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Il cavallo nella Stanza Segreta

Fra i disegni che è possibile apprezzare sulle pareti della Stanza Segreta, c’è l’accenno di un muso di cavallo nel quale si differenziano bene le narici, la bocca e la forma del capo.

Non è da escludere che quando tracciai questa figura con il carbone, fosse molto più evidente di quanto non lo sia oggi.

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Paolo dal Poggetto, il direttore delle Cappelle Medicee in carica durante il ritrovamento dei disegni murali, ipotizzò si trattasse di uno studio per uno dei cavalli che disegnai successivamente per Tommaso de’ Cavalieri.

A me questa ipotesi non mi convince molto a dirla tutta. Le due versioni della Caduta di Fetonte ebbi modo di farle avere a Tommaso de’ Cavalieri due anni dopo, nel novembre del 1532.

Possibile che già pensassi a una composizione simile se nemmeno avevo ancora avuto modo di conoscere il destinatario di un disegno tutto da realizzare?

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E si perchè Tommaso lo conobbi molto dopo, presumibilmente nella primavera del 1532 durante una mia toccata e fuga a Roma.  

Nella prima lettera che scrissi a Tommaso o meglio, nella prima che è arrivata fino ai vostri giorni perché molto probabilmente ne scrissi una precedente, gli promettevo che avrei fatto per lui delle cose che potessero piacergli. Era il 30 novembre del 1532.

A poca distanza di tempo Tommaso mi rispose dicendomi di aver ricevuto due disegni miei consegnatigli da Pier Antonio. Erano a sua detta talmente belli che mi promise di riservarsi almeno due ore al giorno per contemplarli.

In questo mezo mi pigliarò almanco doi hore del giorno piacere in contemplare doi vostri disegni che Pierantonio me à portati.

Tommaso de’ Cavalieri
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Quei due disegni ricevuti erano precisamente la Caduta di Fetonte e la Punizione di Tizio come si può leggere nella successiva lettera del Cavalieri.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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The horse in the Secret Room

Among the drawings that can be appreciated on the walls of the Secret Room, there is the hint of a horse’s muzzle. The nostrils, mouth and shape of the head are clearly evident.

It cannot be excluded that when I traced this figure with charcoal, it was much more evident than it is today.

Paolo dal Poggetto, the director of the Medici Chapels in charge when the wall drawings were discovered, hypothesized that it was a study for one of the horses that I subsequently designed for Tommaso de’ Cavalieri.

To be honest, this hypothesis doesn’t convince me very much. I had the opportunity to send the two versions of the Fall of Phaethon to Tommaso de’ Cavalieri two years later, in November 1532. Is it possible that I was already thinking of a similar composition if I hadn’t yet had the opportunity to know the recipient of a drawing yet to be realized? ?

And yes, because I met Tommaso much later, presumably in the spring of 1532 during my hit and run in Rome.

In the first letter I wrote to Tommaso or rather, in the first that has survived to your day because I most likely wrote a previous one, I promised him that I would do things for him that he might like. It was November 30, 1532.

A short time later Tommaso replied telling me that he had received two of my drawings delivered to him by Pier Antonio. According to him, they were so beautiful that he promised me to reserve at least two hours a day to contemplate them.

In this time I will take at least two hours of the day pleasure in contemplating your designs that Pierantonio has brought to me.

Tommaso de’ Cavalieri

Those two drawings received were precisely the Fall of Phaeton and the Punishment of Titius as can be read in the subsequent letter from Cavalieri.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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