Nel 2004 il regista Michelangelo Antonioni girò un interessante cortometraggio dedicato alla Tomba di Giulio II. Una sorta di film muto in versione ridotta nel quale a parlare sono le immagini. Antonioni alla bellezza di 92 anni debuttò come attore proprio in questo suggestivo capolavoro.
Guardatelo dall’inizio alla fine…ne vale la pena.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti
Antonioni’s integral film: The look of Michelangelo
In 2004 the director Michelangelo Antonioni shot an interesting short film dedicated to the Tomb of Julius II. A sort of reduced version silent film in which the images are speaking. Antonioni’s 92-year-old beauty debuted as an actor in this evocative masterpiece.
Chi non conosce Michelangelo Buonarroti? Scultore, pittore, architetto e raffinato poeta. Ma chi è il suo alter ego che gli da voce sul blog michelangelobuonarrotietornato.com e sui social connessi? Antonietta Bandelloni, art blogger e scrittrice toscana appassionata d'arte. Da più di dieci anni si dedica allo studio approfondito delle opere e della tormentata esistenza di Michelangelo Buonarroti.
Per contattare Antonietta Bandelloni per collaborazioni, inviti, sponsorizzazioni o altro inviate una mail direttamente a antoniettabandelloni@gmail.com
ENG: Who doesn't know Michelangelo Buonarroti? Sculptor, painter, architect and refined poet. But who is his alter ego that gives him a voice on the blog michelangelobuonarrotietornato.com and on the connected social networks? Antonietta Bandelloni, a Tuscan art blogger and writer passionate about art. For over ten years she has devoted himself to the in-depth study of Michelangelo Buonarroti's works and tormented existence.
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Ho immediatamente raccolto il suggerimento e ringrazio per aver segnalato una vera squisitezza . A parte la ovvia magistrale fotografia, in questa sorta di dialogo tra maestri è sottolineata l’importanza dei dettagli, ben evidenziati proprio dal silenzio religioso che l’occhio necessita di fronte a un simile capolavoro. Si avverte un pathos incredibile in questa ricerca di comunicazione, strettamente intima quanto muta, col volto del regista che impassibile nel suo raccoglimento si lascia andare a gesti parlanti della mano, che timidamente arriva a toccare, inizialmente quasi con timore, la sacralità artistica e spirituale di quella formidabile rappresentazione. Lode ad entrambe i Michelangelo!
L’ha ribloggato su Il Canto delle Musee ha commentato:
Grazie a Michelangelobuonarrotietornato per aver segnalato una vera squisitezza . A parte la ovvia magistrale fotografia, in questa sorta di dialogo tra maestri è sottolineata l’importanza dei dettagli, ben evidenziati proprio dal silenzio religioso che l’occhio necessita di fronte a un simile capolavoro. Si avverte un pathos incredibile in questa ricerca di comunicazione, strettamente intima quanto muta, col volto del regista che impassibile nel suo raccoglimento si lascia andare a gesti parlanti della mano, che timidamente arriva a toccare, inizialmente quasi con timore, la sacralità artistica e spirituale di quella formidabile rappresentazione. Lode ad entrambe i Michelangelo!
Ho immediatamente raccolto il suggerimento e ringrazio per aver segnalato una vera squisitezza . A parte la ovvia magistrale fotografia, in questa sorta di dialogo tra maestri è sottolineata l’importanza dei dettagli, ben evidenziati proprio dal silenzio religioso che l’occhio necessita di fronte a un simile capolavoro. Si avverte un pathos incredibile in questa ricerca di comunicazione, strettamente intima quanto muta, col volto del regista che impassibile nel suo raccoglimento si lascia andare a gesti parlanti della mano, che timidamente arriva a toccare, inizialmente quasi con timore, la sacralità artistica e spirituale di quella formidabile rappresentazione. Lode ad entrambe i Michelangelo!
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un capolavoro piccolo per durata ma intenso e molto curato.
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L’ha ribloggato su Il Canto delle Musee ha commentato:
Grazie a Michelangelobuonarrotietornato per aver segnalato una vera squisitezza . A parte la ovvia magistrale fotografia, in questa sorta di dialogo tra maestri è sottolineata l’importanza dei dettagli, ben evidenziati proprio dal silenzio religioso che l’occhio necessita di fronte a un simile capolavoro. Si avverte un pathos incredibile in questa ricerca di comunicazione, strettamente intima quanto muta, col volto del regista che impassibile nel suo raccoglimento si lascia andare a gesti parlanti della mano, che timidamente arriva a toccare, inizialmente quasi con timore, la sacralità artistica e spirituale di quella formidabile rappresentazione. Lode ad entrambe i Michelangelo!
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