27 agosto 1498: ecco quando firmai il contratto per la Pietà Vaticana
Il 27 Agosto del 1498 è una giornata che ricordo sempre con molto piacere e se con la memoria scorro indietro gli anni, mi pare di riprovare lo stesso brivido di allora.
Proprio in quella data firmai in via ufficiale il contratto per la realizzazione della Pietà Vaticana: l’opera che mi diede la fama e che il committente non ebbe modo di vedere ultimata.
Purtroppo morì poco prima e non fece in tempo ad apprezzare la scultura che mi rese celebre in tutto il mondo allora conosciuto.
A dirvela tutta in realtà quel lavoro mi era già stato affidato da tempo tanto che il cardinale committente aveva già versato sul mio conto un anticipo di 133 e 1/3 di fiorini di Reno affinché andassi a cercarmi a Carrara i marmi di cui necessitavo.
Assieme al cavallo baio che avevo comprato proprio per affrontare quel viaggio, già ero partito alla volta della cava del del Polvaccio nel bacino marmifero di Torano, Carrara, un anno prima per cercare un blocco che facesse al caso mio.
Chi se lo scorda più l’arrivo in quelle terre sconosciute e quell’inverno. Un freddo così intenso non mi capitò di provarlo più nel resto della mia vita.
Fu uno degli inverni più rigidi che affrontai e, addirittura, anche a Firenze l’Arno si ricoprì con una spessa lastra di ghiaccio.
A farmi da garante ci pensò il Galli, che si impegnava personalmente dando la sua parola al committente Jean de Bilhéres de Lagraulas, cardinale di San Dionigi nonché ambasciatore del re di Francia presso il papa Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia.
A suo dire avrei realizzato la più bella opera che fosse a Roma.
…Sia noto et manifesto a chi legerà la presente scripta, come el reverendissimo cardinal di San dionisio si è convenuto con mastro Michelangelo statuario fiorentino, che lo dicto maestro debia far una Petà di marmo a sue spese, ciò è una Vergine Maria vestita, con Christo morto in braccio, grande quanto sia vno homo iusto, per prezo di ducati quattrocento cinquanta d’oro papali, in termino di uno anno dal dì della principiata opera...
…Et io Iacobo Gallo prometto al reverendissimo Monsignore che lo dicto Michelangelo farà la dicta opera in fra uno anno et sarà la più bella opera di marmo che sia hoge in Roma, et che Maestro nisuno la faria megliore hoge.
Et si versa vice prometto al ditto Michelangelo che lo reverendissimo Cardinale la farà lo pagamento secundo che de sopra è scripto.
La scultura al termine dei lavori mi avrebbe fruttato la notorietà che ancora non accenna a diminuire nonostante il passare dei secoli e cento ducati d’oro di Camera, una cifra non da poco vista la mia giovane età.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
August 27, 1498: this is when I signed the contract for the Vatican Pietà
August 27, 1498 is a day that I always remember with great pleasure and if I look back over the years, I seem to feel the same thrill again.
Precisely on that date, I officially signed the contract for the construction of the Vatican Pietà: the work that brought me fame and which the client was unable to see completed. Unfortunately he died shortly before and did not have time to appreciate the sculpture that made me famous throughout the then known world.
To tell you the truth, that job had already been entrusted to me for some time, so much so that the cardinal commissioner had already paid an advance of 133 and 1/3 Reno florins into my account so that I could go and look for the marble I needed in Carrara.
Together with the bay horse that I had bought just to face that journey, I had already left for the Polvaccio quarry in the marble basin of Torano, Carrara, a year earlier to look for a block that was right for me.
Who forgets the arrival in those unknown lands and that winter. Such an intense cold I never experienced again in the rest of my life.
It was one of the coldest winters I’ve ever faced and even in Florence the Arno was covered with a thick sheet of ice.
Galli took care of me as guarantor, who personally undertook giving his word to the client Jean de Bilhéres de Lagraulas, cardinal of San Dionigi as well as ambassador of the king of France to Pope Alexander VI, born Rodrigo Borgia. According to him I would have created the most beautiful work that was in Rome.
… Let it be known and evident to whoever reads this writing, that the very reverend Cardinal of San Dionigi has come to an agreement with master Michelangelo, the Florentine sculptor, that the said master must make a marble sculpture at his own expense, that is a Virgin Mary dressed, with Christo dead in her arms, as big as a real man, for the price of four hundred and fifty papal gold ducats, in one year from the day of the beginning of the opera…
…And I, Jacobo Gallo, promise the most reverend Monsignor that the said Michelangelo will do the said work in one year’s time and it will be the most beautiful work in marble that is in Rome today and that no other master would do it better today.
The sculpture at the end of the work would have earned me notoriety that still shows no sign of diminishing despite the passing of the centuries and one hundred gold ducats of Camera, a significant figure given my young age.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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