Il commesso fiorentino
Avete mai sentito parlare di commesso fiorentino? E’ una tecnica decorativa nota anche con il nome di mosaico fiorentino che consente di realizzare decorazioni particolarmente raffinate e belle adoperando marmi intagliati e pietre dure. Con questo sistema si ottengono disegni molto dettagliati di frutti, fiori ma anche paesaggi e volti.

Cos’è il commesso fiorentino?
E’ una tecnica antica ma solo alla fine del Cinquecento iniziò a diffondersi rapidamente nella Firenze medicea. La tecnica adoperata fino al momento fu affinata fino a ottenere risultati strabilianti.
Vengono accostate marmi e pietre colorate semi preziose per creare sfumature, dettagli e ombre ottenendo effetti cromatici del tutto paragonabili alla pittura.

Quando è nato il commesso fiorentino?
La tecnica del commesso fiorentino ha origini antiche ma deve il suo periodo di maggior splendore al granduca Ferdinando I de’ Medici. Nel 1588 il granduca fondò l’Opificio delle Pietre Dure ovvero una manifattura del commesso fiorentino.
Ferdinando I aveva la necessità di portare a termine la grandiosa Cappella dei Principi appartenente al complesso di San Lorenzo. Lo scopo primario dell’Opificio era infatti quello di creare le maestranze necessarie per realizzare prima e mantenere poi la grandiosa cappella degli ultimi esponenti della famiglia Medici decorata con raffinate opere di commesso fiorentino.

Come viene realizzata un’opera in commesso fiorentino?
Per prima cosa viene realizzato un disegno preparatorio che definisce il soggetto che si desidera realizzare. La fase successiva prevede la scelta delle tipologie delle pietre che verranno adoperate per realizzare appunto le pitture di pietra. Si spazia dal porfido ai graniti colorati, dal lapislazzuli al giallo Siena, dal diaspro siciliano ai marmi più belli.
Le pietre, a differenza del mosaico, non vengono tagliate seguendo forme geometriche ma seguendo le linee del disegno preparatorio adoperando il filo metallico. Le pietre così preparate poi vengono incastrate le une con le altre come in un puzzle e incollate sulla superficie di supporto. Il lavoro viene terminato con la lucidatura della superficie.

Dove si possono vedere le opere realizzate con il commesso fiorentino?
A Firenze il commesso Fiorentino è stato adoperato per realizzare le superfici di preziosi tavoli, per decorare cassettiere, realizzare decorazioni nelle chiese e molto altro ancora.
Vi basterà entrare nella Cappella dei Principi della Basilica di San Lorenzo per vedere una vasta gamma di lavori realizzati con questa tecnica oppure andare a visitare il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure per rendervi conto di quali livelli possa aver raggiunto questa tecnica tipicamente fiorentina.

Libri che parlano del commesso fiorentino
Se volete leggere un libro che possa raccontarvi qualcosa in più su questa antica tecnica, vi consiglio “Pietre colorate molto vaghe e belle. Arte senza tempo dal museo dell’opificio delle pietre dure”. E’ il catalogo di un’interessante mostra che si è svolta a Mantova qualche tempo fa ma che vi permette di conoscere opere meravigliose realizzate con il commesso fiorentino e vi porta alla scoperta di un’importante manifattura fiorentina. Lo trovate QUA.
Un altro ottimo libro su questo tema è L’arte delle pietre dure di Annamaria Giusti che trovate QUA. Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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5,00 €
BRAVO!!
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Da ragazza avevo visitato il Museo dove c’erano questi capolavori e ne ero rimasta incantata.
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Opere bellissime vero?
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Stupende.
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L’ha ripubblicato su Alchimie.
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