Affreschi distrutti
Era l’estate del 1536 quando iniziai a metter mano concretamente agli affreschi del Giudizio Universale. Fu proprio la lunetta che vedete qua sotto la prima a essere dipinta. Iniziai dall’alto procedendo verso il basso a un ritmo assai sostenuto. Il risultato è un nutrito gruppo di angeli apteri con pose ardite che mostra due simboli della Passione di Cristo: la croce e la corona di spine.
Dovetti però prendere una decisione drastica che mi costò non poco: eliminare le lunette con gli antenati che avevo già dipinto su questa porzione di parete e cancellare definitivamente la pala dell’Assunta, realizzata qualche anno prima dal Perugino.
In un disegno preparatorio tutt’oggi conservato presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe agli Uffizi, ancora si vede un progetto del Giudizio nel quale mantenevo intatti tutti gli affreschi precedenti. Disegno che non vide mai la luce e rimase una sorta di chimera. Alla fine cancellai sia la roba mia che quella del Perugino facendo più spazio al Giudizio. La cornice della pala del Perugino si riesce ancora in parte a intravedere fra la zona dei dannati e quella dei risorti. Di Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuda, Fares, Esrom e Aram non rimane traccia alcuna se non nei mie sfumati ricordi.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi lascia ai vostri impegni tornando ai suoi quotidiani tormenti.
L’ha ribloggato su Pittura1arte2disegno3e ha commentato:
COMMUNITY ARTISTICA CULTURALE “IL NOSTRO IMMENSO PATRIMONIO ARTISTICO CULTURALE”Google+ INVITO in Allegato: MICHELANGELO ARTISTA DI DIO
"Mi piace""Mi piace"