La Bocca della Verità
Può un tombino diventare un’opera d’arte? Se il tombino è stato realizzato dalle maestranze dell’Antica Roma la risposta è si.
Vi sto parlando della Bocca della Verità, una delle opere romane più celebri, collocata dal 1632 nel pronao di Santa Maria in Cosmedin. Si tratta di un antico mascherone realizzato in marmo pavonazzetto che raffigura un volto maschile con tanto di occhi e bocca forati per far defluire le acque.
La storia della Bocca della Verità
La Bocca della Verità ha una lunga storia alle spalle che voglio raccontarvi: sedetevi comodi.
Tarquinio il Superbo volle risanare tutta l’area del Foro dalle acque stagnanti facendo realizzare la Cloaca Maxima: un sistema di canalizzazione delle acque reflue perfettamente funzionante che riuscì a risanare non solo il Foro ma anche la Suburra e il Circo Massimo.
La Colaca Maxima faceva defluire rapidamente le acque piovane, gli scarichi dei bagni pubblici e quelli delle terme rendendo gli ambienti decisamente più salubri. Nella Roma antica avevano studiato un sistema infallibile per togliere l’acqua piovana dalle strade dandogli una forma a schiena d’asino. In pratica, grazie al centro rialzato rispetto ai bordi dei vicoli, l’acqua scivolava verso l’esterno e scorreva verso i tombini.
Per anni il sistema di fognature rimase a cielo aperto ma poi, a seguito della riedificazione di tutta la zona dei Fori, si pensò di coprire in modo adeguato le condotte avendo l’accortezza di dotarle di tombini ben distanziati gli uni dagli altri.
Nella zona dei Fori Imperiali però non si adoperarono semplici lastre forate ma si preferì adoperare tombini di gran pregio scolpiti nel marmo e ricchi di decorazioni. Ecco, uno di questi tombini è proprio la Bocca della Verità.
Chi raffigura la Bocca della Verità?
A questa domanda ancora non è stata data una risposta univoca. Per alcuni è il volto di Giove o di un oracolo. L’opera è datata attorno al primo secolo dopo Cristo e ha un peso di circa 1 tonnellata e 300 chili per un diametro di 1,75.
Il nome Bocca della Verità
Il nome Bocca della Verità fu citato per la prima volta nel corso della storia nel 1485 e da allora in poi viene frequentemente annoverato fra le cose più curiose di Roma.
Il mascherone fu collocato dove lo vediamo oggi nel 1631, in occasione dei restauri della chiesa voluti da papa Urbano VIII. Prima si trovava all’esterno del portico di Santa Maria in Cosmedin.
“che si chiama lapida della verità, che anticamente aveva virtù di mostrare quando una donna avessi fatto fallo a suo marito” così sta scritto in una guida del XV secolo in merito alla Bocca della Verità
La fama di questo mascherone fu consacrata dal celebre film Vacanze Romane di William Wyler con Audrey Hepburn e Gregory Peck che mostrò al mondo intero la leggenda legata alla Bocca della Verità. Si narra infatti che chi non avesse detto il vero, mettendo la mano nella bocca, se la sarebbe trovata mozzata.
Nel 1993 la Bocca della Verità fu sottoposta a un accurato intervento di restauro eseguito da Paolo Cui, al tempo vicepresidente del consorzio Aleph
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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