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27 giugno 1574: muore Giorgio Vasari

Domenica 27 giugno del 1574 il mio caro amico Giorgio Vasari passò a miglior vita, dieci anni dopo di me. Quando la morte lo colse, si trovava nella sua casa in Santa Croce e il corpo fu riportato nella terra natìa, ad Arezzo.

All’epoca aveva 62 anni e aveva speso tutta l’esistenza a progettare, dipingere, ad amare l’arte e gli artisti e a raccontar di loro.

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Oggi questo dì 27 Giugno 1574 piacque a Dio in domenica mattina a ore 15 e mezzo dare riposo alla felicissima e ben vissuta anima del Sor Cavaliere spron’doro Giorgio Vasari Pittore et Architetto celeberrimo, qual morse in Firenze nella sua casa in Borgo Santa Croce, el corpo del quale si mandò a seppellire Arezzo, nella sepoltura da lui fatta et ordinata alla Cappella dell’altare maggiore da lui eretto et fabbricato nella Pieve Collegiata Aretina…”

Il Vasari era arrivato in quel di Firenze a soli tredici anni, nel 1524. Iniziò a frequentare la bottega di Andrea del Sarto ma anche la bottega di disegno che aveva aperto il Bandinelli.

Dopo essere ritornato ad Arezzo e aver conosciuto il Rosso Fiorentino, nel 1529 si mise al lavoro per Raffaello da Brescia ma poi inizierò anche a occuparsi di arte orafa con il Ghiberti.

Il suo talento era incontenibile e se ne rese ben presto conto il cardinale Ippolito de’ Medici che lo chiamò al suo cospetto a Roma.

L’Adorazione dei Magi del 1566 di Giorgio Vasari, di proprietà del Fondo Edifici di Culto
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La sua produzione artistica andò di pari passo con quella letteraria. Nel 1550 fu pubblicata la prima versione delle Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti: una raccolta di biografie preziosissima in cui narrò le vite degli artisti e le loro opere, senza tralasciare una vena ironica in alcune memorabili pagine.

Va detto però che le Vite del Vasari non sono il Vangelo e qualche aggiustamento c’è. Non tutte le vicende narrate sono sempre attinenti alla realtà.

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Giorgio fu per me un grande amico e ha messo nero su bianco la mia vita come d’altro canto fece per molti altri artisti contemporanei a lui o vissuti nel passato.

Ancora non mi capacito del fatto che il suo capolavoro assoluto Le vite de’ pi eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri non sia stato inserito nel programma di studio delle medie e delle superiori alla stregua della Divina Commedia di Dante e dei Promessi Sposi di Manzoni. Ma vi pare possibile?

Il Vasari ha lasciato a voi posteri opere grandiose come la Cappella del Monte in san Pietro a Montorio a Roma, gli affreschi della cupola del Brunelleschi iniziati da lui e ultimati da Zuccari e un gran numero di affreschi e dipinti come la Deposizione dalla Croce che oggi appartiene alla Galleria Doria Pamphilj.

La Deposizione dalla Croce, Vasari
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Divenne l’artista preferito da Cosimo I e lavorò per lui come pittore ma anche scenografo. Fu proprio il Vasari a rinnovare il Palazzo della Signoria nel 1554 che in quel frangente aveva bisogno di importanti interventi di conservazione e di ammodernamento.

Sei anni più tardi si occupò di progettare il grande complesso degli Uffizi per poi passare alla realizzazione del celebre Corridoio Vasariano: un percorso coperto sopraelevato pensato per unire Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti.

Il cortile degli Uffizi
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I libri

Se ancora non avete letto il suo imperdibile capolavoro letterario non perdete tempo e recuperate il tempo perduto: Le Vite è la bibbia del mondo dell’arte da sempre e vi farà conoscere tutti gli artisti da Cimabue fino a me.

Un viaggio attraverso la storia, la bellezza e il tempo che fu. Lo trovate QUA.

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Giorgio Vasari. Luoghi e tempi delle «Vite» è il libro di Barbara Agosti che propone un’analisi approfondita delle due edizioni delle Vite scritte dal mio caro amico Giorgio, analizzando il periodo storico in cui Vasari ha vissuto e lavorato. Consigliatissimo: lo trovate QUA.

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Se invece siete alla ricerca di un libro che vi racconti la vita e le opere del grande artista aretino, vi consiglio Vasari: Il collezionista delle vite dei grandi artisti. Lo trovate QUA.

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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

June 27, 1574: Giorgio Vasari dies

Sunday 27 June 1574 my dear friend Giorgio Vasari passed away, ten years after me. When death caught him he was in his house in Santa Croce and his body was brought back to his native land, to Arezzo.

At the time he was 62 years old and had spent his entire existence designing, painting, loving art and artists and telling stories about them.

Vasari had arrived in Florence when he was only thirteen, in 1524. He began to frequent Andrea del Sarto’s workshop but also the drawing workshop that Bandinelli had opened.

After returning to Arezzo and meeting Rosso Fiorentino, in 1529 he set to work for Raffaello da Brescia but then he too began to deal with the goldsmith’s art with Ghiberti.

His talent was uncontainable and Cardinal Ippolito de ‘Medici soon realized it and called him before him in Rome.

His artistic production went hand in hand with his literary one. In 1550 the first version of the Lives of the most excellent painters, sculptors and architects was published: a very precious collection of biographies in which he narrated the lives of artists and their works, without omitting an ironic vein in some memorable pages.

However, it must be said that Vasari’s Lives are not the Gospel and there are some adjustments and some events narrated are not really relevant to reality.

Giorgio was a great friend to me and he put my life on paper as he did for many other artists who were contemporary with him or who lived in the past.

I still cannot get over the fact that his absolute masterpiece The Lives of the Most Excellent Italian Architects, Painters, and Sculptors, from Cimabue up to our times has not been included in the curriculum of middle and high schools like the Divine Comedy of Dante and Manzoni’s The Betrothed. But does it seem possible to you?

Vasari left you posterity with grandiose works such as the Cappella del Monte in San Pietro a Montorio in Rome, the frescoes in Brunelleschi’s dome begun by him and completed by Zuccari and a large number of frescoes and paintings such as the Deposition from the Cross which today belongs to the Doria Pamphilj Gallery.

He became Cosimo I’s favorite artist and worked for him as a painter but also as a set designer. It was Vasari himself who renovated the Palazzo della Signoria in 1554 as he needed important conservation and modernization interventions at that time.

Six years later he took charge of designing the large Uffizi complex and then moved on to the construction of the famous Vasari Corridor: an elevated covered path designed to unite Palazzo Vecchio with Palazzo Pitti.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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