Botticelli, il pittore del sacro e del profano che ci ha lasciato in eredità capolavori immensi, morì a Firenze il 17 maggio del 1510 da solo e in povertà. Venne sepolto nella chiesa di Ognissanti a Firenze, nella tomba di famiglia.

Un triste prologo per un artista straordinario, un fuoriclasse pieno di talento apprezzato per le forme eleganti che sapeva dare alle bellezze ideali dei suoi dipinti.

A raccogliere la sua eredità artistica ci pensò Filippino Lippi anche lui, alla stregua del Botticelli. sopraffatto dall’inquietudine nella sua ultima fase produttiva.

Alessandro di Mariano di Vanni Filippepi, appellato più comunemente Sandro Botticelli, aveva un fratello orafo che fin da piccino lo portava con sé in bottega per farli apprendere il mestiere.

Quel bimbetto era così talentuoso nel disegno che il su’ babbo, nel 1464, decise di mandarlo a bottega da fra Filippo Lippi. Lì rimase tre anni lavorando anche agli affreschi delle Storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista a Prato.

Nel periodo di formazione ebbe modo di metter mano anche a dipinti propri, realizzando numerose raffigurazioni delle Madonne che ancora molto risentivano dell’influenza di Lippi. Un esempio? La Madonna con Bambino e un angelo che oggi si trova al museo dello Spedale degli Innocenti a Firenze e la Madonna del Roseto degli Uffizi.

Le opere più note e apprezzate Botticelli le realizzò negli anni della maturità, fra il 1478 e il 1481. Basti pensare all’affresco di Sant’Agostino nello Studio della chiesa di Ognissanti a Firenze, dipinto su commissione della famiglia Vespucci.

Nello stesso periodo l’artista dipinse la grande tavola della Primavera su commissione di Lorenzo di Pier Francesco de’ Medici per la Villa Medicea di Castello. L’artista ideò un bosco di aranci ricchi di frutti mischiati ad altri arbusti. Al centro della scena c’è la donna con il manto drappeggiato rosso che ben bilancia la composizione con i nove personaggi.

Se guardate a distanza ravvicinata il prato, vi renderete conto che pullula di specie vegetali autentiche con una caratteristica in comune: fioriscono tutte in primavera. Ve ne ho parlato nel dettaglio QUA.

Per abbellire la medesima villa di Lorenzo di Pier Francesco de’ Medici, dipinse anche la straordinaria Nascita di Venere, considerata da secoli l’incarnazione della bellezza femminile.

Il mito narrato probabilmente fa riferimento a una delle Stanze del Poliziano che, ispirato da Ovidio. in realtà l’opera non fa riferimento alla nascita della dea ma piuttosto al suo approdo sull’Isola di Cipro.

Il 27 ottobre del 1480, Sandro Botticelli assieme a Domenico Ghirlandaio, Pietro Perugino, Cosimo Rosselli e diversi collaboratori, partirono alla volta di Roma per affrescare il secondo registro della Cappella Sistina su commissione di papa Sisto IV.

Il grandioso ciclo pittorico prevedeva la realizzazione di dieci grandi riquadri raffiguranti le Storie della vita di Cristo su una parete e quelle della vita di Mosè sulla parete opposta.

Secondo il programma iconografico stabilito dal pontefice, i diversi episodi furono disposti in modo simmetrico per consentire il parallelismo fra la vita di Mosè e quella di Cristo e affermare così la supremazia del Nuovo Testamento nei confronti del Vecchio.

A partire più o meno dal 1487, Botticelli cominciò a dare inequivocabili segni di inquietudine interiore che aumenteranno sempre di più fino al termine della sua vita.

A scatenare la crisi mistica contribuì la comparsa sulla scena fiorentina del frate predicatore Savonarola. Come molti altri artisti ne fu molto influenzato tanto che, durante il Grande Rogo delle Vanità del 7 febbraio del 1497 organizzato da Savonarola e i suoi seguaci, aggiunse alla pira in fiamme alcune sue preziosissime opere.

Sandro Botticelli, ormai malato e rimasto solo, morì il 17 marzo del 1510.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

May 17, 1510: Botticelli dies at the age of 65

Botticelli, the painter of the sacred and the profane who bequeathed us immense masterpieces, died in Florence on May 17, 1510 alone and in poverty. He was buried in the church of Ognissanti in Florence, in the family tomb.

A sad prologue for an extraordinary artist, a champion full of talent appreciated for the elegant shapes that he knew how to give to the ideal beauties of his paintings.

Filippino Lippi also took care of collecting his artistic legacy, like Botticelli. overwhelmed by restlessness in its last productive phase.

Alessandro di Mariano di Vanni Filippepi, more commonly referred to as Sandro Botticelli, had a goldsmith brother who, from an early age, took him with him to his workshop to teach them the trade.

That little boy was so talented in drawing that his father, in 1464, decided to send him to the workshop of Fra Filippo Lippi. He stayed there for three years, also working on the frescoes of the Stories of Santo Stefano and San Giovanni Battista in Prato.

During his training period he was also able to put his hand to his own paintings, creating numerous representations of the Madonnas that still greatly affected the influence of Lippi. An example? The Madonna with Child and an angel which is now in the Spedale degli Innocenti museum in Florence and the Madonna del Roseto in the Uffizi.

Botticelli created the best known and most appreciated works in his mature years, between 1478 and 1481. Just think of the fresco of Sant’Agostino in the Studio of the Ognissanti church in Florence, commissioned by the Vespucci family.

In the same period, the artist painted the large panel of Primavera commissioned by Lorenzo di Pier Francesco de’ Medici for the Villa Medicea di Castello. The artist created a forest of orange trees full of fruit mixed with other shrubs. At the center of the scene is the woman with a red draped cloak that balances the composition well with the nine characters.

If you look closely at the meadow, you will realize that it is teeming with authentic plant species with one thing in common: they all bloom in spring. I told you about it in detail HERE.

To embellish the same villa of Lorenzo di Pier Francesco de ‘Medici, he also painted the extraordinary Birth of Venus, considered for centuries the embodiment of female beauty. The narrated myth probably refers to one of the Stanze del Poliziano which, inspired by Ovid. in reality the work does not refer to the birth of the goddess but rather to her landing on the island of Cyprus.

On 27 October 1480, Sandro Botticelli together with Domenico Ghirlandaio, Pietro Perugino, Cosimo Rosselli and various collaborators, left for Rome to fresco the second register of the Sistine Chapel commissioned by Pope Sixtus IV.

The grandiose pictorial cycle involved the creation of ten large panels depicting the Stories of the life of Christ on one wall and those of the life of Moses on the opposite wall.

According to the iconographic program established by the pontiff, the various episodes were arranged in a symmetrical way to allow for the parallelism between the life of Moses and that of Christ and thus affirm the supremacy of the New Testament over the Old.

Starting more or less from 1487, Botticelli began to show unequivocal signs of inner restlessness that will increase more and more until the end of his life.

The appearance on the Florentine scene of the preacher friar Savonarola contributed to unleashing the mystical crisis. Like many other artists, he was greatly influenced by him, so much so that, during the Great Burning of the Vanities on 7 February 1497 organized by Savonarola and his followers, he added some very precious works by him to the burning pyre.

Sandro Botticelli, now ill and left alone, died on March 17, 1510.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

The book

Now available in a new edition, this celebration of the life and art of the Renaissance genius presents Sandro Botticelli’s complete paintings and offers a comprehensive and thoroughly up-to-date study of his work. Botticelli is one of the most admired artists of the Renaissance period and his seductive Venus and graceful Primavera are
among the world’s most recognizable works of art. This catalogue raisonné of Botticelli’s paintings offers more than two hundred full-color illustrations and meticulous scholarship by the distinguished Renaissance art historian Frank Zöllner, described by The Financial Times, when reviewing this book’s previous edition, as “a fabulous, accessible scholar; his book has luscious reproductions and exquisite detail.”

Presented in chronological order, the facts of Botticelli’s life and career are insightfully discussed against the background of the artistic upheaval that marked the Renaissance period. The artist’s reinterpretations of
ancient myths as well as his religious paintings are thoughtfully explored in this sumptuously illustrated volume, which will please scholars and delight lovers of fine art books everywhere.

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Pubblicato da Michelangelo Buonarroti

Chi non conosce Michelangelo Buonarroti? Scultore, pittore, architetto e raffinato poeta. Ma chi è il suo alter ego che gli da voce sul blog michelangelobuonarrotietornato.com e sui social connessi? Antonietta Bandelloni, art blogger e scrittrice toscana appassionata d'arte. Da più di dieci anni si dedica allo studio approfondito delle opere e della tormentata esistenza di Michelangelo Buonarroti. Per contattare Antonietta Bandelloni per collaborazioni, inviti, sponsorizzazioni o altro inviate una mail direttamente a antoniettabandelloni@gmail.com ENG: Who doesn't know Michelangelo Buonarroti? Sculptor, painter, architect and refined poet. But who is his alter ego that gives him a voice on the blog michelangelobuonarrotietornato.com and on the connected social networks? Antonietta Bandelloni, a Tuscan art blogger and writer passionate about art. For over ten years she has devoted himself to the in-depth study of Michelangelo Buonarroti's works and tormented existence. To contact Antonietta Bandelloni for collaborations, invitations, sponsorships or other send an email directly to antoniettabandelloni@gmail.com Mostra tutti gli articoli di Michelangelo Buonarroti