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11 novembre del 1789: nasce lo scultore Pietro Tenerani a Torano, Carrara

Chissà se era caldo come oggi quell’11 novembre del 1789 a Torano, in quel di Carrara. Pareva un giorno come tutti gli altri quando venne alla luce quel piccolo frugoletto del Tenerani. Lo chiamarono Pietro e davanti a se avrebbe avuto una carriera fatta di scalpello, martello e tanto marmo.

Fra i marmi di Carrara c’era nato: il su’ babbo Ceccardo era un capo cava e il su’ zio Pietro Marchetti era un scultore assai apprezzato tanto che divenne direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara nel 1835. Fu proprio grazie all’aiuto del su’ zio che entrò a studiare all’Accademia fianco a fianco niente di meno che del giovane Lorenzo Baertolini

Psiche Svenuta di Tenerani, Hermitage Museum
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Tenerani fu il promettente allievo di Berthel Thorvaldsen e la sua carriera fu costellata da grandi successi. Le sue opere puriste spesso hanno come soggetto scene mitologiche come ad esempio le due celebri versioni di Psiche o la superba Flora che si trova oggi all’Hermitage Museum di San Pietroburgo.

La Flora che vedete sopra è quella che Tenerani scolpì per la marchesa Lenzoni di Firenze nel 1818. Giordani scrisse di quest’opera: “In casa della signora Carlotta de’ Medici Lenzoni ho conosciuta, ed ho più volte veduta, una giovinetta di quattordici anni in quindici anni, bellissima; che proprio è fatta per essere contemplata. Né altro si può che mirarla, con ammirazione, con affezione, con desiderio di rivederla: ma non potete sperare ch’ella v’ascolti; molto meno che vi risponda, tutta occupata da una malinconia, che per verità in quel grazioso e caro volto vien bella e cara...”

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Nell stesso anno Tenerani diede forma e corpo per il principe Nicola II Esterházy il gruppo di Amore che toglie una spina dal piede di Venere, oggi conservato all’Hermitage di San Pietroburgo.

Flora di Pietro Tenerani all’Hermitage di San Pietroburgo
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La Flora invece fu scolpita da Tenerani anni dopo, attorno al 1835. Questo suo delicato capolavoro ebbe subito un ottimo riscontro tanto che ne furono realizzate alcune versioni per illustri collezionisti dell’epoca. Tenerani scelse di scolpire la dea con il busto completamente scoperto mentre incede in avanti. Le veste di tessuto leggero sostenuta all’altezza della vita con le mani crea una sorta di tasca nella quale l’artista scolpisce un gran numero di fiori differenti.

La Psiche Abbandonata alla Galleria di Arte Moderna di Palazzo Pitti
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Ma come era arrivato Tenerani a Roma? Ebbene, nel 1813 vinse il concorso indetto dall’Accademia di Belle Arti di Carrara per il pensionato a Roma e quindi si trasferì nella città eterna dove ebbe modo di iniziare a studiare presso Thorvaldsen.

Divenne presidente dell’Accademia di San Luca nel 1856 e un paio d’anni dopo fu nominato presidente dei Musei Capitolini. Fu poi direttore dei Musei Vaticani dal 1869. Pietro Tenerani morì a Roma nel 1869.

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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post.

November 11, 1789: the sculptor Pietro Tenerani was born in Torano, Carrara

Who knows if it was as hot as today that November 11, 1789 in Torano, in Carrara. It seemed a day like all the others when Tenerani was born. They called him Pietro and in front of him he would have had a career made of chisel, hammer and lots of marble.

Among the marbles of Carrara there was born: his father Ceccardo was a quarry chief and his uncle Pietro Marchetti was a much appreciated sculptor, so much so that he became director of the Academy of Fine Arts of Carrara in 1835. It was thanks to the ‘help of his’ uncle who entered to study at the Academy side by side none other than the young Lorenzo Baertolini

Tenerani was the promising pupil of Berthel Thorvaldsen and his career was studded with great successes. His purist works often have mythological scenes as their subject, such as the two famous versions of Psyche or the superb Flora found today in the Hermitage Museum in St. Petersburg.

The Flora you see above is the one that Tenerani sculpted for the Marquise Lenzoni of Florence in 1818. Giordani wrote of this work: “In the house of Mrs. Carlotta de ‘Medici Lenzoni I met, and have seen several times, a young girl of fourteen in fifteen years, beautiful; that she is made to be contemplated. Nor can one but look at her, with admiration, with affection, with the desire to see her again: but you cannot hope that she will listen to you; much less that she answers you, all occupied by a melancholy, which in truth in that graceful and dear face of her comes beautiful and dear … “

In the same year, Tenerani gave shape and body to Prince Nicholas II Esterházy the group of Love that removes a thorn from the foot of Venus, now housed in the Hermitage in St. Petersburg.

The Flora, on the other hand, was sculpted by Tenerani years later, around 1835. This delicate masterpiece of hers immediately received an excellent response, so much so that some versions were made for illustrious collectors of the time. Tenerani chose to sculpt the goddess with her bust completely uncovered as she steps forward. The light fabric garment supported at the waist with the hands creates a sort of pocket in which the artist carves a large number of different flowers.

But how did Tenerani get to Rome? Well, in 1813 he won the competition held by the Academy of Fine Arts of Carrara for the pensioner in Rome and then moved to the Eternal City where he was able to start studying at Thorvaldsen.

He became president of the Accademia di San Luca in 1856 and a couple of years later he was appointed president of the Capitoline Museums. He was then director of the Vatican Museums from 1869. Pietro Tenerani died in Rome in 1869.

For the moment your Michelangelo Buonarroti greets you by giving you an appointment for the next posts.

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