Gli arazzi vaticani e il laboratorio di restauro: ecco la nuova puntata di Celata Pulchritudo
Immaginatevi di entrare in una sala buia inaccessibile al pubblico, in cui le condizioni ambientali vengono monitorate costantemente e mantenute stabili. Sapete dove vi trovate? Nei Musei Vaticani, all’interno dei depositi nei quali vengono custoditi preziosi arazzi.
La collezione papale degli arazzi fu avviata nel Quattrocento e al momento comprende oltre 300 mirabili esemplari.
Per ragioni di spazio gli arazzi vengono arrotolati su rulli avvolti in teli traspiranti oppure appesi su telai scorrevoli. La collezione più importante è quella che venne realizzata su commissione di papa Leone X de’ Medici a partire dal 1515.
Leone X voleva a tutti i costi lasciare la sua impronta nella Cappella Sistina così commissionò a Raffaello i cartoni per dieci arazzi da appendere nel primo registro della Sistina. Una volta terminati gli impegnativi disegni che narravano le storie di San Pietro e San Paolo, furono inviati in una delle migliori manifatture dell’epoca: quella di Pieter van Aelst a Bruxelles.
Questi meravigliosi arazzi, nel febbraio 2020, sono stati esposti di nuovo nella loro collocazione originaria. Ve ne ho parlato nel dettaglio QUA. Sapete che questi preziosi arazzi disegnati da Raffaello costarono al pontefice addirittura sei volte di più dei miei affreschi della volta?
La tessitura degli arazzi è particolarmente costosa, laboriosa e lunga tanto che un arazziere esperto riusciva a realizzare un metro quadrato di lavoro al mese.
In questa nuova puntata di Celata Pulchritudo sarete accompagnati alla scoperta non solo degli arazzi più preziosi dei Musei Vaticani ma anche all’interno del laboratorio di restauro che si occupa della loro manutenzione.
Il laboratorio è condotto da sette donne, fra le quali tre religiose che hanno a loro disposizione 1000 ricette per tingere i colori dei fili degli arazzi per effettuare i restauri.
A seguire vi propongo l’interessante video: non perdetevelo
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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