1 giugno 1501: il contratto per le sculture dell’Altare Piccolomini
Il 1 giugno del 1501 firmai il contratto per la realizzazione di quindici sculture da inserire nell’Altare Piccolomini per il cardinale Francesco Todeschini Piccolomini.
Probabilmente se avessi avuto la sfera di cristallo per scrutare nell’imminente futuro, non avrei accettato di mettermi al lavoro per scolpire opere così piccole. Poco dopo infatti mi sarebbe stato commissionato il David e altri lavori in quel di Firenze come il Tondo Doni e il Tondo Pitti.
In realtà l’intera commissione dell’altare era stata data al Bregno ma dopo il 1486 iniziò a non sentirsi molto bene e decise di lasciare l’opera incompleta per tornarsene a Roma. Il cardinale allora decise di far fare le 14 sculture a quell’insopportabile del Torrigiani che scolpì solo il San Francesco tutt’oggi visibile nella parte alta a sinistra.
Perché abbia lasciato anche lui l’impresa non ne ho idea ma fatto sta che il 1 giugno del 1501, con il banchiere Jacopo Galli che aveva fatto da intermediario, la commissione venne data a me.
Poco dopo avermi affidato il lavoro, il 22 settembre del 1503, il cardinale Piccolomini fu eletto papa ma morì una manciata di giorni dopo, il 18 ottobre.
L’anno dopo, l’11 ottobre del 1504, mi impegnai con gli eredi a terminare quelle sculture ma alla fine dei conti riuscii a scolpirne solo quattro: i santi Pio e Gregorio e gli apostoli Pietro e Paolo.
Per evitare di pagare penali onerose per non aver concluso il lavoro e anche per non dover ascoltare le continue lamentele degli eredi Piccolomini per il resto della mia vita, l’arcivescovo di Siena Francesco Bandini Piccolomini sciolse definitivamente il contratto nella prima metà del Cinquecento.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
1 June 1501: the contract for the sculptures of the Piccolomini Altar
On June 1, 1501, I signed the contract for the construction of fifteen sculptures to be included in the Piccolomini Altar for Cardinal Francesco Todeschini Piccolomini.
Probably if I had had the crystal ball to peer into the near future, I would not have agreed to go to work sculpting such small works. In fact, shortly after I was commissioned the David and other works in that of Florence such as the Tondo Doni and the Tondo Pitti.
In reality, the entire altar commission had been given to Bregno but after 1486 he began to feel unwell and he decided to leave the work incomplete to return to Rome. The cardinal then decided to have the 14 sculptures made by the unbearable one by Torrigiani who sculpted only the San Francesco still visible today in the upper left part. Why he too left the company I have no idea but the fact is that on June 1, 1501, with the banker Jacopo Galli who had acted as intermediary, the commission was given to me.
Shortly after entrusting me with the job, on 22 September 1503, Cardinal Piccolomini was elected pope but he died a few days later, on 18 October.
The following year, on 11 October 1504, I undertook with the heirs to finish those sculptures but in the end I managed to sculpt only four: Saints Pius and Gregory and the apostles Peter and Paul.
To avoid paying heavy penalties for not having completed the job and also to avoid having to listen to the continuous complaints of the Piccolomini heirs for the rest of my life, the Archbishop of Siena Francesco Bandini Piccolomini definitively terminated the contract in the first half of the sixteenth century.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by giving you an appointment at the next posts and on social networks.

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