining himself as “the first man in the world”.

Cellini was a great goldsmith, excellent sculptor but also a skilled portraitist and poet. His father wanted Benvenuto to become a musician but did not hinder him when in 1513 he began his artistic career in a goldsmith’s workshop with Michelangelo Bandinelli da Pinzidemonte, father of the man who would become his bitter enemy: the sculptor Baccio Bandinelli.

To tell the truth, Bandinelli got along with few: it was difficult to maintain even civil relations with him.

Very restless even as a boy, Cellini moved from one goldsmith’s shop to another. He had the opportunity to study my cartoon of the Battle of Cascina which he did not hesitate to define as “the school of the world”.

There are various works by him which, after centuries, continue to fascinate me and tell me ever-changing things. Among these, the one that shocks my senses the most is Perseus with the head of the dripping Medusa, held by the hair transformed into snakes

The work was commissioned by Cosimo I de’ Medici and completing it was truly an adventure both for Cellini and for all those who worked on the casting. He fell ill with cold sweats and a very high fever, probably due to the inhalation of heavy metal fumes as also happened to other artists.

During the melting the temperature of the furnace had dropped perhaps due to a storm or due to the watertight place used and to resolve the situation and prevent the whole work from going to waste, Cellini threw all the crockery in the house into the melting.

In short, the Perseus caused him a great deal of trouble but we have continued to admire it there in front of the Loggia dei Lanzi for centuries.

Also admirable is the famous Salt Shaker that he created for Francis I in France starting in 1540. It took the artist three years to complete a masterpiece measuring just 26 centimeters high in gold, enamel, ebony and ivory.

Another sublime work is the Crucifix sculpted in marble today in the Escorial. That work, in Cellini’s initial intentions, should have decorated his burial in the church of Santa Maria Novella, which already housed one of the most significant Crucifixes of the Renaissance: the wooden one by Brunelleschi.

However, in 1576, after the artist’s death, Francesco I de’ Medici sent the work as a diplomatic gift to Philip II, King of Spain who wanted it placed in the church at the Escorial, where it can still be seen today.

For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

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1 commento »

  1. L’ho letta, ce l’ho in casa, edita dalla Sansoni nel 1961, corredata dalle molte dotte note di Orazio Bacci e mi capita anche di rileggerne alcuni brani, ogni tanto, perché è anche un bello spaccato della vita di quell’epoca. Buona serata e sempre grazie per i begli articoli.

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