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11 gennaio 1494: muore il Ghirlandaio, il mio primo maestro

L’11 gennaio del 1494 era una fredda giornata e diventò ancor più fredda quando il mio primo maestro Domenico Ghirlandaio morì.

Domenico Bigordi, così si chiamava il Ghirlandaio, aveva aperto la sua bottega nel 1475 a Firenze, lo stesso anno in cui nacqui io.

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Il primo aprile del 1488 il mi babbo stipulò un contratto con lui e il su’ fratello Davide Ghirlandaio: avrei dovuto fare quello che mi comandavano e sarei rimasto fino a quando non avessi imparato perbene i rudimenti della pittura. Non è finita lì. I bimbetti apprendisti al tempo no è che venivano pagati e invece a me avrebbero dato 24 fiorini spalmati in tre anni. Non sarà stato tanto ma mi pareva una gran fortuna.

Lo sposalizio della Vergine nella Cappella Tornabuoni a Firenze
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La prima opera nota che il Ghirlandaio realizzò da solo si trova nella pieve di Cercina, all’interno di una nicchia semicircolare. Si tratta di un affresco che raffigura i Santi Girolamo, Barbara e Antonio Abate del 1471.

Il Vasari scrive nelle Vite che Domenico inventò di sana pianta una nuova tecnica per ottenere una migliore brillantezza dai metalli preziosi non usando la doratura come era in uso all’epoca ma solamente con il colore. Si può vedere l’uso che fa di questo metodo nella Pala di San Giusto alle Mura che oggi si trova nella Galleria degli Uffizi.

Sacra conversazione degli Ingesuati, ovvero la Pala di San Giusto alle Mura
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Nella Cappella Tornabuoni il Ghirlandaio e la sua bottega realizzarono uno dei più interessanti e grandi cicli di affreschi di Firenze. Dietro l’altare maggiore della Basilica di Santa Maria Novella, fra il 1485 e il 1490, affrescò le scene della vita della Vergine e di San Giovanni Battista.

In tutto sono sono sette episodi raffigurati sulla parete laterale destra e sette su quella sinistra suddivisi in tre file e una grande lunetta che li sovrasta.

Dalla Cappella Tornabuoni
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Sempre a Firenze il Ghirlandaio realizzò gli affreschi per la Cappella Sassetti nella chiesa di Santa Trinita. Il tema del ciclo di affreschi sono le Storie di San Francesco d’Assisi, realizzate fra il 1483 e il 1485 su commissione dei ricco banchiere Francesco Sassetti. Era un uomo di fiducia dei Medici e dirigeva proprio il loro Banco.

Francesco Sassetti era un ricco banchiere, uomo di fiducia della famiglia Medici, per i quali dirigeva il Banco Medici.

“Dotato dalla natura d’uno spirito perfetto e d’un gusto mirabile e giudicioso nella pittura, quantunque orafo nella sua fanciullezza fosse, sempre al disegno attendendo, venne si pronto e presto è facile, che molti dicono che […] ritraendo […] ogni altra persona che da bottega passava, li faceva subito somigliare” Così descrive il Ghirlandaio il Vasari.

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I dipinti e gli affreschi del Ghirlandaio sono caratterizzati da un gran numero di dettagli. I tessuti dell’epoca vengono riprodotti alla perfezione e sui volti che riproduce fedelmente si riconoscono molti personaggi dell’epoca. Era anche un abile ritrattista: basta guardare il ritratto di Giovanna Tornabuoni o quello del vecchio con il nipote.

Autoritratto del Ghirlandaio nell’Adorazione dei Magi del 1488, Ospedale degli Innocenti
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Il Ghirlandaio fu uno dei pittori che venne inviato a Roma da Lorenzo il Magnifico dopo che Sisto IV aveva provveduto ad annullare la precedente scomunica. Assieme ad altri artisti si mise al servizio del pontefice per decorare il secondo registro della Cappella Sistina. Sua è la Vocazione dei Primi Apostoli affrescata fra il 1481 e il 1482.

Vocazione dei primi apostoli, Cappella Sistina
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Il libro

Di libri scritti sul Ghirlandaio ce ne sono veramente pochi. Io vi consiglio quello che ho anch’io, scritto da Matteo Cecchi: Domenico Ghirlandaio, dalla natura fatto per esser pittore. Lo trovate QUA.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta, ricordando in questa giornata il suo primo maestro.

January 11, 1494: Ghirlandaio, my first teacher, dies

January 11, 1494 was a cold day and it got even colder when my first teacher Domenico Ghirlandaio died.

Domenico Bigordi, that was Ghirlandaio’s name, had opened his workshop in 1475 in Florence, the same year I was born.

On April 1, 1488, my father stipulated a contract with him and his brother Davide Ghirlandaio: I would have to do what they commanded me and I would have stayed until I had mastered the rudiments of painting. It didn’t end there. The little apprentice kids at the time weren’t paid and instead they would have given me 24 florins spread over three years. It may not have been much but it seemed to me a great fortune.

The first known work that Ghirlandaio created alone is located in the parish church of Cercina, inside a semicircular niche. It is a fresco depicting Saints Jerome, Barbara and Antonio Abate from 1471.

Vasari writes in his Lives that Domenico invented from scratch a new technique to obtain a better brilliance from precious metals not using gilding as was in use at the time but only with color. The use he makes of this method can be seen in the Altarpiece of San Giusto alle Mura which is now in the Uffizi Gallery.

In the Tornabuoni Chapel, Ghirlandaio and his workshop created one of the most interesting and large cycles of frescoes in Florence. Behind the high altar of the Basilica of Santa Maria Novella, between 1485 and 1490, he frescoed the scenes of the life of the Virgin and of Saint John the Baptist.

In all, there are seven episodes depicted on the right side wall and seven on the left, divided into three rows and a large lunette above them.

Also in Florence, Ghirlandaio created the frescoes for the Sassetti Chapel in the church of Santa Trinita. The theme of the cycle of frescoes are the Stories of St. Francis of Assisi, created between 1483 and 1485 on commission from the wealthy banker Francesco Sassetti. He was a trusted man of the Medici and ran their bank.

Francesco Sassetti was a wealthy banker, a trusted man of the Medici family, for whom he ran the Banco Medici.

Endowed by nature with a perfect spirit and an admirable and judicious taste in painting, although he was a goldsmith in his childhood, always attending to drawing, he came so quickly and quickly it is easy that many say that […] portraying […] every other person who passed by the shop immediately made them look alike” This is how Ghirlandaio describes Vasari.

Ghirlandaio’s paintings and frescoes are characterized by a large number of details. The fabrics of the time are reproduced to perfection and many characters of the time can be recognized on the faces that it faithfully reproduces. He was also a skilled portrait painter: just look at the portrait of Giovanna Tornabuoni or that of the old man with his nephew.

Ghirlandaio was one of the painters who was sent to Rome by Lorenzo the Magnificent after Sixtus IV had canceled the previous excommunication. Together with other artists he put himself at the service of the pontiff to decorate the second register of the Sistine Chapel. Of him is the Calling of the First Apostles frescoed between 1481 and 1482.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you, remembering his first master on this day.

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