Quando Giulio II mi pagò per presentarmi al suo cospetto
Terminato di scolpire il David, mi furono affidate due grandi commissioni da portare avanti: le dodici sculture raffiguranti gli Apostoli da collocare nel duomo di Santa Maria del Fiore a Firenze e l’affresco della Battaglia di Cascina per la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Vecchio.
Non portai a compimento né l’una né l’altra commissione.
Nella primavera del 1505 partii alla volta di Roma perché papa Giulio II della Rovere aveva in serbo per me una commissione ancora più grandiosa delle precedenti: la sua monumentale sepoltura.
Con molta probabilità rimisi mano al cartone per la Battaglia dopo essere ripartito in fretta e furia da Roma per Firenze nell’aprile del 1506 ultimandolo ma poi mai lo trasposi sulla parete.
Non c’erano più le condizioni per farlo e io nel frattempo mi rappacificai col papa andandolo a cercare a Bologna, come m’aveva pregato di fare il Soderini, per evitare un incidente diplomatico fra Firenze e il papato a causa mia.
Non è un mistero che Giulio II, fin dall’inizio 1505 avesse voluto lavorassi per lui tanto che, per convincermi a presentarmi al suo cospetto mi pagò.
Ebbene sì.
Nel febbraio del medesimo anno versò 100 fiorini sul mio conto al banco dei Salviati e poco dopo mi presentai al suo cospetto, giungendo a Roma il 27 marzo.
Ben presto mi affidò la commissione della sua enorme sepoltura tanto che in una lettera del 28 aprile scritta dall’Alidosi si può leggere che il pontefice avesse disposto un credito di mille ducati a mio favore per comprare i marmi per quella commissione.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
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When Julius II paid me to appear before him
After finishing sculpting David, I was given two major commissions to carry out: the twelve sculptures depicting the Apostles to be placed in the cathedral of Santa Maria del Fiore in Florence and the fresco of the Battle of Cascina for the Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Vecchio.
I did not complete either work.
In the spring of 1505 I left for Rome because Pope Julius II della Rovere had an even grander commission in store for me than the previous ones: his monumental burial. I most likely reworked the cartoon for the Battle after leaving Rome for Florence in April 1506 with the sensational escape, completing it but then never transposed it onto the wall.
The conditions for doing so were no longer there and in the meantime I made peace with the Pope by going to look for him in Bologna, as Soderini had asked me to do, to avoid a diplomatic incident between Florence and the papacy because of me.
It is no mystery that Julius II, from the beginning of 1505, had wanted me to work for him so much so that, to convince me to present myself before him, he paid me. Well, yes. In February of the same year he paid 100 florins into my account at the Banco dei Salviati and shortly after I presented myself before him, arriving in Rome on March 27.
He soon entrusted me with the commission for his enormous burial so much so that in a letter dated April 28 that Alidosi wrote to Alemanno Alidosi one can read that the pontiff had arranged a credit of a thousand ducats in my favor to buy the marbles for that commission.
For the moment, yours truly Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment with you in the next posts and on social media.
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