3 settembre 1588: viene fondato l’Opificio delle Pietre dure a Firenze
Per volere di Ferdinando I de’ Medici, terzo Granduca di Toscana, il 3 settembre del 1588 fu fondato l’Opificio delle Pietre Dure.
All’inizio era una vera e propria manifattura del commesso fiorentino, una tecnica raffinata adoperata ancora oggi per realizzare manufatti particolarmente pregiati con marmi e pietre semi preziose e la sua sede era ubicata all’interno della Galleria dei Lavori, nel braccio corto degli Uffizi.
La fortuna artistica della manifattura delle pietre dure proseguì anche dopo l’estinzione della dinastia medicea, terminata con Anna Maria Luisa de’ Medici, nota anche come l’Elettrice Palatina.
Il capolavoro assoluto dell’Opificio delle Pietre dure è senza dubbio la decorazione della Cappella dei Principi della Basilica di San Lorenzo che richiese ben tre secoli di lavoro. La manifattura nel corso degli anni molto si spese per realizzare anche preziosi oggetti artistici in commesso fiorentino commissionati e ambiti dalle corti di tutta Europa.
Dopo l’Unità d’Italia e la conseguente fine del Granducato di Toscana, l’Opificio oramai privo del sostegno e della committenza di una corte aristocratica rischiò di essere chiuso per sempre.
La lunga tradizione della manifattura però, abbinata alle abilità tecniche delle sue maestranze specializzate non potevano finire nel nulla. Il direttore di allora, Edoardo Marchionni, determinò una rinascita fiorente dell’Opificio che iniziò a dedicarsi con dedizione al settore del restauro: i tempi stavano cambiande e la conservazione dei beni artistici in tutta Europa stava assumendo sempre di più una priorità.
L’Opificio delle Pietre dure divenne così in poco tempo un punto di riferimento fondamentale per restauri impegnativi sia di opere dislocate sul territorio fiorentino come i preziosi mosaici del Battistero di S.Giovanni ma anche per lavori ubicati in altre zone d’Italia come, giusto per citarne uno, quello eseguito sui preziosi pavimenti a mosaico dell’Abbazia di Pomposa in provincia di Ferrara.
Al giorno d’oggi l’Opificio delle Pietre dure oggi è un moderno istituto di conservazione e restauro che lavora su tre grandi fronti: quello dell’operatività grazie ai suoi laboratori, la ricerca e la formazione tramite la scuola di alta formazione per restauratori.
Ogni progetto di restauro è anche un progetto di ricerca per conoscere più a fondo l’opera e studiare le tecniche di intervento e i sistemi diagnostici. Tramandare nelle condizioni migliori possibili ai posteri questo straordinario patrimonio artistico che l’Italia ha è l’obiettivo principale dell’Opificio delle Pietre Dure.
Gli allievi della scuola dell’Opificio hanno un rapporto diretto, privilegiato e continuo con con le opere d’arte e con reperti archeologici provenienti da tutto il mondo.
L’Opificio delle Pietre Dure ha al numero 78 di via degli Alfani, a poca distanza dalla Galleria dell’Accademia di Firenze, un importante museo che permette ai visitatori di comprendere meglio l’importanza della manifattura del Commesso Fiorentino.
Se vi capita di andare a Firenze, non perdete l’occasione di visitarlo: potrete guardare a distanza ravvicinata gli strumenti adoperati per l’intarsio, il campionario delle pietre dure che venivano adoperate in epoca medicea e un gran quantitativo di opere realizzate con particolare tecnica del commesso fiorentino.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
September 3, 1588: the Opificio delle Pietre dure is founded in Florence
At the behest of Ferdinando I de’ Medici, the third Grand Duke of Tuscany, the Opificio delle Pietre Dure was founded on 3 September 1588.
At the beginning it was a real manufacture of the Florentine salesman, a refined technique still used today to create particularly valuable artifacts with marble and semi-precious stones and its headquarters were located inside the Galleria dei Lavori, in the short wing of the Uffizi.
The artistic fortune of the manufacture of semi-precious stones continued even after the extinction of the Medici dynasty, which ended with Anna Maria Luisa de’ Medici, also known as the Electress Palatine.
The absolute masterpiece of the Opificio delle Pietre dure is undoubtedly the decoration of the Chapel of the Princes of the Basilica of San Lorenzo which required three centuries of work. Over the years, the factory also spent a lot of effort in creating precious artistic objects in Florentine commissioned and coveted by courts throughout Europe.
After the unification of Italy and the consequent end of the Grand Duchy of Tuscany, the Opificio now without the support and commission of an aristocratic court risked being closed forever.
However, the long manufacturing tradition, combined with the technical skills of its specialized workers, could not end in nothing. The director at the time, Edoardo Marchionni, brought about a flourishing rebirth of the Opificio which began to devote itself with dedication to the restoration sector: times were changing and the conservation of artistic assets throughout Europe was increasingly assuming a priority.
The Opificio delle Pietre dure thus quickly became a fundamental point of reference for demanding restorations both of works located throughout the Florentine area such as the precious mosaics of the Baptistery of San Giovanni but also for works located in other areas of Italy such as to name one, the one performed on the precious mosaic floors of the Pomposa Abbey in the province of Ferrara.
Nowadays the Opificio delle Pietre dure is a modern institution of conservation and restoration that works on three main fronts: that of operations thanks to its laboratories, research and training through the advanced training school for restorers.
Each restoration project is also a research project to learn more about the work and study the intervention techniques and diagnostic systems. Handing down to posterity this extraordinary artistic heritage that Italy has in the best possible conditions is the main objective of the Opificio delle Pietre Dure.
The students of the Scuola dell’Opificio have a direct, privileged and continuous relationship with works of art and archaeological finds from all over the world.
The Opificio delle Pietre Dure has an important museum at number 78 in via degli Alfani, a short distance from the Galleria dell’Accademia in Florence, which allows visitors to better understand the importance of the craftsmanship of the Commesso Fiorentino.
If you happen to go to Florence, don’t miss the opportunity to visit it: you will be able to look closely at the tools used for inlaying, the samples of semi-precious stones that were used in the Medici era and a large quantity of works created with a particular technique of the Florentine salesman.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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