Gli affreschi di Giotto nella Basilica superiore di Assisi: con video
Nell’anno 1228, immediatamente dopo la canonizzazione di San Francesco, frate Elia vicario dell’ordine dei francescani e papa Gregorio IX, avviarono la realizzazione di una nuova basilica che avrebbe accolto i resti del poverello di Assisi.
Un paio di anni più tardi la basilica era terminata ma poco dopo, lo stesso frate Elia, volle edificare una nuova chiesa più grande e maestosa sopra la precedente. La sua decorazione della chiesa fu affidata ai maggiori artisti di quel tempo: Cimabue e Giotto.
Le “Storie di San Francesco” costituiscono il celebre ciclo pittorico suddiviso in 28 scene che decora la parte inferiore dell’unica navata della Basilica Superiore di Assisi. Questi affreschi vengono attribuiti tradizionalmente a Giotto che secondo alcuni cominciò i lavori nel 1296 mentre a detta di altri esperti qualche anno prima, nel 1292. L’attribuzione non è così sicura ed è stata ridiscussa anche da Zeri ultimamente, durante gli ultimi restauri effettuati in seguito al terribile terremoto che fece crollare la volta.

Il ciclo di affreschi racconta la vita del Santo seguendo il racconto di Bonaventura da Bagnoregio. San Francesco viene immaginato da Giotto in luoghi ben precisi: spazi urbani ricchi di raffinati dettagli e riconoscibili come ad esempio il Palazzo del Comune di Assisi.

Fra le scene più note presenti nella basilica c’è sicuramente quella del Presepe di Greccio in cui il bambinello che fa le veci di Gesù viene deposto nella mangiatoia e tutt’attorno si raccoglie la gente del luogo. Impressionanti sono sempre i dettagli in Giotto come la croce lignea in alto sullo sfondo di cui si vede il retro ben strutturato e il ciborio marmoreo finemente decorato.

Le architetture di Giotto sono curatissime in ogni dettaglio e niente viene lasciato al caso. Anche i volti hanno espressioni ben definite tanto che nella scena in cui San Francesco rinuncia definitivamente alle ricchezze del padre, si legge sgomento e incredulità nei volti del gruppo di sinistra, alle spalle del palle del padre trattenuto per un braccio.
Prima di salutarvi a seguire vi lascio due video che vi raccontano tutte le scene illustrate da Giotto. Buona visione. Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti

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