La Scultura del giorno: il Ratto di Polissena di Pio Fedi
La scultura del giorno che vi propongo oggi è il Ratto di Polissena di Pio Fedi, posizionato al riparo sotto la Loggia dei Lanzi, a Firenze.
Lo scultore viterbese Fedi mise mano all’opera nel momento in cui Firenze divenne la capitale del Regno d’Italia. Iniziò a pensare alla realizzazione di quel complesso scultoreo nel 1855 e lo portò a termine solo dieci anni dopo.
Pio Fedi era un perfezionista e prima di mettere mano al marmo con martello e scalpello, realizzò un gran numero di disegni e bozzetti ispirandosi per il soggetto alla mitologia.
Polissena era la figlia più giovane di Ecuba e Priamo, re di Troia ed era dunque la sorella di Paride ed Ettore, i grandi eroi troiani.
Dopo la presa di Troia da parte degli Achei, Polissena fu rapita dal rapita da Neottolemo, figlio di Achille per divenire sacrificio propiziatorio per il ritorno dei Greci in patria. Nettolemo, seguendo il comando dello spettro del padre, uccide la giovane ragazza sopra la sepoltura di Achille.
Pio Fedi volle immortalare nel marmo proprio il momento in cui il rapitore sta per uccide Polissena riuscendo a farne percepire agli spettatori tutto il dramma.
Le quattro figure sono animate da un eccellente virtuosismo che ne aumenta il pathos. Il movimento dei protagonisti crea una spirale che culmina nel braccio levato al cielo con la spada di Nettolemo.
Il rapitore trattiene con il braccio sinistro la giovane Polissena e pare volersi scagliare con la spada su Ecuba che si aggrappa alle sue gambe per provare a salvare la figlia.
Ai loro piedi Fedi scolpisce il corpo oramai privo di vita di Polidoro, morto ammazzato nel tentativo di evitare il peggio alla sorella.
Lo scultore Pio Fedi riesce con eleganza a trasmettere un senso di angoscia profondo.
Pose particolare attenzione nel riprodurre dettagli realistici come il panneggio che avvolge la gamba destra di Polissena o le raffinate acconciature delle due donne.
Traendo ispirazione dal Ratto di Poserpina del Bernini, Fedi fece affondare la mano di Nettolemo nelle morbide carni della chiappa di Ecuba.
Da qualsiasi angolatura si guardi il Ratto di Polissena, si notano particolari che la rendono ancora più preziosa. E’ infatti impossibile apprezzarne appieno la bellezza se non le si compie un giro completo attorno.
Il momento è concitato e già è palese che non ci sarà salvezza per nessuno se non per il rapitore che sta per uccidere Eucuba.
Il 2 giugno del 2015 il Ratto di Polissena di Pio Fedi fu oggetto di un atto vandalico. Fu letteralmente staccato un dito a Polidoro, la figura giacente ma nemmeno fu la prima volta. Proprio quella mano è stata danneggiata più volte nel corso degli anni.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Sculpture of the day: the Rape of Polissena by Pio Fedi
The sculpture of the day that I propose to you today is the Ratto di Polissena by Pio Fedi, positioned under the shelter of the Loggia dei Lanzi, in Florence.
The Viterbo sculptor Fedi set his hand to the work when Florence became the capital of the Kingdom of Italy. He began thinking about the creation of that sculptural complex in 1855 and completed it only ten years later.
Pio Fedi was a perfectionist and before working on the marble with a hammer and chisel, he made a large number of drawings and sketches inspired by mythology for the subject.
Polissena was the youngest daughter of Hecuba and Priam, king of Troy and was therefore the sister of Paris and Hector, the great Trojan heroes.
After the capture of Troy by the Achaeans, Polissena was kidnapped by Neottolemo, son of Achilles, to become a propitiatory sacrifice for the return of the Greeks to their homeland. Neptolemus, following the command of his father’s ghost, kills the young girl above the burial of Achilles.
Pio Fedi wanted to immortalize in marble the very moment in which the kidnapper is about to kill Polissena, managing to make the spectators perceive all the drama.
The four figures are animated by an excellent virtuosity which increases their pathos. The movement of the protagonists creates a spiral that culminates in Neptolemus’ arm raised to heaven with his sword.
The kidnapper holds the young Polissena with his left arm and seems to want to throw Hecuba at her with his sword who clings to her legs to try to save her daughter.
At their feet Fedi sculpts the now lifeless body of Polidoro, who was killed in an attempt to save his sister from the worst.
The sculptor Pio Fedi elegantly manages to convey a sense of profound anguish.
He paid particular attention to reproducing realistic details such as the drapery that wraps around Polissena’s right leg or the refined hairstyles of the two women.
Drawing inspiration from Bernini’s Rape of Poserpina, Fedi plunged Nettolemus’ hand into the soft flesh of Hecuba’s buttock.
From any angle you look at the Rape of Polyxena, you notice details that make it even more precious. It is in fact impossible to fully appreciate her beauty if she does not make a complete circle around her.
The moment is excited and it is already clear that there will be no salvation for anyone except for the kidnapper who is about to kill Eucuba.
On June 2, 2015, the Ratto di Polissena by Pio Fedi was vandalized. A finger was literally severed from Polidoro, the recumbent figure, but it wasn’t the first time either. That very hand has been damaged multiple times over the years.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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