La mia ultima sera a White Carrara Downtown
Mi stiracchio, bevo l’ennesimo caffè della giornata e mi siedo qui davanti a voi per raccontarvi un po’ di belle cose che sono accadute in questi ultimi giorni. Il grande evento White Carrara Downtown per quest’anno è terminato e un po’ mi dispiace. Già mi ero abituato a vedere la città tutta in fermento, con un sacco di cose da fare, da vedere e da ascoltare un po’ ovunque.

L’appuntamento è per il prossimo anno e mi raccomando: se avete perso l’occasione di partecipare, all’edizione 2010 non potete mancare. Sono tornato a Carrara sabato per due cose in particolare che mi stavano a cuore: la visita per i vecchi e nuovi laboratori di Via Carriona guidata da Corrado Lattanzi e lo spettacolare concerto nella cava Lazzareschi.

L’architetto Lattanzi, assieme a un gruppo di persone curiose di conoscere quanto me, m’ha portato a spasso per la città raccontando la storia di quegli antichi laboratori che oramai non ci son più. Per la città non vi sarà difficile notare le diverse fontane datate che ci sono: ebbene, ho scoperto che furono fatte realizzare da Alberico Cybo Malaspina, marchese di Massa e signore di Carrara dal 6 giugno 1553 per rendere la città più salubre. Una delle più suggestive è quella della Sirena. Nel video ascolterete la voce narrante che vi spiega perché proprio in quel punto c’è la fontana in questione.
Nonostante nel corso dei secoli Carrara si sia trasformata e non poco, quando torno continuo a sentire vibrare nell’aria qualcosa di diverso. C’è la sensazione di respirare ovunque creatività e per me non è poca cosa. Mi sento accolto come un tempo anche se con i carrarini non sono state sempre rose e fiori.
Sapete che amo andare a scoprire i laboratori di scultura. Questa volta ne ho scovati due, non grandissimi ma in piena e fervente attività. Il primo che vi presento è quello di Emanuele Vatteroni. Fra arte funeraria e lapidi varie ci sono gessi già tradotti in sculture di candido marmo e altre opere in fase di lavorazione come il cinghiale che tutti chiaman porcellino.

Lo spazio vuoto non esiste, o meglio, viene subito riempito con gessi, marmi, attrezzi vari e pezzi di scarto che alla fine magari vengono riadoperati chissà come e chissà quando. Ogni laboratorio ha la sua storia da raccontare e spesso il mestiere passa dal padre al figlio, proprio come in questo caso.

Guardando tra da un ambiente all’altro non ho potuto fare a meno di notare i due gessi che riproducono l’annunciazione presente nel duomo di Carrara. Le originali sono conosciute con il nome di Cassanelle e risalgono al XIV secolo.

A poca distanza del laboratorio di Vatteroni ce n’è un altro assai singolare, direi piuttosto una casa laboratorio: è Su Pa’ Lab, gestito da Silvia Scaringella e Colette Baraldi. Due artiste stravaganti, simpatiche e che accolgono chi s’avvicina alla loro porta con entusiasmo.
Un salotto per conversare, pensare e confrontarsi che s’affaccia direttamente sul fiume Carrione che nonostante tutto e tutti continua a scorrere verso il mare.

Mi guardo attorno per scoprire che qui i materiali adoperati sono davvero tanti. Non solo marmo ma anche cartone, gesso, ferro e tanto altro. Mentre le due artiste conversano e spiegano ciò che fanno in questo laboratorio sui generis, un bel gattone s’aggira fra i vari lavori con le meravigliose movenze tipiche dei felini.

Colette e Silvia hanno un savoir faire di altri tempi e un’eleganza che ha a che fare con il modo di porsi e di accogliere con un sorriso per tutti e calore umano. Cosa sempre più rara e che troppo poco si nota. Le ho lasciate con un arrivederci.
Le cose belle finisco troppo presto ma alla fine forse è giusto così… finisce la passeggiata culturale organizzata dalla internazionale Marmi Macchine e comincia un’altra splendida avventura: quella del concerto in cava Lazzareschi. Uno scenario mozzafiato per un concerto appassionante e che riporta direttamente a vivere i film più belli attraverso le colonne sonore di Ennio Morricone.

Sapete chi ho trovato in cava? Niente popo’ di meno che il professor Luciano Massari, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara che da 250 anni a questa parte continua a formare gli artisti di domani. Un bell’incontro anche perché, lasciatemelo dire, è una bella persona e poi legge il blog quindi ha più di un motivo per piacermi.

Cala la sera e arriva un ventarello leggero ma ghiacciato. Ecco, suonare soprattutto i fiati con questo freddo qui e in maniche di camicia non è il massimo ma invece l’Ensamble Symphony Orchestra regala il meglio di sé, sotto la direzione di Giacomo Loprieno.

Dalla leggenda del pianista sull’Oceano a Malena, da Nuovo Cinema Paradiso a Il Buono e il Brutto e il Cattivo passando per C’era una volta il West. Il concerto “The Legend of Morricone” è il degno tributo a un grande maestro.

E alla fine, al momento del bis, l’orchestra che come dice il direttore tutto ha fuorché l’anarchia al suo interno, propone la Ballata di Sacco e Vanzetti del noto compositore. Passano le hostess e ci consegnano il biglietto con stampato sopra il ritornello…

White Carrara Downtown è qualcosa che lascia il segno, ve lo assicuro. Non mi credete? Venite a scoprirlo in prima persona il prossimo anno a Carrara.
Ringrazio la Internazionale Marmi Macchine per avermi offerto la possibilità di assistere allo spettacolare concerto in cava Lazzareschi, al di sotto di una luna spettacolare. Oh, il prossimo anno al concerto meglio portarsi il piumino, anche se di giorno fa caldo parecchio.

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