La pietà che io presi a martellate
Se desiderate venire a Firenze per vedere la Pietà dell’Opera del Duomo, nota ai più col nome di Pietà Bandini, è meglio che scegliate qualcos’altro da vedere. Non lo dico perché non desidero mostrare a voi questa mia opera incompiuta ma per il semplice motivo che il Museo attiguo a Santa Maria del Fiore rimarrà chiuso per un bel po’. Infatti in questo è in fase di ampliamento e ristrutturazione e nessuno può accedervi, esclusi ovviamente gli addetti ai lavori.
Iniziai a scolpire la pietà nel 1547 su commissione di messere Bandini: aveva deciso di sistemare questo complesso nei pressi della sua futura sepoltura.
Decisi di tirar fuori dal marmo un corpo di Cristo appena deposto dalla Croce sorretto e circondato da tre figure ovvero la Maddalena alla destra di Nostro Signore, Nicodemo alle sue spalle e la Madonna a sinistra.
Non la ultimai e ancora si vedono i segni della subbia da taglio che utilizzai per la sbozzatura dei vari volumi e le tracce dell’ugnetto e dello scalpello.
Scusatemi se quest’opera è un po’ malconcia ma è colpa mia. E che ci volete fare… l’ho presa a martellate proprio come quel matto di Lazlo Toth fece con la mia Vergine della Pietà vaticana. Io però son stato più originale: l’ho fatto secoli prima.
Mi prese un moto d’ira che sfogai colpendo l’opera in modo violento e ripetuto. Feci proprio un bel capolavoro, si… l’ora del bischero capita a tutti. Con un colpo staccai di netto la gamba sinistra del Cristo e frantumai le braccia delle figure.
L’opera è stata rincollata alla meno peggio da qualche pia persona e adesso potete vedere ciò che è rimasto.