La tomba di Giulio II: i 76 blocchi per il basamento
Era il 9 luglio del 1513 quando diedi incarico allo scalpellino Antonio da Pontassieve di mettere in opera “la faccia che viene dinanzi” del basamento della tomba di Giulio II.
Avrebbe dovuto portare a termine il lavoro entro un anno per un compenso di 450 ducati.
Il basamento avrebbe dovuto avere un’altezza di 67 centimetri e largo 22.
Il fronte del basamento che avevo fatto assemblare in una stanza adiacente al cortile a casa mia, a Macel de’ Corvi, era costituito da 76 blocchi di marmo già montati.
Dovetti però ridurre l’altezza del piano inferiore per adeguarlo ai piedistalli della basilica di San Pietro in Vaticano che in quel frangente Raffaello, successore del Bramante nella conduzione dei lavori per la fabbrica petrina, aveva cambiato.
Come vi ho raccontati in più di un’occasione, il progetto della tomba successivamente subì diverse modifiche e riduzioni e quei blocchi del basamento vennero adoperati solo in parte per il medesimo scopo mentre altri furono riadoperati in altre zone del monumento funebre.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
The tomb of Julius II: the 76 blocks for the base
It was 9 July 1513 when I commissioned the stonemason Antonio da Pontassieve to install “the face that comes in front” of the base of the tomb of Julius II.
He was supposed to complete the work within a year for a fee of 450 ducats.
The base should have been 67 centimeters high and 22 centimeters wide.
The front of the base that I had assembled in a room adjacent to the courtyard of my house, in Macel de’ Corvi, was made up of 76 blocks of marble already assembled.
However, I had to reduce the height of the lower floor to adapt it to the pedestals of St. Peter’s Basilica in the Vatican, which Raphael, Bramante’s successor in managing the works for the Petrine factory, had changed at that time.
As I have told you on more than one occasion, the project of the tomb subsequently underwent several modifications and reductions and those blocks of the base were used only in part for the same purpose while others were reused in other areas of the funerary monument.
For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

Sostienici – Support Us
Se questo blog ti piace e ti appassiona, puoi aiutarci a farlo crescere sempre più sostenendoci in modo concreto condividendo i post, seguendo le pagine social e con un contributo che ci aiuta ad andare avanti con il nostro lavoro di divulgazione. . ENGLISH: If you like and are passionate about this blog, you can help us make it grow more and more by supporting us in a concrete way by sharing posts, following social pages and with a contribution that helps us to move forward with our dissemination work.
10,00 €
-

Bartolo Cattafi: fra libro di poesia e libro d’arte. La recensione
Nuova lettura. Bartolo Cattafi fra libro di poesia e libro d’arte di Silvia Frailes, pubblicato da Olschki Editore, esplora il legame unico tra poesia e arti visive. Cattafi non è solo poeta: i suoi libri diventano vere opere d’arte, dove parola, immagine e forma dialogano…
-

La Madonna della Scala: il mio primo capolavoro
🇮🇹La Madonna della Scala, custodita oggi di consueto a Casa Buonarroti, è la mia prima opera scultorea arrivata fino ai vostro giorni. Avevo sedici anni quando terminai di metter mano a quello stiacciato che imita ma oltrepassa lo stile di Donatello… 🇬🇧The Madonna della Scala, now housed as usual at Casa Buonarroti, is my first…
-

La Natività in costume romano di Jean Baptist Lodewyck Maes
🇮🇹 Il sacro diventa quotidiano. Nella Natività in costume romano, Jean Baptist Lodewyck Maes porta la nascita di Cristo nella Roma dell’Ottocento. Un messaggio universale, raccontato con volti e abiti familiari… 🇬🇧The sacred becomes everyday. In the Nativity scene in Roman costume, Jean Baptist Lodewyck Maes brings the birth of Christ to 19th-century Rome. A…













