I Prigioni nella Grotta del Buontalenti
I miei Prigioni non sono sempre stati nella Galleria dell’Accademia dove li vedete oggi. Fino al 1924 si trovavano nella coreografica prima stanza della Grotta del Buontalenti.
I Prigioni, che mai avevano lasciato il mio stanzone di via Mozza a Firenze, furono ereditati dal mi’ nipote Lionardo il quale decise di donarli a Francesco I de’ Medici.
Qualche anno più tardi, nel 1583, Francesco I volle far realizzare dall’abile Bernardo Buontalenti una meravigliosa grotta all’interno del Giardino di Boboli e pensò bene di ubicare lì quelle sculture che pare vogliano liberarsi dal marmo che le trattiene.

Se andate a Firenze non perdete l’occasione di perdere l’orientamento nella Grotta. Rimarrete affascinati da un insieme perfettamente equilibrato ma piuttosto insolito di architettura, pittura e scultura.
Già vedendola dall’esterno si intuisce la sua singolarità. Subito si notano le concrezioni spugnose e le stalagmiti che pendono nell’arcata sopra le due colonne poste all’ingresso. Le due sculture che invitano lo spettatore a entrare, Cerere e Apollo, furono scolpite dal Bandinelli.

Nella prima stanza potrete vedere le copie dei miei quattro Prigioni incastonate fra gli stucchi e le concrezioni. Le stalattiti e le spugne sulle pareti sembra quasi che acquistino vita trasformandosi in figure ben riconoscibili dalle forme sia umane che animali. Fu Pietro Mati, noto per i suoi stucchi, a realizzare queste singolari figure.
Purtroppo da alcuni secoli non è più possibile vedere i giochi d’acqua che erano presenti. Una fitta rete di canaline in terracotta creava uno sgocciolamento continuo dal soffitto quasi fosse una pioggia artificiale. Cadendo la pioggia creava giochi di colori, di riflessi e di luci capaci di ammaliare chiunque. La ciliegina sulla torta era la vasca dei pesci posizionata sull’oculo del soffitto.

Perché i miei Prigioni sono stati sostituiti con delle copie? Ebbene, quello non era il luogo migliore per la loro conservazione. Si decise quindi di ubicarli nel corridoio che portava alla Tribuna del David terminata di costruire nel 1882.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti
The Prisoners in the Grotta del Buontalenti
My Prisoners have not always been in the Accademia Gallery where you see them today. Until 1924 they were in the choreographic first room of the Grotta del Buontalenti.
The Prisoners, who had never left my room in via Mozza in Florence, were inherited by my nephew Lionardo who decided to donate them to Francesco I de’ Medici. A few years later, in 1583, Francesco I wanted to have the skilful Bernardo Buontalenti create a wonderful grotto inside the Boboli Gardens and thought well of placing those sculptures there that seem to want to free themselves from the marble that holds them back.
If you go to Florence do not miss the opportunity to lose your bearings in the Grotto. You will be fascinated by a perfectly balanced but rather unusual mix of architecture, painting and sculpture. Already seeing it from the outside you can sense its singularity. Immediately you notice the spongy concretions and stalagmites that hang in the arch above the two columns placed at the entrance. The two sculptures that invite the viewer to enter, Ceres and Apollo, were sculpted by Bandinelli.
In the first room you will be able to see copies of my four Prisoners set among the stuccos and concretions. The stalactites and sponges on the walls almost seem to come to life, transforming themselves into easily recognizable figures with both human and animal forms. It was Pietro Mati, known for his stucco work, who created these singular figures.
Unfortunately for some centuries it is no longer possible to see the water games that were present. A dense network of terracotta channels created a continuous dripping from the ceiling as if it were an artificial rain. As the rain fell, it created plays of colours, reflections and lights capable of bewitching anyone. The icing on the cake was the fish tank positioned on the oculus of the ceiling.
Why have my Prisoners been replaced with copies? Well, that wasn’t the best place to keep them. It was therefore decided to locate them in the corridor leading to the Tribune of David, completed in 1882.
Your always Michelangelo Buonarroti and his stories

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