Le armi papali nel pavimento di San Pietro
Camminando sul prezioso pavimento marmoreo della Basilica di San Pietro vi ritroverete dinnanzi a dei dischi caratterizzati da intarsi di marmi e pietre dure e particolarmente decorativi: sono le armi papali di vari pontefici che si sono succeduti nel corso dei secoli.
Questi papi vissuti in diversi secoli hanno in comune una caratteristica. Sapete quale?
Tutti hanno aperto un anno giubilare.
Fra i più belli c’è sicuramente quello di papa Pio XI, inserito nella pavimentazione nel 1936 per ricordare l’intervento di restauro del pavimento effettuato sotto il suo pontificato.
Lo stemma è in marmo bianco di Carrara e ha il blasone in giallo di Siena
Un altro stemma papale posizionato alla stregua di quello appena citato e che ricorda anche un restauro precedente della pavimentazione è quello di Innocenzo X, posizionato lì l’anno santo del 1650.
Innocenzo X, al secolo Giovanni Battista Pamphili ebbe come simbolo araldico la colomba avente nel becco un rametto d’ulivo ancora verde sormontata da tre gigli d’oro su campo azzurro.
Papa Gregorio XIII, al secolo Ugo Boncompagni, fu eletto nel 1572 e potete ammirare il suo singolare blasone nel pavimento della basilica, con il drago giallo ad ali spiegate su campo rosso.
Non potete sbagliarvi: attorno allo stemma papale è scritto con un intarsio marmoreo il suo nome.
Assai affascinante è anche lo stemma papale incastonato al centro del pavimento della Sagrestia Comune della Basilica di San Pietro, realizzata dall’architetto Carlo Marchionni fra il 1776 e il 1784 per volere di papa Pio VI.
Si vedono i gigli bianchi che si curvano al soffio del personaggio a sinistra, sovrastati da tre stelle d’oro. E’ l’arme di Pio Vi al secolo Giovanni Angelo Braschi, salito sul soglio di Pietro il 15 febbraio del 1775 e passato a miglior vita il 29 agosto del 1799.
Chi non ha mai sentito parlare della rota porfiretica? Ebbene, si tratta di un disco in porfido rosso egiziano proveniente da Gebel Dokhan meno decorativo degli stemmi precedenti ma non per questo meno importante.
Ha un diametro di 2,58 metri e già era incastonata nel pavimento della precedente basilica costantiniana. A dire il vero nella basilica precedente di queste ruote nel pavimento ce n’erano sei e quella visibile oggi è l’unica arrivata fino ai vostri tempi.
Fu proprio su questo disco di porfido che la notte di Natale del 779 si inginocchiò Carlo Magno per essere incoronato imperatore da papa Leone III, alla presenza del Senato, del popolo romano e degli eserciti francesi e italiani.
Mentre Carlo Magno chinava il capo per ricevere la corona, il pontefice pronunciò a gran voce “a Carlo piissimo, augusto, coronato da Dio, grande e pacifico imperatore, vita e vittoria!”.
Dopo di lui si inginocchiarono lì sopra altri 22 imperatori e re, fino a Federico III, ultimo imperatore cristiano incoronato da papa Niccolò V il 19 marzo del 1452.
Camminando sul sontuoso pavimento vi potreste trovare direttamente sotto i piedi l’arme papale di Clemente VIII, al secolo Ippolito Aldobrandini. Non avrete difficoltà nel riconoscerla: sullo stemma centrale vedrete la banda gialla doppiomerlata su campo azzurro.
Il pontefice in questione fu eletto papa nel 1592 e ci rimase fino alla sua morte, avvenuta nel 1605.
L’ultima arma papale inserita nella pavimentazione della Basilica di San Pietro è quella di Giovanni Paolo III con lo scudo color lapislazzuli sulla quale si vede la croce d’oro e una M che sta a indicare la devozione del pontefice verso la Madonna.
Fu l’arcivescovo Bruno Heim a ideare lo stemma del papa.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
The papal arms in the floor of St. Peter’s
Walking on the precious marble floor of St. Peter’s Basilica you will find yourself in front of elaborate and particularly decorative marble discs: they are the papal arms of various popes who have followed one another over the centuries and they all have one characteristic in common.
Do you know which one? They are the coats of arms of the popes who have opened a jubilee year.
Among the most beautiful coats of arms is certainly that of Pope Pius XI, inserted in the pavement in 1936 to commemorate the restoration of the pavement carried out under his pontificate.
The coat of arms is in white Carrara marble and has the Siena yellow coat of arms
Another papal coat of arms positioned like the one just mentioned to commemorate a previous restoration of the pavement is that of Innocent X, positioned there in the holy year of 1650.
Innocent X, born Giovanni Battista Pamphili, had as heraldic symbol the dove with a still green olive branch in its beak surmounted by three golden lilies on a blue field.
Pope Gregory XIII, born Ugo Boncompagni, was elected in 1572 and you can admire his unique coat of arms on the floor of the basilica, with the yellow dragon with spread wings on a red field.
You can’t go wrong: his name is written around the papal coat of arms with a marble inlay.
The papal coat of arms set in the center of the floor of the Common Sacristy of St. Peter’s Basilica is also very fascinating, built by the architect Carlo Marchionni between 1776 and 1784 at the behest of Pope Pius VI.
We see the white lilies that curve at the breath of the character on the left, surmounted by three gold stars. It is the coat of arms of Pius VI born Giovanni Angelo Braschi, who ascended the throne of Peter on February 15, 1775 and passed away on August 29, 1799.
Who has never heard of the porphyry wheel? Well, it is an Egyptian red porphyry disc from Gebel Dokhan, less decorative than the previous coats of arms but no less important.
It has a diameter of 2.58 meters and was already set in the floor of the previous Constantinian basilica. To tell the truth, in the previous basilica there were six of these wheels in the floor and the one visible today is the only one that has come down to your times.
It was precisely on this porphyry disc that on Christmas Eve of 779 Charlemagne knelt to be crowned emperor by Pope Leo III, in the presence of the Senate, the Roman people and the French and Italian armies.
While Charlemagne bowed his head to receive the crown, the pontiff loudly pronounced “to Charlemagne most pious, august, crowned by God, great and peaceful emperor, life and victory!”.
After him, 22 other emperors and kings knelt there, up to Frederick III, the last Christian emperor crowned by Pope Nicholas V on 19 March 1452.
Walking on the sumptuous floor you could find the papal coat of arms of Clement VIII, born Ippolito Aldobrandini, directly under your feet. You will have no difficulty in recognizing it: on the central coat of arms you will see the double crenelated yellow band on a blue field.
The pontiff in question was elected pope in 1592 and remained there until his death in 1605.
The last papal weapon inserted in the flooring of St. Peter’s Basilica is that of John Paul III with the lapis lazuli colored shield on which we see the gold cross and an M which indicates the pontiff’s devotion to the Madonna.
It was Archbishop Bruno Heim who designed the pope’s coat of arms.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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