Al via il restauro di oltre 300 lettere mie, con VIDEO
E’ stato annunciato durante una conferenza stampa presso la Fondazione Casa Buonarroti, il nuovo lavoro di restauro e digitalizzazione che riguarderà le otre trecento mie lettere autografe contenute nel volume quarto e quinto del prezioso archivio di Casa Buonarroti.

Un lavoro importante e complesso che avrà come protagoniste lettere che scrissi al mi babbo Lodovico, al mi nipote Lionardo, ai mi fratelli ma anche a personaggi di spicco dell’epoca come papa Clemente VII, Benedetto Varchi o al mio amatissimo Tommaso de’ Cavalieri. Leggere le lettere che scrissi significa addentrarsi nella mia vita, approfondire alcuni aspetti della mia personalità nemmeno così noti e vedere il modo con cui mi rapportavo a papi, parenti, amici o semplici conoscenti.

Come accennato prima, oltre al restauro di cui questo patrimonio necessitava, verrà effettuata la digitalizzazione in modo da rendere fruibile da parte di tutti il loro contenuto.

L’unico finalcial partner è l’Ente Cambiano Scpa e il restauro verrà diretto dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana. Il progetto è stato presentato il 3 ottobre da Alessandro Cecchi, direttore di Casa Buonarroti e dal direttore dell’Ente Cambiano Ennio Furesi alla presenza di Cristina Acidini, presidente protempore della Fondazione Casa Buonarroti, Antonio Paolucci e Anna Nicolò, funzionario della Soprintendenza archivistica per la Toscana.
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