Restaurate e digitalizzate le mie 342 lettere autografe
È stato presentato questa mattina a Casa Buonarroti il termine del restauro colossale e la completa digitalizzazione delle mie 342 lettere autografe. Un lavoro enorme che però consentirà di sopravvivere ancora a lungo a quel patrimonio cartaceo.
Senza dubbio, una delle sezioni più importati e preziose di tutto l’archivio custodito a Casa Buonarroti a Firenze è formata dalle lettere. Nel corso della mia vita scrissi centinaia di missive e tante sono andate perdute. Ciò nonostante quelle arrivate fino ai vostri giorni formano un tesoro inestimabile e comprendono messaggi e lettere inviati ai personaggi più in vista dell’epoca ma anche a persone semi sconosciute.

18 settembre 1512. Firenze, Archivio Buonarroti, IV, 25
Come vi ho raccontato tante volte, ho sempre annotato tutto quello che riguardasse la mia vita quotidiana: dai contratti più importanti come era logico che fosse ai bigliettini sui quali appuntavo quanti metri di stoffa dovevo far avere al sarto e via discorrendo.
Le scartoffie che si sono conservate e che i miei posteri vi hanno fatto avere senza vendere o disperdere, formano il nucleo più corposo dell’archivio di famiglia che oggi è formato da 169 volumi tutti manoscritti e 25mila carte.
Con tutto queto materiale è possibile ricostruire la storia della mia famiglia: dagli antenati fino all’ultimo discendente diretto della famiglia che decise, nel 1859, di lasciare sia Casa Buonarroti che tutto il patrimonio contenuto alla città di Firenze.

dicembre 1563. Firenze, Archivio Buonarroti, IV, 182
Il progetto presentato questa mattina a Casa Buonarroti ha previsto il restauro, il condizionamento e la
documentazione fotografica digitale HD di ben 342 lettere, che costituiscono i volumi IV e V dell’Archivio Buonarroti.
Fra queste preziose lettere ci sono per esempio quelle che scrissi a papa Clemente VII de’ Medici, a Caterina de’ Medici regina consorte sul trono di Francia, alla mia amatissima Vittoria Colonna, al mio grande amore Tommaso de’ Cavalieri, a Benedetto Varchi, a mio padre, al Vasari e a Sebastiano del Piombo prima che una lite ci dividesse.
Tanta è l’importanza di questo nucleo di lettere quanto è notevole la loro fragilità. Ecco perché l’Associazione degli Amici della Casa Buonarroti, nelle persone di Elisabetta Archi e Antonio Paolucci, ha pensato di sottoporre un importante progetto di restauro all’Ente Cambiano scpa che ha accolto con grande slancio.

Roma, fine di gennaio o primi di febbraio? 1525. Firenze, Archivio Buonarroti, V, 36
Il restauro delle 342 lettere autografe è stato eseguito materialmente dalla restauratrice Antonella Brogi ed è stato sostenuto economicamente da Ente Cambiano scpa che ha pagato anche le operazioni relative alla loro integrale digitalizzazione.
Il restauro era stato avviato nell’ottobre del 2019 e ci sono voluti quattro anni per portarlo a termine.
Un lavoro colossale e meritorio che permetterà ai posteri di poter ancora consultare il mio carteggio.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Restored and digitized my 342 autograph letters
The restoration and digitization of my 342 autograph letters was presented this morning at Casa Buonarroti.
Without a doubt, one of the most important and precious sections of the entire archive kept at Casa Buonarroti in Florence is made up of letters. During my life I wrote hundreds of missives and many have been lost. Nonetheless, those that have come down to your day are a priceless treasure and include messages and letters sent to the most prominent figures of the time but also to semi-unknown people.
As I’ve told you many times, I’ve always written down everything that concerned my daily life: from the most important contracts, as it was logical, to the little notes on which I wrote down how many meters of fabric I had to send to the tailor and so on. The paperwork that has been preserved and that my posterity gave you without selling or dispersing, form the largest nucleus of the family archive which today consists of 169 volumes, all manuscripts and 25,000 papers.
With all this material it is possible to reconstruct the history of my family: from the ancestors to the last direct descendant of the family who decided, in 1859, to leave both Casa Buonarroti and all the assets contained therein to the city of Florence.
The project presented this morning at Casa Buonarroti involved the restoration, conditioning and
HD digital photographic documentation of 342 letters, which make up volumes IV and V of the Buonarroti Archive.
Among these precious letters there are, for example, those I wrote to Pope Clement VII de’ Medici, to Caterina de’ Medici queen consort on the throne of France, to my beloved Vittoria Colonna, to my great love Tommaso de’ Cavalieri, to Benedetto Varchi, to my father, Vasari and Sebastiano del Piombo before a quarrel divided us.
Such is the importance of this nucleus of letters as their fragility is remarkable. This is why the Association of Friends of the Casa Buonarroti, in the persons of Elisabetta Archi and Antonio Paolucci, decided to submit an important restoration project to the Ente Cambiano scpa which welcomed it with great enthusiasm.
The restoration of the 342 autographed letters was physically carried out by the restorer Antonella Brogi and was financially supported by Ente Cambiano scpa which also paid for the operations relating to their complete digitisation.
A colossal and meritorious work that will allow posterity to still be able to consult my correspondence. The restoration had started in October 2019 and took four years to complete.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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