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Il ritratto che mi fece il Bugiardini, col turbante

Il mio caro amico Giuliano Bugiardini volle ritrarmi in un dipinto a olio su tela attorno al 1522, quando di anni ne avevo 47. La cosa che forse vi sembrerà insolita ed esotica è il turbante che porto sul capo.

Non è una semplice aggiunta artistica a un ritratto realistico. Il cencio sul capo lo portavo davvero, tanto in inverno quanto in estate mentre scolpivo.

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Nei giorni più freddi serviva per scaldarmi il capo mentre d’estate m’asciugava il sudore mentre scolpivo. Il sudore era qualcosa di micidiale in estate: si impastava alla polvere di marmo se mi fosse colato negli occhi sarebbero stati dolori. Quel cencio acconciato a mo’ di turbante ben fissato sul capo invece, m’era d’aiuto e mi consentiva di scolpire con più tranquillità.

Fu il mi’ pronipote Michelangelo Buonarroti il Giovane a voler collocare il ritratto che i fece il Bugiardini nella Stanza della Notte e del Dì a Casa Buonarroti, assieme al ritratto che gli fece Cristoforo Allori. Tutti e due i dipinti sonor esi ancora più ricchi da due preziosissime cornici dorate intagliate nel legno, tipicamente barocche.

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Dovete sapere che proprio quelle cornici furono realizzate appositamente per decorare quello che poi sarebbe divenuto il museo a me dedicato a Firenze.

Ma chi era il Buguardini?

Giuliano Bugiardini era un amico di vecchia data che ebbi la sorte di conoscere nel Giardino de’ Medici quando ero poco più che un bimbetto.

Quella fucina di talenti messa in piedi da Lorenzo il Magnifico fu una vera fortuna per Firenze e per il resto del mondo. 

Per mia disgrazia lì conobbi anche quel matto del Torrigiani. Grazie a lui, si fa per dire, ebbi sempre un profilo poco rassicurante con quel naso storto come s’avessi fatto tutta la vita il pugile invece che lo scultore.

Ma torniamo a noi.

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Giuliano Bugiardini nacque e morì a Firenze. Fu allievo prima di Piero di Cosimo e poi di Domenico Ghirlandaio ed era presente nella Cappella Sistina quando misi mano al Diluvio Universale. Sì, ci mise mano pure lui ma di quella porzione poco ne rimane oggi: un disastro completo che feci buttar giù salvandone solo una parte.

Non è così noto alle cronache questo mio amico ed è un vero peccato. 

Era abbastanza talentuoso e realizzò una pregevole Madonna della Palma permanentemente esposta presso gli Uffizi.

Madonna della palma del Bugiardini
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Dovete sapere che adorava dipingere Madonne. Era il suo soggetto preferito e ne realizzò un gran numero di versioni, molte finite all’estero: alcune all’Ermitage di San Pietroburgo e altre a Vienna nella Collezione Liechstein.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

©Tutti i diritti sono riservati

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The portrait that Bugiardini made of me, with the turban

My dear friend Giuliano Bugiardini wanted to portray me in a painting around 1522, when I was 47 years old. What may seem unusual and exotic to you is the turban I wear on my head.

It is not a simple artistic addition to a realistic portrait. I actually wore the rag on my head, both in winter and in summer while I was sculpting.

On the coldest days it served to warm my head while in summer it dried the sweat while I was sculpting. Sweat was something deadly in summer: it mixed with the marble dust and if it had dripped into my eyes it would have hurt. That rag arranged like a turban well fixed on my head instead, was helpful and allowed me to sculpt with more tranquility.

It was my great-grandson Michelangelo Buonarroti the Younger who wanted to place the portrait that Bugiardini made of me in the Stanza della Notte e del Dì in Casa Buonarroti, together with the portrait that Cristoforo Allori made of him. Both paintings were made even richer by two very precious golden frames carved in wood, typically baroque.

You should know that those frames were made specifically to decorate what would later become the museum dedicated to me in Florence.

But who was Buguardini?

Giuliano Bugiardini was an old friend whom I had the fortune of meeting in the Medici Garden when I was little more than a child.

That talent factory set up by Lorenzo the Magnificent was a real fortune for Florence and for the rest of the world.

Unfortunately for me, I also met that madman Torrigiani there. Thanks to him, so to speak, I always had a less than reassuring profile with that crooked nose as if I had been a boxer all my life instead of a sculptor.

But let’s get back to us.

Giuliano Bugiardini was born and died in Florence. He was a pupil first of Piero di Cosimo and then of Domenico Ghirlandaio and was present in the Sistine Chapel when I worked on the Great Flood. Yes, he worked on it too but little of that portion remains today: a complete disaster that I had torn down saving only a part of it.

This friend of mine is not so well known in the news and it’s a real shame.

He was quite talented and created a valuable Madonna della Palma permanently exhibited at the Uffizi.

You should know that he loved painting Madonnas. It was his favorite subject and he created a large number of versions, many of which ended up abroad: some at the Hermitage in St. Petersburg and others in Vienna in the Liechstein Collection.

For the moment, yours ever Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment with you in the next posts and on social media.

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