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La disputa sulla collocazione della tomba di Giulio II

La collocazione della tomba di Giulio II, opera che m’era costata quarant’anni di vita e così tante tribolazioni, fu un tira e molla fra papa Clemente VII de’ Medici e gli eredi della Rovere.

Il pontefice in carica voleva lavorassi solo per lui a Firenze, impegnato com’ero con il complesso laurenziano. Per consentirmi di mantener fede all’impegno preso di portare a termine la tomba con i della Rovere, mi concesse di tornare a Roma solo per due mesi in tre anni.

Una concessione sui generis e assai assurda: in quel poco tempo non avrei cavato un ragno dal buco.

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Fu quello il momento in cui si iniziò a discutere sulla collocazione dell’opera che non era specificata in nessuna clausola del contratto. Oramai la Basilica di San Pietro in Vaticano era da escludere. Non solo era un vero e proprio cantiere in divenire a cielo aperto ma il pontefice in carica non aveva intenzione di sistemare nella nuova chiesa un mausoleo, seppure ridotto della forma rispetto a quello iniziale, dedicato a un predecessore.

Della Porta e finanche il papa in carica, avrebbero desiderato sistemarla in Santa Maria del Popolo ma a me quel luogo non piaceva per nulla: troppo buio. In quell’oscurità non si sarebbe visto niente delle opere che tanta fatica m’erano costate.

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“Non si potendo mettere in San Pietro, ad ognuno parebe convenientissimo che si mette in San Pietro in Vincula, come loco proprio della casa, che fu titolo Xisto ancora, e la chiesa fabricata da Giulio, che vi condusse gli frati che vi stanno… al popolo sarebbe stata bene, come in loco più frequentato, ma non v’è lococapace nè lume al proposito, secondo Michelangelo” scrisse in una lettera Giovanni Maria della Porta.

Nel 1471 infatti, colui che poi sarebbe divenuto papa Giulio II, venne eletto cardinale sotto il titolo di San Pietro in Vincoli e poi ne dispose i lavori di ricostruzione ma non solo.

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Dopo la sua elezione al soglio di Pietro del 1503, di tanto in tanto si recava in San Pietro in Vincoli per concedersi periodi di riposo dai suoi incarichi. Sempre nella medesima chiesa, celebrò con solennità la sottomissione di Bologna del 1512.

Alla fine ebbi la meglio e la tomba fu collocata laddove desideravo: in San Pietro in Vincoli.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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The dispute over the location of the tomb of Julius II

The location of the tomb of Julius II, which had cost me forty years of life and so many tribulations, was a push and pull between Pope Clement VII de’ Medici and the heirs of della Rovere.

The current pontiff wanted me to work only for him in Florence, busy as I was with the Laurentian complex. To allow me to keep faith with the commitments I had made to complete the tomb with the della Rovere family, he allowed me to return to Rome for only two months in three years. A concession sui generis and very absurd: in that short time I wouldn’t have gotten anything out of the hole.

That was the moment when discussions began about the location of the work which was not specified in the contract. By now St. Peter’s Basilica in the Vatican was to be excluded. Not only was it a real open-air construction site in progress, but the current pontiff had no intention of placing a mausoleum in the new church, albeit smaller in shape than the initial one, dedicated to a predecessor.

Della Porta and even the Pope in office would have liked to place it in Santa Maria del Popolo but I didn’t like that place at all: too dark. In that darkness nothing would have been seen of the works that had cost me so much effort.

“Non si potendo mettere in San Pietro, ad ognuno parebe convenientissimo che si mette in San Pietro in Vincula, come loco proprio della casa, che fu titolo Xisto ancora, e la chiesa fabricata da Giulio, che vi condusse gli frati che vi stanno… al popolo sarebbe stata bene, come in loco più frequentato, ma non v’è lococapace nè lume al proposito, secondo Michelangelo” Giovanni Maria della Porta wrote in a letter.

In fact, in 1471, the person who would later become Pope Julius II was elected cardinal under the title of San Pietro in Vincoli and then ordered the reconstruction work, but not only that.

After his election to the throne of Peter in 1503, he occasionally went to San Pietro in Vincoli to enjoy periods of rest from his duties. Always in the same church, he solemnly celebrated the submission of Bologna in 1512.

In the end I prevailed and the tomb was placed where I wanted: in San Pietro in Vincoli.

For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

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